L’Italia si prepara all’arrivo dei vertiporti
Taxi elettrici volanti e droni saranno importanti per decongestionare il traffico cittadino. Milano e Roma vogliono partire già nei prossimi anni.
L’Italia sta per iniziare una rivoluzione della sua mobilità urbana, e per abbracciarla guarderà in alto, investendo nella urban air mobility, anche chiamata advanced air mobility. I protagonisti di questo nuovo modo di spostarsi in città saranno i cosiddetti eVTOL (electric vertical take-off and landing), dei piccoli velivoli elettrici che decollano e atterrano in verticale su degli speciali scali chiamati vertiporti. Avete presente i film di fantascienza degli anni ’80 e ’90 in cui immaginavamo le città con le macchine volanti? Ecco, presto non saremo troppo distanti da quelle immagini, se tutto andrà come programmato.
I vertiporti di Milano e Roma
Le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina del 2026 e il Giubileo del 2025 saranno i primi eventi in cui, nei piani dei comuni e del governo, le persone potranno spostarsi in città sui taxi aerei. A Milano sorgeranno due vertiporti cittadini nelle aree di CityLife e dello scalo di Porta Romana, e altri due più grandi negli aeroporti di Linate e Malpensa. L’amministratore delegato di Sea, la società che gestisce gli aeroporti milanesi, Armando Brunini ha detto che l’obiettivo è di essere pronti per le Olimpiadi del 2026 e di arrivare a duemila passeggeri al giorno per il 2030. A Roma la prima rotta potrebbe essere inaugurata tra nemmeno due anni, e sarà probabilmente la Fiumicino-Termini. Lo scorso 6 ottobre proprio dal principale scalo romano è decollato per la prima volta in Italia un taxi volante elettrico, VoloCity.
Le regole per i vertiporti e i costi degli eVTOL
Ovviamente queste nuove stazioni della mobilità urbana dovranno rispettare una serie di standard e linee guida decisi dall’EASA, l’Agenzia europea per la sicurezza aerea. Sul vertiporto deve esserci un’area a forma di imbuto priva di ostacoli, per consentire il decollo e l’atterraggio sicuro degli eVTOL. Ci sono, in generale, delle regole sull’inquinamento acustico e ambientale, più facilmente rispettabili perché i velivoli che useranno i vertiporti saranno principalmente droni e taxi elettrici. Per quanto riguarda i costi, un volo aeroporto-centro città si stima che costerà inizialmente 150 euro (non troppo di più rispetto a una corsa con un Ncc), ma con l’espandersi del mercato le tariffe potrebbero quasi dimezzarsi in tempi non troppo lunghi.
Perché l’urban air mobility sarà importante
Le nostre città sono troppo trafficate, con tutta una serie di conseguenze negative sulla qualità dell’aria, la sicurezza e la qualità della vita stessa. Nei giorni scorsi, con il suo ultimo report Mal’aria di città, Legambiente ha ribadito che «l’emergenza smog nelle città italiane è un problema sempre più pressante: i livelli di inquinamento atmosferico in molte città sono ancora troppo alti e lontani dai limiti normativi, più stringenti, previsti per il 2030». In 29 città sono stati superati i limiti attuali per gli sforamenti di PM10, con Torino e Milano al primo e al secondo posto. Immaginare un futuro in cui almeno le corse dei taxi, i noleggi con conducente e le consegne di merci saranno smaltite da velivoli elettrici che non occuperanno le strade è quindi un modo per diminuire un po’ la pressione del traffico. Lo stesso Brunini ha ribadito che l’obiettivo dei vertiporti è migliorare l’accessibilità agli aeroporti e decongestionare il traffico urbano.
Il resto d’Italia e il piano dell’ENAC
Non saranno solo Roma e Milano, comunque, a lanciarsi nella mobilità aerea cittadina. Secondo il nuovo Piano nazionale degli aeroporti redatto dall’ENAC, nel breve e medio termine si prevede la realizzazione di almeno sei vertiporti urbani e quattro aeroportuali a Milano, Roma, Torino, Venezia, Bari e Cortina. Sono state individuate poi altre aree per la costruzione dei vertiporti: Torino-Aeritalia, Milano-Bresso, Padova, Valbrembo, Udine-Campoformido Air Base, Verona-Boscomantico, Roma-Urbe, Reggio Emilia, Palermo-Boccadifalco, Alessandria, Trento-Mattarello, Cremona-Migliaro, Como-Idroscalo, Arezzo, Modena-Marzaglia. Se tutto andrà come da programma (ci sono sempre punti di domanda quando si parla di grandi opere e infrastrutture), in dieci anni circa dieci milioni di italiani avranno un accesso facile a queste piattaforme, e volare in città non sarà più fantascienza.