Note d’Italia – L’animo rock di Adriano Celentano raccontato da Daniele Stefani
Il Molleggiato e il successo: non solo musica, ma anche cinema e TV.
Artista a 360 gradi che ha segnato la storia, non solo della musica italiana, ma anche della TV e del cinema: Adriano Celentano incanta ancora il pubblico con la sua grinta e il suo carisma da quasi 60 anni. Nasce a Milano, nel ’38, nella celebre via Gluck, il Molleggiato inizia la sua carriera alla fine degli anni ’50 partecipando al Festival del Rock con una band composta dai celebri Gaber e Iannacci. Il tuo bacio è come un rock è il singolo che lo lancia nell’olimpo degli artisti: nel 1961 debutta, in coppia con Little Tony, al Festival di Sanremo. Una performance che rimarrà nella storia della musica, sia per il successo della canzone 24 mila baci che si aggiudica il secondo posto, sia perché Celentano si presenta dando le spalle al pubblico, un gesto che al tempo stupisce la platea, generando una sorta di scandalo.
Il Molleggiato fu uno dei primi artisti in assoluto a creare il Clan Celentano, un’etichetta indipendente che l’artista non ha mai ceduto: “giocare lavorando o lavorare giocando” è da sempre il suo cavallo di battaglia. Il matrimonio con Claudia Mori, il debutto come attore al cinema e come showman in TV mantengono alto l’interesse intorno ad Adriano Celentano che ancora oggi resta un’icona della musica italiana.
Il 1966 è poi un anno di svolta: Adriano Celentano ritorna al Festival di Sanremo con Il ragazzo della via Gluck, un pezzo che ricalca le problematiche legate all’ecologia e all’ambiente. A metà degli anni ’70 riprende le tematiche sociali con Svalutation, parlando della crisi economica che stava avvolgendo l’Italia in quel periodo storico. Il 1999 brilla con Io non so parlare d’amore, un album che colleziona 2 milioni di copie vendute.
Daniele Stefani omaggia un artista che 50 anni fa riusciva a parlare di oggi con due pezzi iconici: Svalutation e Arcobaleno, una canzone dalla storia incredibile scritta in soli 15 minuti.
Il progetto di Lezioni italiane prende spunto dal saggio di Italo Calvino “Lezioni americane”, uno dei suoi ultimi scritti che è diventato una bussola anche per il mondo contemporaneo. Proprio per questo, per orientarci meglio in questo complesso momento, nasce Lezioni italiane. Da sempre Centodieci infatti è orgoglioso e indissolubilmente legato a quel “saper fare” italiano che nella storia ha reso grande il nostro Paese. Saper scrivere, saper dipingere, saper progettare, saper inventare. Sono soltanto alcuni dei talenti che in questa pagina svilupperemo sotto forma di parole scritte e cantate, recitate e raccontate.
Dicono che nei momenti di crisi si intravvedano anche spiragli di opportunità, Lezioni italiane è il nostro modo per offrire ai lettori di Centodieci la possibilità di vedere questo periodo così strano per il nostro Pianeta come qualcosa di positivo, di visione e di ripresa. Sentendosi anche orgogliosi di ciò che l’Italia ha offerto e offrirà al mondo intero.