Le nuove tecnologie di comunicazione digitale avranno la meglio sulle lobby?
Qualsiasi attività umana è di natura sociale: abbiamo bisogno degli altri e gli altri hanno bisogno di noi, e questa situazione non cambierà mai. La relazione con altri individui ci garantisce affetto, amicizia, appartenenza e coinvolgimento in varie attività di cui abbiamo bisogno per vivere.
In ambito lavorativo, la capacità di relazione assume un’importanza vitale, perché è ciò che ci rende abili nel costruire una rete di contatti utili sia per acquisire clienti che per trovare fornitori.
La storia ci insegna che, fin dalla notte dei tempi, gli esseri umani si uniscono in gruppi per aiutarsi reciprocamente nella realizzazione di un obiettivo comune. Nelle società strutturate come quella moderna, questo focalizzarsi su obiettivi comuni non deriva da un atteggiamento sempre fondato su ideali di cooperazione e collaborazione, ma spesso evolve in unioni di entità che si distribuiscono fette di mercato e opportunità, cercando di limitare l’azione dei competitor che non siano stati in grado di organizzarsi in modo analogo.
Da queste relazioni strette da individui su temi comuni sono nate organizzazioni di ogni sorta: legali e trasparenti come associazioni, albi e sindacati, ma anche chiuse di stampo lobbistico il cui reale obiettivo è quello di dominare un mercato.
Vediamo perché questo modo di procedere è destinato a ridursi fortemente grazie alle nuove tecnologie di comunicazione digitale.
Gruppi e lobby trovavano terreno fertile nella società pre digitale, in cui i media erano controllati da pochi individui la cui la relazione, ad alto livello, garantiva a un’élite il controllo. Oggi molto è cambiato, perché tutti abbiamo la possibilità di cercare e trovare l’azienda e il professionista giusto attraverso i canali di comunicazione digitali.
Allo stesso modo, l’azienda e il professionista potranno avvalersi di questi mezzi per mettersi in evidenza senza l’obbligo di appartenere a un’organizzazione,muovendosi in un ambito puramente meritocratico. Questa pratica è accessibile a tutti a patto che se ne comprendano bene le tecniche e le logiche di funzionamento.
Sono molti i professionisti e le aziende che devono gran parte del loro successo a internet perché ne hanno compreso le potenzialità, realizzando blog e aprendo canali comunicativi su vari social network. Tra i miei amici ho un progettista di impianti elettrici che ormai lavora quasi esclusivamente attraverso contatti derivati dal suo blog. Non abbiamo bisogno di scomodare personaggi della rete famosi come Aranzulla, Clio Makeup o Chiara Ferragni: nella pratica quotidiana sono molti i professionisti che ormai usano come mezzo primario il web per la loro visibilità.
I canali di comunicazione digitali in cui impegnarsi sono molteplici, con l’obiettivo primario di mostrare il proprio valore, le capacità lavorative e i propri prodotti. Siti e blog sono gli strumenti che ci renderanno visibili nelle ricerche, mentre con l’ausilio dei social network potremo creare conversazioni in cui mostreremo le nostre abilità e il nostro entusiasmo. Sempre attraverso le piattaforme sociali potremo aggregare un nostro network lavorativo con cui creeremo relazioni e opportunità professionali.
L’utilità di questi mezzi sociali è indiscussa: qualunque professionista o azienda li utilizza per verificare la reputazione e la bontà di un prodotto attraverso le testimonianze degli utenti che lo hanno già utilizzato. Tutti, in maniera più o meno consapevole, siamo sottoposti a continui feedback professionali che possono procurarci o farci perdere opportunità lavorative.
Oltre alla gestione della nostra reputazione c’è una abilità che dovremo abituarci a coltivare e migliorare quotidianamente: la nostra capacità narrativa. Oggi vince chi sa raccontarsi meglio riuscendo a far percepire il proprio lato umano attraverso emozioni e coinvolgimento. Nel mondo attuale, essere i migliori senza riuscire a raccontarlo significa rimanere in una condizione di oblio che potrebbe precluderci il futuro.
Appartenere a gruppi e lobby sarà sempre meno utile ed efficace: impariamo a comunicare e a dimostrare con i fatti le nostre capacità e i nostri prodotti, mettendo al centro gli acquirenti che, se saranno convinti, faranno da garanzia al nostro operato convincendo altri clienti.