“Per innovare … ci vuole un tavolo”
“Le cose d’ogni giorno raccontano segreti a chi le sa guardare ed ascoltare” cantava Sergio Endrigo nel 1974. La canzone si intitolava “Ci vuole un fiore” e chi (come me) all’epoca era un bambino ricorderà la prima strofa:
“Per fare un tavolo ci vuole il legno, per fare il legno ci vuole l’albero,
Per fare l’albero ci vuole il seme, per fare il seme ci vuole il frutto,
Per fare il frutto ci vuole il fiore, per fare un tavolo ci vuole un fiore.”
Ma che cosa c’entra un tavolo con l’innovazione?
Se vuoi fare innovazione nel tuo team, e nella tua azienda, ci sono alcuni aspetti a cui devi fare attenzione e, guarda caso, il tavolo è uno di questi.
“Innovare necesse est” (ovvero, non puoi fare a meno dell’innovazione)
L’innovazione, oggi, non è più un optional, ma una necessità. In un contesto economico e sociale incerto, che muta sempre più velocemente, la capacità di ideare e realizzare nuovi prodotti (o servizi, processi, modelli di business) è fondamentale. I clienti, infatti, hanno aspettative sempre maggiori sulla qualità del prodotto, sulle modalità di consegna e di assistenza, sulla facilità di utilizzo, sul rispetto dell’ambiente, aspettative che possono essere soddisfatte solo con un approccio innovativo.
Il primo passo, allora, è comprendere l’importanza dell’innovazione, come driver per lo sviluppo dell’azienda e del suo territorio; il secondo passo è quello di farla comprendere anche ai collaboratori, ai dipendenti e a tutte le persone che, per qualche motivo, gravitano intorno all’azienda.
L’innovazione è una competenza
Possiamo definire l’innovazione come la capacità di generare e di realizzare idee per soddisfare le esigenze, espresse o latenti, dei clienti (attuali e potenziali). Ogni persona, quindi, è, potenzialmente, innovativa, indipendentemente dal ruolo che ricopre in azienda. Certo, per avere idee originali ed efficaci bisogna saper pensare in modo “divergente”, il che significa saper abbandonare il solito modo di vedere le cose e impegnarsi a cambiare prospettiva. Il problema è che il percorso formativo scolastico e universitario ci insegna ad essere precisi, a memorizzare e ripetere, a porre più attenzione ad individuare le risposte (giuste) che a riflettere e porci domande “originali” (e scomode). Una modalità per stimolare un approccio innovativo è esortare le persone a porre domande aperte e insolite (di cui non conosciamo già la risposta), tipo: “Che cosa non è mai stato fatto nel nostro settore?”, “Come potremmo triplicare il fatturato nel prossimi mesi?”, “In quali altri modi potremmo sfruttare le competenze (tecniche e intellettuali) che abbiamo in azienda?”.
Sono le persone che innovano
Il valore più importante per ogni azienda sono le persone. Ogni processo, ogni macchinario, ogni brevetto, ogni prodotto nasce dalle persone, dalla loro mente. Le realtà più innovative sono quelle che riescono a valorizzare e sfruttare la creatività di tutti i membri che lavorano (a qualsiasi livello) all’interno dell’azienda. Fino ad alcuni anni fa, l’innovazione era un’esclusiva del reparto Ricerca e Sviluppo, di recente, invece, sempre più imprese hanno compreso che idee innovative possono sorgere in qualsiasi angolo dell’azienda. Ecco perché è fondamentale creare dei percorsi formativi per aiutare le persone ad apprendere tecniche ed approcci innovativi. È opportuno, inoltre, predisporre dei processi, chiari e snelli, che agevolino la condivisione delle idee, la loro approvazione e la successiva realizzazione. Numerose ricerche[1] evidenziano che più breve è lo “spazio organizzativo” tra chi propone e chi valuta l’idea (l’ideale sarebbe un solo livello gerarchico) maggiore è il numero di idee proposte e la percentuale di idee realizzate.
Innovare intorno ad un tavolo
L’innovazione deve trasformarsi in un’abitudine, un modo di pensare e di agire, solo così può diventare parte del DNA aziendale. I fondatori vanno in pensione, i lavoratori si avvicendano, ma la cultura aziendale, centrata sulla condivisione e sull’innovazione, rimane. Diventa fondamentale, allora, creare un linguaggio comune che consenta di condividere pratiche e approcci innovativi, che incoraggi le persone a generare e a realizzare le idee. Creando occasioni di dialogo e di confronto sereno, in piccoli gruppi, è possibile stimolare e valorizzare la partecipazione e l’impegno di ogni lavoratore. Prova a creare dei “tavoli innovativi”, una volta alla settimana, in cui le persone possono confrontarsi su domande tipo: “Come potremmo capovolgere completamente il nostro processo usuale di ideazione di nuovi «prodotti»?”, “Come possiamo generare idee «dirompenti» che avranno un impatto significativo sul prossimo decennio nel nostro settore?”.
Questi suggerimenti possono aiutarti ad avviare l’innovazione nel tuo team o nella tua azienda, come afferma lo scrittore di fantascienza Brian Herbert: “Il primo passo nell’innovazione è sapere di poter creare qualcosa. Fatto questo, il resto è solo questione di dettagli.”
[1] Innovate or Die: Is that a Fact? Oct 2003; Isaac Getz ESCP Europe Business School, Alan G. Robinson University of Massachusetts Amherst – Isenberg School of Management