Zwap: usare l’AI per cercare nuovi contatti sul lavoro
Incontrare persone che hanno i nostri stessi interessi professionali e obiettivi (di business) simili. E farlo online, vis a vis, una volta a settimana grazie a un inedito chaperon: l’intelligenza artificiale. È questa la proposta di Zwap, la start-up italiana nata con l’obiettivo di aiutare i professionisti a entrare in contatto tra loro per condividere progetti o anche soltanto per uno scambio (proficuo) di idee.
Zwap: cos’è
Un social? Sì, ma in versione evoluta. L’idea è quella superare i limiti di Linkedin. “Zwap nasce da esigenze e situazioni personali”, spiega Federico Pedron, CEO e co-fondatore assieme ad altri due under 30: Luigi Adornetto e Luca Tamborino Frisari. “Durante il primo lockdown io, Luca e Luigi abbiamo sentito la necessità di voler accelerare la crescita professionale e aumentare i punti di contatto con l’ecosistema professionale di nostro interesse. Quando abbiamo provato a farlo tramite le piattaforme esistenti, ci siamo resi conto che era molto difficile entrare in contatto diretto con persone di nostro interesse. Infatti, il tasso di risposta su Linkedin è molto basso, i messaggi a nuove persone vengono visti come tentativi di vendita e la piattaforma non ci mostra chi realmente potremmo essere interessati a conoscere. Così abbiamo pensato a Zwap: di fatto abbiamo voluto costruire la piattaforma che avremmo voluto avere fin dagli albori delle nostre carriere. L’intelligenza artificiale ci permette di proporre incontri sempre più in linea con gli interessi e le ambizioni dei partecipanti”.
Chi sono gli utenti di Zwap
Ad oggi Zwap può contare su circa 7000 utenti. Ma il loro numero è in crescita, tanto che la piattaforma ha appena chiuso un round pre-seed da € 200.000 da business angels italiani. Milano, Roma e Torino sono le città più rappresentate, ma ci sono zwapper anche a Londra e Berlino. L’età varia dai 25 ai 45 anni e le professioni più rappresentate sono, prevedibilmente, quelle digitali.
Zwap, come funziona
Zwap fa leva su uno dei punti deboli dei social network: la mancanza di interazione reale tra gli utenti. Iscrivendosi (gratis) si può creare un profilo in cui mettere in evidenza interessi e background professionale e stilare una lista di opportunità che si è disposti a ricevere. Incrociando questi dati, l’AI di Zwap organizza videocall settimanali di mezz’ora con altri utenti affini, i modo da poter costruire un network professionale più efficace. Ovviamente gli zwapper possono anche contattarsi tra loro senza l’aiuto dell’algoritmo, ma è il sistema di matchmaking la vera killer app, perché è stato concepito per mettere in contatto tra loro anche persone che svolgono professioni diverse, badando più all’affinità di interessi. “Zwap vuole essere l’alternativa sana ed autentica che rimette al centro le connessioni umane e facilita la nascita di nuove relazioni fra persone interessanti” commenta Luca Tamborino Frisari.
Alla conquista dell’Europa
Per ora Zwap è concentrata sull’Italia. Ma l’obiettivo, va da sé, è l’Europa. “Entro la fine di quest’anno – ammette Pedron – vogliamo consolidare la nostra presenza in Italia ed espanderci in altri Paesi, come Germania, Francia e Spagna per diventare la piattaforma leader per il networking professionale in Europa”.