Le 5 aziende più innovative del 2022
Sono diverse le classifiche che ogni anno identificano e celebrano le aziende più innovative, tra quelle più note c’è il report di Boston Consulting Group, quello di PwC, ma anche l’elenco stilato da parte di Forbes. In queste tech parade compaiono spesso i nomi più blasonati dello scenario internazionale con riferimenti ad aziende come Amazon, Netflix, Apple, Alphabet, grandi compagnie i cui ruoli di protagoniste è piuttosto scontato. Più originale è invece l’approccio scelto dalla classifica di FastCompany, la rivista americana che dal 1995 si occupa principalmente delle realtà più interessanti soprattutto in fase di start up. Un punto di vista, quello del magazine economico, capace di dare risalto ad aziende con un forte potenziale di crescita e con un importante DNA legato all’innovazione. La classifica 2022 mette in evidenza, non a caso, realtà decisamente disruptive caratterizzate dal forte impegno legato alla sostenibilità e all’ambiente. Ecco quali sono le prime 5 “most innovative companies”.
1. Stripe
Non sorprende che al primo posto di questa classifica ci sia un’azienda che ha come obiettivo primario quello di combattere le emissioni di CO2 nell’atmosfera. L’azienda americana ha sviluppato sostanzialmente un tool di pagamento che storna in modo automatico una quota per ogni transazione che viene reinvestita totalmente per supportare l’utilizzo e lo sviluppo di tecnologie che combattono l’inquinamento atmosferico. L’idea, tutt’altro che banale da mettere in pratica, è quella che l’unione fa la forza. Se tutti mettiamo una frazione di guadagno alla fine si accumulano dei bei capitali. Ad oggi sono più di 500 le big tech che hanno aderito al progetto da Google ad Amazon, da Spotify a Shopify, passando per Lift e Booking.com.
2. Solugen
Ha sviluppato un processo per trasformare lo sciroppo di mais in prodotti chimici industriali utilizzando enzimi e una catalisi a base di metalli, senza dover utilizzare petrolio, carbone e gas naturale. Quello che fa Solugen è piuttosto verticale ma qui conta soprattutto l’approccio diverso, la volontà di trovare una soluzione eco-sostenibile. Il sistema sviluppato dall’azienda texana consente infatti di ottenere rendimenti produttivi fino al 90% senza produrre un grammo di CO2. Attualmente sono commercializzati 4 prodotti chimici ma altri 17 sono in via di sviluppo.
3. Twelve
Anche in questo caso l’obiettivo è proporre un metodo alternativo per non dipendere più dai prodotti petrolchimici. Questa start up della Bay Area ha infatti sviluppato un metodo che riesce a trasformare l’inquinamento atmosferico, soprattutto la CO2, in carburante per aerei e plastica riciclata. Il sistema di partenza è quello della catalisi metallica unita all’uso delle energie rinnovabili. Questo procedimento consente di rompere la CO2 e l’acqua in piccole particelle di atomi che possono essere riutilizzate per la produzione di diversi prodotti. Twelve ha già collaborato con l’Air Force per produrre carburante per jet e con Daimler e Procter & Gamble per realizzare parti di automobili.
4. BlocPower
Solo negli Stati Uniti il consumo di combustibili fossili nel settore residenziale genera oltre 900 milioni di tonnellate di diossido di carbonio, un ambito che in termini di inquinamento ha davanti solo quello dei trasporti e dell’industria. L’obiettivo di questa green company di Brooklyn è quello di fare negli edifici residenziali quello che Tesla sta facendo nel mondo della mobilità elettrica, ovvero sostituire del tutto i sistemi tradizionali di approvvigionamento energetico con pannelli solari e altre tecnologie. Grazie a uno specifico software di verifica e controllo e alle soluzioni implementate BlocPower riesce non solo a ridurre quasi a zero le emissioni nell’ambiente ma anche a tagliare i costi della bolletta del 20/40%.
5. Climate Trace
La conoscenza e la consapevolezza dei problemi legati ai cambiamenti climatici passa in modo fondamentale attraverso i dati che sono proprio quelli che raccoglie il consorzio Climate Trace, fondato nel 2020 negli Stati Uniti. Con 59 trilioni di byte di dati, provenienti da oltre 300 satelliti e 11.000 sensori, questa piattaforma fornisce preziose analisi sulle emissioni di gas serra che consentono a governi, istituzioni e aziende di pianificare meglio le strategie di sostenibilità ambientale. Due gli elementi innovativi di questo progetto, sostenuto tra gli altri da Al Gore, il primo è il monitoraggio in tempo reale, il secondo la capacità di identificare problemi ambientali in specifiche aree geografiche del pianeta come l’accumulo di plastica in Indonesia, o l’impatto degli incendi in California e Australia.
Nella classifica di FastCompany ci sono tra le top 10 anche Watershed, anche lei impegnata nella riduzione della CO2, Doconomy che calcola l’impatto ambientale del nostro stile di vita, Microsoft attenta all’umanizzazione della produttività, Space X che guarda all’esplorazione spaziale come nuova frontiera e Canva che punta a rivoluzionare il mondo attraverso il quale visualizziamo contenuti e informazioni.