Note d’Italia – Daniele Stefani celebra Bruno Lauzi, uno degli artisti più poliedrici nel nostro panorama artistico
Dalla musica al cabaret, dal teatro alla letteratura, Bruno Lauzi ha arricchito lo scenario artistico italiano per oltre 40 anni
Daniele Stefani dedica questo appuntamento di Lezioni Italiane a Bruno Lauzi, uno degli artisti poliedrici più celebri, considerato tra i massimi esponenti della scuola di Genova. Cantautore, compositore e cabarettista italiano, Lauzi nasce in Eritrea e si sposta, poco prima della Seconda Guerra Mondiale, a Genova dove conosce Luigi Tenco che lo avvicina al mondo del Jazz.
Nel 1956 si trasferisce a Varese dove inizia a maturare una passione per la cultura francese e sudamericana grazie allo scrittore Piero Chiara: in questi anni tradurrà, infatti, L’Appuntamento, celebre classico portato al successo in Italia grazie all’interpretazione di Ornella Vanoni. A Milano si avvicina al Cabaret: in questo periodo compone Il poeta, considerata dalla critica uno dei manifesti della scuola genovese, e Il tuo amore con cui si presenta al Festival di Sanremo nel 1965. Nel 1970 viene introdotto nella Numero Uno, la casa discografica di Mogol e Lucio Battisti, dove interpreta numerosi brani, tra cui Amore caro, Amore bello e E penso a te. Nel 1976 Lauzi inizia a scrivere canzoni per bambini e raggiunge subito il successo con Johnny Bassotto, la tartaruga… e altre storie che contiene numerosi brani portati allo Zecchino d’Oro. Nel 1989 scrive il capolavoro assoluto Almeno tu nell’universo in coppia con Maurizio Fabrizio e interpretata da Mia Martini: il brano vince il premio della critica al Festival di Sanremo e diventa un classico sul panorama musicale italiano.
Bruno Lauzi viene poi colpito dal Parkinson, malattia che nei primi anni lo porta ad aumentare la sua creatività: scrive libri, si avvicina al teatro, compone canzoni. Purtroppo, quando gli riconosceranno la Targa Tenco, Lauzi ci saluterà portando con sé una vena creativa ineguagliabile, ma lasciandoci moltissimi capolavori che hanno fatto la storia della musica italiana.
Il progetto di Lezioni italiane prende spunto dal saggio di Italo Calvino “Lezioni americane”, uno dei suoi ultimi scritti che è diventato una bussola anche per il mondo contemporaneo. Proprio per questo, per orientarci meglio in questo complesso momento, nasce Lezioni italiane. Da sempre Centodieci infatti è orgoglioso e indissolubilmente legato a quel “saper fare” italiano che nella storia ha reso grande il nostro Paese. Saper scrivere, saper dipingere, saper progettare, saper inventare. Sono soltanto alcuni dei talenti che in questa pagina svilupperemo sotto forma di parole scritte e cantate, recitate e raccontate.
Dicono che nei momenti di crisi si intravvedano anche spiragli di opportunità, Lezioni italiane è il nostro modo per offrire ai lettori di Centodieci la possibilità di vedere questo periodo così strano per il nostro Pianeta come qualcosa di positivo, di visione e di ripresa. Sentendosi anche orgogliosi di ciò che l’Italia ha offerto e offrirà al mondo intero.