La sostenibilità è al centro dello sviluppo
[et_pb_section bb_built=”1″][et_pb_row][et_pb_column type=”4_4″][et_pb_text _builder_version=”3.20.2″]
Ormai la sostenibilità è al centro delle più importanti teorie economiche. Per questo Mediolanum l’ha già messa alla base dei suoi pilastri aziendali, seguendo le Nazioni Unite.
Era il 1970 quando Milton Friedman, fondatore del pensiero monetarista e premio Nobel per l’Economia nel ’76, affermando che «l’unica responsabilità sociale di un’azienda è fare profitti» metteva in ridicolo quelle teorie economiche che volevano introdurre nel bilancio delle imprese anche l’ambiente, la trasparenza della governance, il rispetto dei territori e delle comunità. Il padre della Scuola di Chicago pensava che solo il profitto portasse benessere, invece, in poco meno di cinquant’anni, le cose sono molto cambiate. E la sostenibilità, a dispetto dei critici, è diventata il tema centrale del Salone del Risparmio che si è svolto a Milano la settimana scorsa e dove si sono raccolte le voci dei principali player di mercato. È infatti diventata parte integrante del business per oltre il 60% delle aziende del Pianeta. Ma soprattutto, grazie all’Agenda 2030, si è dotata di un programma d’azione sottoscritto dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU che è stato avviato all’inizio del 2016.
Ma cosa vuol dire sviluppo sostenibile per l’Agenda 2030?
Vuol dire raggiungere nell’arco di 15 anni, dal 2015 al 2030, 17 Obiettivi Comuni, conosciuti come Sustainable Development Goals, o SDGs, quali la lotta alla povertà, l’eliminazione della fame e il contrasto al cambiamento climatico, per citarne solo alcuni. Gli “Obiettivi comuni” riguardano tutti i Paesi e tutti gli individui: nessuno deve essere escluso, nessuno deve essere lasciato indietro lungo il cammino necessario per portare il mondo sulla strada della sostenibilità.
Cosa vuol dire per noi essere sostenibili?
Vuol dire fare business in modo rispettoso delle persone e dell’ambiante mantenendo fede all’impegno di creare valore a lungo termine. Agendo in base a 5 pilastri fondamentali per la nostra azienda raggiungiamo risultati concreti per lo sviluppo del nostro business ma anche coincidenti con 8 SDG delle Nazioni Unite.
Quali sono i nostri pilastri?
Sono Solidità e Stabilità Finanziaria; Personalizzazione, Sicurezza e Innovazione delle soluzioni finanziarie; Sviluppo e tutela del capitale umano; Multicanalità e rete di Family Banker; Responsabilità verso la collettività e l’ambiente.
Grazie a questi possiamo raggiungere obiettivi importanti anche per le Nazioni Unite. Per esempio, per citarne alcuni, attraverso attività di inclusione finanziaria, che vanno dal microcredito alle liberalità per clienti e collaboratori in difficoltà, dal conto di base dedicato alle fasce economiche svantaggiate ai progetti in sostegno dell’infanzia disagiata, contribuiamo a combattere la povertà, il primo tra gli SDG. Oppure, grazie a politiche di welfare aziendale inclusive volte e garantire il benessere delle persone, come il nido aziendale, possiamo ottemperare al terzo SDG: good health and well-being. O ancora, con la piattaforma che ci ospita, Centodieci.it, centriamo il quarto SDG che si occupa della qualità dell’educazione delle persone. Anche in fatto di energia e cambiamento climatico, di cui parla nel settimo SDG, facciamo la nostra parte. Con il solo impianto di trigenerazione che produce contemporaneamente energia elettrica, termica e frigorifera, copriamo un buon 40% delle nostre necessità.
Anche in fatto di Nobel per l’Economia questi 50 anni hanno viaggiato nella direzione della sostenibilità. È particolarmente significativo, infatti, che l’anno scorso il prestigioso premio sia stato attribuito a William Nordhaus, economista e accademico presso Yale Univesity, per i suoi studi su economia e cambiamenti climatici.
[/et_pb_text][/et_pb_column][/et_pb_row][/et_pb_section]