TOWERandPOWER: la realtà virtuale ci porta nel Medioevo
Negli ultimi tempi si parla sempre più spesso di infotainment (informazione + intrattenimento per la divulgazione storica/scientifica), il precursore è stato Piero Angela con Quark. Oggi la diffusione su larga scala di tecnologie molto performanti come il nuovo visore HTC Vive, permette un’immersione nella realtà virtuale a livelli di dettaglio mai visti prima. Inizialmente sono stati i videogame i precursori di questi scenari, ma oggi la realtà virtuale può trovare mille applicazioni. Una di queste è il progetto TOWERandPOWER.
Sono stato invitato alla prova in anteprima (la presentazione ufficiale il prossimo 3 dicembre a Sala Borsa di Bologna) da Massimo Sinigaglia e Silvia Tugnoli, due formatori e consulenti aziendali che hanno unito le loro passioni, tecnologia e storia per la ricostruzione virtuale di una vasta area del centro storico di Bologna nel XIII secolo. Al momento è la mappa virtuale medievale mai realizzata più grande in Europa. Il progetto è iniziato nel lontano 2012 e ha richiesto moltissimo lavoro soprattutto storico, per la ricerca dei dettagli più minuziosi e per questo motivo si sono avvalsi di consulenze di storici. Con il visore HTC Vive si viene catapultati indietro con una specie di macchina del tempo, si può camminare liberamente come se si fosse immersi nel XIII secolo e scoprire segreti della propria città. Per comprendere il livello di dettaglio basti pensare a questo esempio: per ricostruire una casa a forma di cubo bastano 6 spigoli, le case realizzate per questo progetto contano circa 750 spigoli ciascuna. Al momento non esiste niente di queste proporzioni in Europa, è in corso la ricostruzione della città di Parigi e sono state realizzate mappe virtuali di Roma ma con estensioni ben più limitate di TOWERandPOWER.
Questo tipo di tecnologia sta già trovando applicazione in innumerevoli campi come ad esempio quello medico, ovvero la possibilità di simulare operazioni chirurgiche; ma anche in campo storico le potenzialità possono essere molteplici, ad esempio consentire l’accesso al grande pubblico a zone (si pensi a tombe o altro) che non possono essere visitate per motivi di sicurezza, costi o spazio. Massimo e Silvia hanno impiegato moltissimo del loro tempo libero in questo progetto e ora vorrebbero mettere a disposizione di tutti il loro lavoro, non solo in ambito scolastico ma anche per far appassionare alla storia un pubblico che abitualmente non mostra interesse. L’infotainment appunto ha possibilità di mixare la componente ludica con quella storica.
Massimo e Silvia mi mostrano compiaciuti il loro lungo lavoro, camminare per Bologna stando attenti a non essere investiti da carrozze e cavalieri, oppure poter salire su una delle tantissime torri medioevali che erano presenti nel 1200 o fare una passeggiata sotto i portici che erano di legno, è un’esperienza davvero unica. Adesso l’obiettivo principale è trovare una collocazione stabile alla Macchina del Tempo in una sede museale pubblica o privata ad “alto tasso tecnologico” come l’Opificio Golinelli, il Mast o il Museo della Città a Bologna, ma se questo non si realizzasse Massimo e Silvia cercheranno una rete di circoli culturali o di eventi dove mostrare “a inviti” per i frequentatori la realtà virtuale di TOWERandPOWER.