Le città che verranno: cinque trend urbani per il 2016. Con una nota imprevista: cresceranno le auto!
Nel 2016 saranno ormai passati otto anni dalla nota rivoluzione urbana, momento da cui secondo l’ONU più della metà della popolazione mondiale vive nelle città e nelle metropoli in continua espansione in ogni continente.
Questo dato sta continuando a crescere: raggiungeremo nei prossimi vent’anni livelli di inurbamento senza precedenti, con il duplice effetto di una concentrazione economica e di creatività individuale in potenti poli e nello stesso tempo di una esplosione di bisogni pressanti di gestione dei flussi e di approvvigionamento energetico in agglomerati spesso fuori da ogni controllo.
In questo nuovo contesto competitivo quali saranno allora nel 2016 i cinque mega trend emergenti con cui si dovranno confrontare le città di ogni parte del mondo?
- Ritorno delle automobili sulla scena urbana
Nonostante un decennio di lotta allo sviluppo della mobilità individuale e di investimenti sulla mobilità collettiva, le auto resteranno protagoniste delle nostre città. Saranno sempre meno a combustione e sempre più a trazione elettrica, con versioni innovative che si guidano da sole, ma di certo riporteranno in campo un sistema di spostamenti non centralizzati e di massa, legati alle esigenze dei singoli e a percorsi sempre diversi. Dovremmo cominciare a ripensare all’equilibrio di attenzione, spesa corrente e investimenti tra trasporto pubblico e nuovi sistemi di mobilità personale. - Diffusione di zone o aree territoriali di sperimentazione
Ne stanno già nascendo a decine nelle metropoli mondiali: dalla singola piazza o via sperimentalmente chiusa al traffico e adibita per qualche tempo a usi diversi (un cinema, uno spazio dove prendere il sole su una sdraio, un campo di grano), fino a un intero quartiere nel quale si introduce una legislazione o delle regole di favore, sia dal punto di vista commerciale che burocratico, fiscale o di occupazione del suolo. - Boom delle community e degli eventi temporanei
A partire dalle antesignane critical mass, fino alla diffusione delle cene in bianco o più recentemente l’esplosione di fenomeni come gli eventi live di Ingress, il popolare videogioco di realtà aumentata. Quello cui stiamo assistendo è un graduale prevalere dell’analogico sul digitale, dell’offline sull’online: eventi come Expo 2015 ci hanno dimostrato quanto attirino nuovamente le esperienze sensoriali e fisiche, il desiderio di condividere un momento di festa e di folla. - Privatizzazione dello spazio pubblico
Le aree della città diventano in modo molecolare un’estensione della nostra abitazione o dell’ufficio per organizzare una festa di compleanno o una riunione, vengono trasformate in palestra per correre, fare yoga, appendere una corda tra un albero e l’altro di un parco, o in uno stadio a cielo aperto, come fanno le comunità di migranti ovunque, ritrovandosi intorno ai propri sport tradizionali che spesso non hanno ancora dei luoghi ufficiali e strutturati dove svolgersi. - Il lusso accessibile
L’ultima tendenza che vivranno le città a partire dal prossimo 2016 è la diffusione di servizi considerati oggi di lusso a strati di popolazione che non lo avevano mai vissuto, grazie al coinvolgimento di milioni di nuovi gig workers, lavoratori a chiamata. Non sarà infatti più un privilegio per pochi avere un autista personale o un maggiordomo che fa la spesa per noi, visto il crescente di sviluppo di servizi derivanti dalla cosiddetta sharing economy (le auto a noleggio condivise per esempio) o dal boom di una nuova logistica delle merci ubiqua e immediata, come sa chi ha provato il servizio Prime di un noto marchio di vendita di prodotti un tempo riservati ai soli supermaket, e oggi distribuiti in un’ora in tutta la città.
È difficile prevedere se questi nuovi trend urbani cambieranno in meglio o in peggio la nostra vita quotidiana o le catene del valore dei soggetti imprenditoriali che operano nelle nostre metropoli, ma di certo la loro pervasività e la rapidità con la quale sono apparsi e stanno crescendo muterà per sempre il volto delle città e le nostre abitudini. Prepariamoci!