Note d’Italia – Daniele Stefani celebra il rock italiano con la musica di Vasco
Il successo di un personaggio sopra le righe, tra irriverenza e introspezione
Chissà se si immaginava, il tredicenne che nel 1965 era appena stato proclamato vincitore del concorso “Usignolo d’oro” sul palco del Teatro Comunale di Modena, che 52 anni dopo avrebbe intrattenuto oltre 220mila persone, questa volta al parco Enzo Ferrari, in un concerto che ottenne il primato mondiale per il più alto numero di spettatori paganti. Stiamo parlando di Vasco Rossi, icona del rock italiano scelto da Daniele Stefani per una nuova tappa di Note d’Italia.
Erano gli anni di piombo quando il giovane Vasco, dopo un’esperienza volutamente fallimentare nel servizio militare e dopo un fortunato periodo come dj in Punta Radio, cominciò il suo percorso artistico e a guadagnarsi l’etichetta di cantautore rock, o “provocautore”, come lui stesso si è definito. È infatti la provocazione la prima caratteristica che viene in mente pensando al Blasco, e al personaggio che si è costruito attorno a un carattere che, come tradiscono certe sue canzoni, è dotato di una grande sensibilità e introspezione.
Esordì con il 45 giri Jenny/Silvia nel 1977, seguito l’anno successivo dal suo primo album, …Ma cosa vuoi che sia una canzone… . Uno dei suoi brani simbolo, Albachiara, arrivò con il secondo album, Non siamo mica gli americani!, ma verrà riscoperta dal pubblico solo qualche tempo dopo la pubblicazione. Il 1982 è l’anno d’esordio a Sanremo, in cui Vasco portò Vado al massimo, un pezzo irriverente con cui il cantante volle rispondere alle critiche che gli venivano mosse da chi non apprezzava la trasgressività del suo personaggio. Si trova all’interno dell’album Vado al massimo la prima canzone che Daniele Stefani ha scelto di interpretare per dare voce al lato profondo del rocker: Ogni volta.
Gli anni ’80 furono difficili dal punto di vista personale, per la perdita del padre, nel 1979, e soprattutto a causa degli eccessi che gli procurarono una cattiva reputazione. Ma furono anche un periodo di grande ascesa per la sua fama, costruita un successo dopo l’altro con grande professionalità. È del 1996 e compare tra i titoli del disco Nessun pericolo… per te il secondo brano scelto da Daniele Stefani per rappresentare l’evoluzione del cantante: si tratta di Sally, considerato da molti come il capolavoro assoluto della sua discografia, e uno degli esempi in cui l’autore parla di sé e delle proprie fragilità attraverso soggetti femminili. Grazie a una produzione artistica molto prolifica con cui ha accompagnato gli italiani dagli anni ’70 a oggi e a una personalità che gli ha permesso di conquistare un pubblico che attraversa le generazioni, Vasco rimane tutt’ora uno dei volti più amati della musica italiana.
Il progetto di Lezioni italiane prende spunto dal saggio di Italo Calvino “Lezioni americane”, uno dei suoi ultimi scritti che è diventato una bussola anche per il mondo contemporaneo. Proprio per questo, per orientarci meglio in questo complesso momento, nasce Lezioni italiane. Da sempre Centodieci infatti è orgoglioso e indissolubilmente legato a quel “saper fare” italiano che nella storia ha reso grande il nostro Paese. Saper scrivere, saper dipingere, saper progettare, saper inventare. Sono soltanto alcuni dei talenti che in questa pagina svilupperemo sotto forma di parole scritte e cantate, recitate e raccontate.
Dicono che nei momenti di crisi si intravvedano anche spiragli di opportunità, Lezioni italiane è il nostro modo per offrire ai lettori di Centodieci la possibilità di vedere questo periodo così strano per il nostro Pianeta come qualcosa di positivo, di visione e di ripresa. Sentendosi anche orgogliosi di ciò che l’Italia ha offerto e offrirà al mondo intero.