Note d’Italia – Daniele Stefani interpreta Amico e Cercami, i grandi classici firmati Renato Zero
Eccentrico e sensibile, da più di 50 anni con le sue canzoni tocca le nostre corde più profonde
Note d’Italia prosegue il suo percorso con un personaggio che ha fatto della poliedricità la sua cifra distintiva. Teatrante e ballerino, poeta e cantante, istrionico e carismatico: Daniele Stefani vestirà i panni di Renato Zero, un artista che con la sua musica e i suoi testi emoziona gli italiani da oltre 50 anni.
La sua carriera musicale ha inizio nel 1967, quando ancora si parlava di lui come di Renato Fiacchini, giovane performer ancora in cerca di un linguaggio che gli appartenesse e lo distinguesse da tutti gli altri. Ed è nel corso degli anni Settanta che questa ricerca arriva al suo apice: dopo una lunga gavetta tra locali romani, teatri e set televisivi e cinematografici, Renato dà un colpo di spugna al suo cognome, scegliendo di sostituirlo con l’insulto che gli affibbiava chi non aveva ancora messo a fuoco il suo potenziale. Da quel momento, diventa difficile non notare Zero e non apprezzare il suo percorso artistico.
Influenzato dal glam rock d’oltre confine, Zero propone al pubblico uno stile a cui l’Italia non è abituata, che rende i suoi concerti un’esperienza assolutamente inedita e inebriante, fatta di travestimenti, paillette e scenografie pazzesche. Ma la sua forza non sta solo nella potente personalità del personaggio: Renato Zero sforna nel corso degli anni un capolavoro dopo l’altro, in grado di far commuovere, arrabbiare e innamorare, ma difficilmente lasciare indifferenti.
Da “I migliori anni della nostra vita” a “Il Cielo”, sono tantissime le canzoni realizzate nel corso della sua carriera, tutt’ora attiva, per la gioia degli “zerofolli” della prima ora e dei “sorcini”, i suoi fedelissimi. Sono due i pezzi con cui Daniele Stefani decide di rappresentare la produzione musicale di questo artista: “Amico”, del 1980, e “Cercami”, datato 1998, tra le opere di Zero più amate in assoluto dai fan di ogni generazione, ma anche da tutti gli altri.
Il progetto di Lezioni italiane prende spunto dal saggio di Italo Calvino “Lezioni americane”, uno dei suoi ultimi scritti che è diventato una bussola anche per il mondo contemporaneo. Proprio per questo, per orientarci meglio in questo complesso momento, nasce Lezioni italiane. Da sempre Centodieci infatti è orgoglioso e indissolubilmente legato a quel “saper fare” italiano che nella storia ha reso grande il nostro Paese. Saper scrivere, saper dipingere, saper progettare, saper inventare. Sono soltanto alcuni dei talenti che in questa pagina svilupperemo sotto forma di parole scritte e cantate, recitate e raccontate.
Dicono che nei momenti di crisi si intravvedano anche spiragli di opportunità, Lezioni italiane è il nostro modo per offrire ai lettori di Centodieci la possibilità di vedere questo periodo così strano per il nostro Pianeta come qualcosa di positivo, di visione e di ripresa. Sentendosi anche orgogliosi di ciò che l’Italia ha offerto e offrirà al mondo intero.