Note d’Italia – Daniele Stefani racconta i Pooh sulle note di Uomini Soli e La donna del mio amico
Cinquant’anni di carriera e più di 100 milioni di dischi venduti: i Pooh segnano la storia della musica italiana
La prima monografia di Note d’Italia va ai Pooh, un gruppo musicale che ha scritto la storia della musica italiana per oltre cinquant’anni. Nati a Bologna nel 1966, i Pooh si legano inizialmente alla moda emergente del momento sulle note dei Beatles, per poi staccarsi e decidere di creare brani più importanti come Ho tanta voglia di lei.
La composizione del gruppo subisce diversi cambiamenti nel corso dei suoi cinquant’anni di musica, ma la formazione rimasta stabile per quasi quarant’anni è quella composta da Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Red Canzian e Stefano D’Orazio. Il gruppo ha una base musicale importante e un linguaggio che colpisce il cuore dei suoi fan perché molto semplice e diretto: la maggior parte delle canzoni si concentra sul concetto di amore e di amicizia.
Riproporre cinquant’anni di storia della musica è difficile e il successo dei Pooh è stato eccezionale, un successo che arriva anche a Teatro con la stesura della colonna sonora del Musical Pinocchio nel 2000 e negli stadi con Cuore Azzurro, la canzone che rappresentò l’Italia ai mondiali.
Vista la recente conclusione del Festival di Sanremo, Daniele Stefani decide di omaggiare questo gruppo con Uomini Soli, la canzone che lo ha portato al palco dell’Ariston nel 2003. La seconda canzone proposta da Daniele è La donna del mio amico, un brano molto importante per il gruppo e un tributo a D’Orazio, autore del testo, ma anche di molti altri, nonché manager e batterista del gruppo, deceduto nel novembre 2020.
Il progetto di Lezioni italiane prende spunto dal saggio di Italo Calvino “Lezioni americane”, uno dei suoi ultimi scritti che è diventato una bussola anche per il mondo contemporaneo. Proprio per questo, per orientarci meglio in questo complesso momento, nasce Lezioni italiane. Da sempre Centodieci infatti è orgoglioso e indissolubilmente legato a quel “saper fare” italiano che nella storia ha reso grande il nostro Paese. Saper scrivere, saper dipingere, saper progettare, saper inventare. Sono soltanto alcuni dei talenti che in questa pagina svilupperemo sotto forma di parole scritte e cantate, recitate e raccontate.
Dicono che nei momenti di crisi si intravvedano anche spiragli di opportunità, Lezioni italiane è il nostro modo per offrire ai lettori di Centodieci la possibilità di vedere questo periodo così strano per il nostro Pianeta come qualcosa di positivo, di visione e di ripresa. Sentendosi anche orgogliosi di ciò che l’Italia ha offerto e offrirà al mondo intero.