Neuroforecasting, ecco come potremo prevedere le hit del futuro
La musica fa bene alla salute fisica e psicologica: in questo modo l’intelligenza artificiale potrà aiutarci a scovare i successi per le radio e lo streaming
Cosa accadrebbe se potessimo prevedere il successo di una canzone con un’accuratezza del 97% ricorrendo a un piccolo campione di ascoltatori? Un gruppo di ricercatori ha messo a punto un modello di machine learning basato sulle risposte neurali dei volontari partecipanti agli esperimenti col quale è riuscito a combinare i pattern cerebrali prodotti in risposta a una lista di canzoni compilate dalle persone sottoposte al test con effettive hit musicali da classifica.
Che cos’è il “neuroforecasting”
Questo approccio si chiama “neuroforecasting” e ha evidentemente una potenziale ricaduta piuttosto interessante per il mondo digitale che ci circonda: può infatti aiutare le piattaforme di streaming a determinare le nuove canzoni popolari da inserire nelle loro playlist. D’altronde, ogni giorno vengono pubblicate decine di migliaia di canzoni: un flusso massiccio che rende complesso alle piattaforme come Spotify o Apple Music, ma anche alle tradizionali emittenti radiofoniche, decidere quali valorizzare, per esempio mettendole in evidenza o infilandole nelle ascoltatissime playlist.
Il “neuroforecasting” potrebbe dunque, in definitiva, rivoluzionare il comparto musicale alzando appunto il tasso di successo nella produzione di un brano dal 50% attuale – basato su un complesso mix di elementi umani – al 97%. Secondo gli esperti, capitanati da Paul Zak, docente alla Claremont Graduate University, in California, e autore principale dell’indagine pubblicata Frontiers in artificial intelligence – si tratta di un modello di machine learning che potrebbe partorire gli stessi, sorprendenti risultati anche con i film e le amatissime serie tv. Aprendo la strada a una strategia dei contenuti completamente diversa da quella che conosciamo oggi: forte, sì, di una grande quantità di dati ma infine basata comunque su valutazioni umane e artistiche.
Il successo si gioca nel primo minuto
Qualche curiosità dall’indagine? Quella essenziale è che le risposte neurofisiologiche al primo minuto di un brano sono in grado di predire con l’82% di certezza il tasso di successo. L’attacco di un pezzo, come sanno bene autori e compositori, è essenziale. I partecipanti sono stati dotati di sensori standard, hanno ascoltato una serie di 24 canzoni e sono stati interrogati sulle loro preferenze e alcuni dati demografici. Durante l’esperimento, gli esperti hanno misurato le risposte neurofisiologiche dei partecipanti alle canzoni. “I segnali cerebrali che abbiamo raccolto riflettono l’attività di una rete cerebrale associata all’umore e ai livelli di energia” ha detto Zak. Questo ha permesso ai ricercatori di prevedere i risultati del mercato, incluso il numero di stream di una canzone, sulla base dei dati di pochissime persone, meno di una quarantina.
Questo approccio, come detto, è chiamato “neuroforecasting”. Cattura l’attività neurale di un piccolo gruppo di persone per prevedere gli effetti a livello di popolazione senza dover effettuare misurazioni su larga scala. Dopo la raccolta dei dati, i ricercatori hanno infatti utilizzato diversi approcci statistici per valutare l’accuratezza predittiva delle variabili neurofisiologiche. Ciò ha consentito il confronto diretto dei modelli. Per migliorare l’accuratezza predittiva, hanno inoltre addestrato un modello di machine learning che ha testato diversi algoritmi per arrivare ai migliori risultati di previsione. Così hanno rilevato per esempio che un modello statistico lineare identificava le canzoni di successo con una percentuale di correttezza del 69%. Quando hanno applicato l’apprendimento automatico ai dati raccolti, il tasso di hit da classifica identificate correttamente è balzato al 97%.
Il ruolo della musica per la salute psicologica e fisica
Ma che ruolo ha la musica nella nostra vita? L’ascolto della musica è un’attività che coinvolge appunto diverse aree del cervello, tra cui quelle deputate all’elaborazione del suono, all’attenzione e alle emozioni. Questo ha portato molti studiosi, fra cui quelli coinvolti nell’ultimo studio, a esaminare gli effetti dell’ascolto della musica sulla salute mentale e fisica. Le indagini più recenti hanno dimostrato che l’ascolto di certi brani e generi può avere numerosi benefici con una certa fondatezza scientifica.
In primo luogo, l’ascolto della musica è stato associato a un miglioramento dell’umore, grazie a una riduzione dello stress e dei livelli di ansia. Ciò è dovuto al fatto che la musica può influenzare l’attività del sistema nervoso autonomo – noto anche come viscerale – che controlla la risposta del corpo allo stress. Inoltre, l’ascolto può aumentare la motivazione e la concentrazione, conseguenze che possono aiutare a migliorare le prestazioni in attività specifiche come lo studio o il lavoro.
In secondo luogo, l’ascolto della musica può aiutare a potenziare la memoria e l’apprendimento. Questi effetti sono dovuti al fatto che l’ascolto della musica può stimolare la plasticità cerebrale, ovvero la capacità del cervello di modificarsi in risposta a nuovi stimoli. Inoltre, alcuni studi hanno dimostrato che l’ascolto della musica può migliorare la memoria di lavoro, ovvero la capacità di mantenere attive le informazioni nella memoria a breve termine.
In terzo luogo, l’ascolto dei nostri brani preferiti può avere benefici sulla salute fisica. Ad esempio, è stato dimostrato che l’ascolto della musica può aiutare a ridurre la pressione sanguigna e il battito cardiaco, migliorando così la salute cardiovascolare, almeno nell’immediato. Alcuni studi hanno anche suggerito che l’ascolto della musica può stimolare la produzione di dopamina, un neurotrasmettitore che è associato alla sensazione di piacere e felicità.