Promuovere l’innovazione sostenibile
“Ogni giorno ci chiediamo: ‘Come possiamo rendere felice questo cliente? Come possiamo farlo proseguendo lungo la strada dell’innovazione?’ Ce lo domandiamo perché, altrimenti, lo farà qualcun altro.” afferma Bill Gates.
L’innovazione è da sempre il motore sia della crescita economica sia di quella sociale e culturale.
A livello aziendale si realizza attraverso la gestione di una serie di attività che vanno dalla generazione e selezione delle idee allo sviluppo di tecnologie e strumenti, dalla creazione di nuovi “prodotti” (processi, metodologie, ecc.) al marketing, alla distribuzione, ecc.
Fino ad alcuni anni fa, l’innovazione, tecnologica e industriale, era l’obiettivo principale delle imprese, anche se “consumava” ingenti risorse naturali. Ora non è più così.
Alle aziende si chiede, oggi, una maggior attenzione all’ambiente e un maggior coinvolgimento verso la società, tramite uno sviluppo sostenibile che favorisca una migliore qualità del lavoro e della vita.
“Non possiamo creare valore per noi stessi se non creiamo condizioni economiche e sociali sostenibili per i nostri stakeholder.” – ha recentemente affermato Ernesto Ciorra, Chief Innovability Officer di Enel – “Non possiamo creare valore condiviso se non innoviamo, e non possiamo innovare se non siamo aperti al contributo del mondo che ci circonda”.
Un sondaggio della Standford University (“The Next Phase of Business Sustainability”) ha evidenziato che oltre il 90% dei CEO, negli Stati Uniti, afferma che la sostenibilità è un elemento fondamentale per il successo dell’azienda.
L’innovazione sostenibile
I processi innovativi sono sostenibili quando, oltre ad introdurre nuove soluzioni (tecnologiche, organizzative, ecc.), consentono di massimizzare l’efficienza e i profitti dell’azienda (sostenibilità economica), migliorano le condizioni di lavoro e di sicurezza (sostenibilità sociale), ottimizzano il consumo di energia e di materie prime (sostenibilità ambientale).
La sostenibilità dei prodotti e dei servizi (ciclo di vita, smaltimento, riciclo, ecc.), in linea con i principi dell’economia circolare, deve essere integrata con la sostenibilità dei processi di business e con la governance dell’intera azienda.
Diventa importante, per ogni impresa, non limitarsi solo a ridurre gli aspetti negativi (meno rifiuti, minor inquinamento, ecc.), ma utilizzare la propria creatività per promuovere uno sviluppo positivo del contesto in cui opera. Per riuscire in questo intento, è necessario integrare i valori della sostenibilità all’interno della cultura organizzativa e incentivarla sia nei grandi progetti sia nelle piccole attività quotidiane.
La sostenibilità per le aziende, insomma, non è un’opzione, ma una necessità.
Dal punto di vista normativo, i governi di 193 paesi dell’ONU (compresa l’Italia) hanno firmato l’Agenda Globale per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (Agenda 2030), che prevede 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals), un grande programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità, da realizzare entro il 2030.
Da un punto di vista climatico, gli effetti del riscaldamento globale sono sotto gli occhi di tutti.
Lo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento dei mari causano alluvioni ed erosioni lungo le coste, le condizioni meteorologiche “estreme” provocano forti precipitazioni e inondazioni, ma anche ondate di calore, siccità e incendi. Tutti questi cambiamenti climatici stanno già avendo un grave impatto sulla salute delle persone (malattie, aumento dei decessi, ecc.), sulle infrastrutture (ponti, strade, case, ecc.) e in diversi settori (agricoltura, silvicoltura, turismo, ecc.), con notevoli costi economici e sociali.
Da un punto di vista commerciale, i consumatori (soprattutto i millennials) sono molto più attenti nel valutare gli standard di sostenibilità e di etica delle aziende da cui acquistano. Secondo Finger on the Pulse di Horizon Media, circa l’80% dei millennials non si accontenta di prodotti belli e funzionali, ma predilige marchi che dichiarino, e realizzino, una produzione sostenibile.
“Le aziende devono cominciare a capire che la sostenibilità non è un’aggiunta, una tinteggiatura di colore di un business che in fondo non cambia” – afferma Luciano Floridi, docente di Filosofia ed Etica dell’informazione all’Università di Oxford – “La partita sarà vincente” – prosegue nell’intervista a EconomyUp – “se l’impresa riuscirà a re-ingegnerizzare processi e prodotti destinati al mercato a favore dell’ambiente e della società. Se invece continuerà a fare ‘business as usual’ sarà destinata al fallimento”.
