Una ricarica lunga 10mila chilometri (In viaggio con il primo proprietario di una Tesla in Italia)
«Sette anni fa feci il bonifico di acconto per prenotare la prima Tesla sulla carta. Mica era già in produzione, se la volevi dovevi prima sposare un progetto innovativo che oggi sta rivoluzionando la mobilità sostenibile. Pazzo? Direi di no, perché quando credi nelle energie rinnovabili, nel futuro del Pianeta, nella crescita a emissioni zero devi alzare la mano e dire: “Io ci sto, contate pure su di me”».
Adriano Ruchini, imprenditore che ha fatto di ricerca e sviluppo tecnologico il principale obiettivo professionale (Prize of Prizes del Presidente della repubblica), è stato il primo a ricevere la Tesla in Italia nel 2009: «Il primo, ma la parte più interessante è che abbiamo sviluppato l’auto insieme agli ingegneri californiani, un feedback dopo l’altro tra design e funzionalità, tante mail e call per incanalare la visione dell’ideatore Elon Musk sulla strada giusta». Appunto, la strada, Adriano ne dovrà percorrere parecchia tra due giorni, da Roma a Capo Nord e ritorno a Venezia per il viaggio Tesla S Future: «Otto giorni, diecimila chilometri. Tanti? Quello che importa è far capire che si può viaggiare con un’auto elettrica. Il mio primo anno al volante della Tesla di chilometri ne ho fatti 70mila e i punti di ricarica erano decisamente inferiori alle 661 stazioni Supercharged di oggi. L’Italia l’ho girata in lungo e in largo, poi Slovenia, Croatia, Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, Germania, Danimarca, Svezia, Olanda, Belgio, Francia, Norvegia… ».
E in Norvegia tra poche ore Adriano ci tornerà anche insieme a noi di Centodieci che racconteremo ogni giorno un viaggio per far capire che siamo ancora in tempo per fare la rivoluzione, per dare l’esempio a un settore immobile da sempre in schemi di produzione poco green come quello automotive. «Esatto, questo va spiegato soprattutto ai giovani, è nelle loro mani il futuro, loro se lo devono scegliere pulito, sostenibile, capace di autorigenerarsi.
Questo viaggio fino a Capo Nord nasce proprio dall’idea di mettermi alla guida con mio figlio Andrea accanto, Andrea che si è appena diplomato e presto inizierà un nuovo percorso di studi al Politecnico di Milano. Quando gli proposi di partire mi rispose: “Dai, vediamo fin dove riusciamo ad arrivare senza un goccia di benzina”». Da Roma al punto più a nord dell’Europa.
L’esploratore Richard Chancellor che nel 1553 diede il nome Nordkapp alla destinazione ci arrivò in nave, noi ci andiamo con l’auto elettrica più innovativa del momento. In tutti e due i casi, nemmeno un microgrammo di CO2 in atmosfera.