E se domani, anziché chiamare sul cellulare, mandassimo un messaggio direttamente al cervello? Non è fantascienza
Un gruppo di neuroscienziati è riuscito a inviare un messaggio dal cervello di una persona in India ai cervelli di tre persone in Francia. Questo è avvenuto grazie all’utilizzo di apposite apparecchiature per la lettura delle onde cerebrali e Internet.
Il processo di codifica e invio del messaggio è ancora molto lento e farraginoso ma i prossimi studi e ricerche contribuiranno a facilitarlo, considerato anche che questo meccanismo di comunicazione non fa uso di bleeding edge, ovvero quelle tecnologie così avanzate da risultare potenzialmente pericolose per l’utilizzatore.
Le tecnologie utilizzate in questo caso, infatti, sono state sviluppate già da un paio d’anni da diversi laboratori, tra cui la NeuroRobotics per i software. Il funzionamento è molto semplice ed è basato su un trasmettitore che utilizza un vocabolario per tradurre il messaggio, che poi viene inviato a un sistema binario a cinque bit con un cifrario, chiamato Bacon, più compatto rispetto al codice binario che viene solitamente usato dai computer. Per ricevere e utilizzare il messaggio viene posto sulla testa della persona un casco di sensori EEG, capace di registrare l’attività elettrica nel cervello. Successivamente viene effettuata una comunicazione wireless con un computer portatile.
Non si sa ancora che applicazioni pratiche future avrà questo nuovo sviluppo e nemmeno come potrà cambiare la società, sicuramente però, citando Neil Armstrong, il primo uomo a posare piede sulla luna: «È un piccolo passo per l’uomo, un gigantesco balzo per l’umanità» .