Malaga: perché la città del futuro
In un’epoca in cui in Italia da anni domina il discorso sulla fuga dei cervelli, riferita a centinaia di nostri giovani che lasciano il nostro paese in cerca di opportunità in altri luoghi, l’esempio di Malaga è molto interessante perché ci mostra cosa vuol dire avere una visione per la propria comunità ed essere attrattivi per tutti i talenti in giro per il mondo.
Malaga non è solo la città che ha dato i natali a Pablo Picasso, ma è indiscutibilmente, nella Spagna, un centro all’avanguardia dove coesistono in perfetto equilibrio innovazione, tecnologia e natura.
Gli inizi
Già nel 2009, il Gruppo Enel aveva scelto questa città andalusa per realizzare progetti innovativi di smart cities con la prima sperimentazione europea di Smartcity che fu un apripista per altre realizzazioni operative, con i progetti di mobilità elettrica Green eMotion e Zem2All e per forum internazionali, come Greencities.
Malaga WorkBay
L’equilibrio di questa città è proprio nel fatto che da un lato abbiamo la Malaga Valley, un ecosistema innovativo sulla costa meridionale della Spagna. I luoghi più importanti sono il Malaga TechPark (PTA), l’Università di Malaga (UMA), poi ci sono diversi progetti pilota di Smart City, l’investimento nella ricerca e sviluppo di ferrovie ad alta velocità, il Club Malaga Valley e la struttura di supporto per gli imprenditori e dall’altro la nuova iniziativa “Málaga WorkBay” per incentivare il lavoro a distanza in città, attrarre nuove imprese e dipendenti, ma anche per sostenere il suo ecosistema turistico e ricettivo.
Turespaña, l’Instituto de Turismo de España deputato alla promozione della Spagna, riferisce a riguardo: “Se alla combinazione mare-cultura aggiungiamo un’atmosfera vivace, le abbondanti tapas servite nei bar, i quartieri all’ultima moda come quello di Soho, zone come quella del porto che si sono trasformate per offrire modernità e monumenti con secoli di storia, il risultato è una città appassionante che chiunque avrebbe voglia di scoprire perché se tutti dicono che Malaga è stupenda, non sarà un caso”.
Ed è così che sulle spiagge nel Polo Nacional de Contenidos Digitales si possono trovare, oltre ai turisti, dipendenti di aziende creative che lavorano da un luogo sicuramente appetibile a molti. Questo sviluppo tecnologico, turistico e culturale ha permesso anche lo sviluppo di nuove startup interessate a questi settori.
Málaga WorkBay spiega che “Il capitale umano qualificato è proprio una delle caratteristiche di spicco che consentono lo sviluppo di questo ecosistema all’Università di Malaga, che ospita alcune delle più prestigiose scuole di ingegneria in Spagna, si affiancano centri di formazione pubblici e privati che ogni anno formano centinaia di giovani professionisti nei linguaggi di programmazione più avanzati. Promalaga, società controllata dal Comune di Malaga, offre ai giovani con progetti imprenditoriali una rete di 12 centri di incubazione di imprese dotati dell’infrastruttura tecnologica più avanzata, che consente alle aziende ospitate di godere di una notevole flessibilità nell’organizzare in modo efficiente i loro team di telelavoro”.
Malaga Viva e i nuovi alberi
Trecentoquaranta mila alberi piantati con il coinvolgimento della popolazione: è la più grande riqualificazione verde della città a cui hanno partecipato quasi duemila cittadini. Málaga Viva è una realtà che si dedica alla realizzazione di progetti di innovazione sociale nell’ambito dell’agricoltura sostenibile, attraverso orti urbani, incentivazione del risparmio energetico sulla gestione dell’acqua e dei rifiuti e sensibilizzazione dei cittadini su questi temi proprio attraverso iniziative come l’aver piantato oltre trecentomila nuovi alberi.
Conclusioni
Le coste italiane non hanno molto da invidiare a quelle andaluse, ma sicuramente la capacità innovativa e tecnologica sì, perché in questo senso l’Italia mantiene ancora un forte gap sull’efficienza digitale. Lavorare in tal senso per rendere davvero tutto più smart è sicuramente l’unica strada da seguire.