Sviluppare un approccio innovativo e sostenibile consente alle imprese di ottenere numerosi vantaggi:
- aumento dell’efficienza delle attività e dei processi aziendali, ottimizzando tempi e risorse;
- riduzione degli sprechi, con la conseguente diminuzione dei costi;
- incremento della creatività e dell’innovazione nella realizzazione di nuovi prodotti e servizi;
- crescita dell’apprezzamento e della fiducia da parte dei prospect e dei clienti ;
- rafforzamento dell’immagine e della reputation aziendale.
Esempi di innovazioni sostenibili
Trovo interessanti, a questo proposito, le storie di piccole e medie imprese italiane che, nonostante le risorse limitate, hanno scelto di sperimentare un approccio sostenibile.
Aquafil, società che opera nella produzione di fibre sintetiche, ha creato ECONYL®, un filo di nylon realizzato con rifiuti di plastica recuperati negli oceani e con altri rifiuti (vecchie reti da pesca, scarti di produzione tessile, ecc.) destinati alle discariche. ECONYL® ha le stesse caratteristiche del nylon “tradizionale”, ma può essere rigenerato, ricreato e rimodellato all’infinito, creando nuovi prodotti senza utilizzare nuove risorse.
Novamont, azienda B-Corp affermata a livello internazionale nel settore delle bioplastiche e dei biochemicals, ha realizzato MATER-BI, una famiglia di bioplastiche biodegradabili e compostabili che trovano applicazione in numerosi ambiti (packaging, shopper per l’asporto merci, sacchetti e i guanti per il reparto ortofrutta, stoviglie compostabili, biofiller per il settore automotive, prodotti per l’igiene e la cura della persona, oggettistica, ecc.). “Mater-Bi nasce da filiera integrata con l’agricoltura” – racconta Giulia Gregori, responsabile della pianificazione strategica – “e ha percentuali da fonti rinnovabili crescenti nel tempo. Arriviamo fino all’80% da fonti rinnovabili, con l’obiettivo di arrivare al 100%”.
Wrad, brand di abbigliamento creato nel 2015 da Matteo Ward, Silvia Giovanardi e Victor Santiago, è anche un movimento (in sintonia con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile) centrato su 7 principi: Innovative, Responsible, Service led, Honest & Trasparent, Durable, Political, Inclusive. Tra i vari prodotti, Wrad ha lanciato GRAPHI-TEE, l’unica t-shirt (al mondo) realizzata con polvere di grafite riciclata. GRAPHI-TEE, vincitrice del RedHot Design Award “Best of the Best 2017”, utilizza una tecnica di tintura tramandata nei secoli dagli abitanti di Monterosso Calabro, sede dell’unica miniera di grafite in Italia.
Anche gli organizzatori delle recenti Olimpiadi di Tokyo hanno mostrato una particolare attenzione alla sostenibilità: in un report pubblicato a giugno 2021 avevano dichiarato di voler rendere queste olimpiadi non solo “carbon neutral” ma addirittura “carbon negative” (rimuovendo quantità maggiori di CO2 rispetto a quelle immesse nell’atmosfera).
Tra i progetti più interessanti c’è il BATON (Building Athletes’ village with Timber Of the Nation), che ha utilizzato, per costruire la residenza degli atleti (Village Plaza), legname giapponese proveniente da fonti sostenibili o donato dalle autorità locali, che, dopo i Giochi, sarà restituirlo alle comunità per il riutilizzo.
Per realizzare le medaglie olimpiche d’oro, d’argento e di bronzo sono stati riciclati metalli preziosi estratti da dispositivi elettronici usati, raccolti per l’occasione, tramite 18 mila cassette posizionate negli uffici delle aziende partner dei Giochi, nei dipartimenti governativi e nelle camere di commercio di tutto il Paese.
La torcia olimpica (creata con alluminio recuperato dagli edifici usati per il terremoto e lo tsunami del 2011) è stata alimentata con l’idrogeno, che non emette anidride carbonica; la pedana per le premiazioni è stata interamente realizzata con plastica riciclata dagli oceani e il team giapponese ha scelto di indossare divise realizzate con abiti riciclati.
La strada da percorrere per raggiungere gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile è ancora lunga, ma ciò che ogni azienda può fare, ogni giorno, sono dei piccoli passi per stimolare e promuovere l’innovazione sostenibile.