Trasporti pubblici gratis per 4 mesi in Spagna. Ecco come funziona e quanto è utile.
La Spagna renderà gratuiti i trasporti pubblici per quattro mesi: sembra un’ottima idea
Un quarto delle emissioni di gas serra in Italia (il 25,2 per cento) arriva dal settore dei trasporti. Questo dice il report Le emissioni dal trasporto stradale in Italia pubblicato dall’Istituto superiore di protezione ambientale (Ispra), con dati riferiti al 2019. A livello globale, secondo un’altra stima, l’impatto dei trasporti sulle emissioni di gas serra viene quantificato nel 16,2 per cento del totale, e in generale come ci muoviamo ha importanti conseguenze sull’inquinamento e sul favorire la gravissima emergenza climatica in corso.
Le scelte individuali
In particolare, sempre secondo l’Ispra, il 92,6 per cento del totale delle emissioni della mobilità deriva dal trasporto su strada, quindi dalle automobili e dai camion. È evidente come, per invertire la tendenza e ridurre le emissioni, sia necessario un cambiamento radicale nel nostro modo di muoverci. Già molti di noi, oggi, fanno scelte più sostenibili nei loro spostamenti: preferiscono la bicicletta all’auto, scelgono il treno invece dell’aereo per le tratte di breve-media durata, utilizzano i servizi di car sharing.
Un cambio di sistema
Le azioni individuali, sia chiaro, sono fondamentali, e molte volte da quelle è divampata la scintilla necessaria per un cambiamento. Non bisogna dimenticarsi però che, per emergenze planetarie come la crisi climatica, la spinta deve necessariamente arrivare dall’alto, dalle istituzioni, dai cosiddetti decision-makers, perché è il sistema che deve cambiare. Per questo sono molto importanti, e positive, iniziative come quelle intraprese dalla Germania o dalla Spagna di recente.
L’esempio di Germania e Spagna
In Germania per i mesi estivi il prezzo degli abbonamenti mensili per tutti i trasporti è stato bloccato a 9 euro con il cosiddetto Klimaticket, una misura che ha già riscosso un gran successo: 21 milioni di abbonamenti venduti a giugno (favoriti anche dall’ottima qualità del trasporto pubblico tedesco, in particolare quello su rotaia nei grandi centri urbani). La Spagna è andata addirittura oltre: dal primo settembre fino alla fine dell’anno i cittadini potranno richiedere un rimborso del 100 per cento per gli abbonamenti e i biglietti delle tratte ferroviarie locali e di media distanza, che diventeranno di fatto gratuiti. Oltre a questo, ci sono sconti del 30 per cento sul trasporto pubblico urbano già da giugno.
Gli esperimenti italiani
Di recente il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha aperto all’idea di rendere gratuiti i trasporti pubblici sin dal prossimo autunno, «per dare un aiuto concreto ai lavoratori, alle persone con i redditi più bassi e alla lotta per il mutamento climatico». A Genova dal primo dicembre 2021 e, per il momento, fino al 31 luglio 2022, sono state rese gratuite alcune tratte della metropolitana e gli impianti verticali come gli ascensori e le funicolari, mentre a Livigno, località di montagna della Lombardia, le linee di bus sono gratuite per tutti, sia per i residenti sia per i turisti.
L’importanza di queste iniziative
Tutti questi provvedimenti sono importanti perché permettono alle persone una scelta. Invece che giudicare chi prende l’automobile, spesso perché costretto dalla natura del tragitto casa-lavoro, bisogna implementare il trasporto pubblico locale, renderlo puntuale, comodo, efficiente e capillare, integrarlo con la micromobilità, creando parcheggi per le biciclette e i monopattini vicino alle stazioni e permettendo di trasportare questi mezzi leggeri gratuitamente sui treni. Se i mezzi di trasporto pubblico locale inizieranno a funzionare bene, a essere affidabili e a costare poco (o niente), siamo certi che in molti inizieranno a preferirli all’automobile, con tutti i benefici ambientali, sociali e sanitari che possono derivare da questo cambiamento.