La creatività interagisce con la realtà virtuale. Il nuovo marketing è tecno-centrico
La Creatività con la C maiuscola è una delle armi più potenti che ci sia in campo comunicazione e marketing. E il fattore umano in questo caso è più cruciale che mai: avere delle persone che hanno una visione originale e creativa è essenziale per qualsiasi gruppo aziendale e agenzia di comunicazione. Ecco perché quando l’ultima tecnologia interviene a supportare la creatività si creano delle esperienze straordinarie, capaci di condividere emozioni e ricordi unici. Ve ne mostro alcune, per comprendere da una parte la portata della tecnologia, dall’altra la potenzialità che la nostra creatività ha.
REALTÀ AUMENTATA
Per realtà aumentata (in inglese augmented reality, abbreviato AR) si intende l’arricchimento della percezione sensoriale umana mediante informazioni, in genere manipolate e convogliate elettronicamente, che non sarebbero percepibili con i cinque sensi.
Pepsi Max ha utilizzato la realtà aumentata per mostrare l’impossibile in azione, una delle chiavi di lettura del marchio. Utilizzando una parte del billboard in una pensilina del bus, viene installato un pannello interattivo che grazie a una cam proietta tutto quello che accade dietro la pensilina e con la AR vengono proiettate delle scene apocalittiche suscitando reazioni di panico dei passanti.
Vespa integra all’interno del magazine Wired una pagina pubblicitaria fuori dagli schemi proprio grazie alla realtà aumentata. Tramite un’applicazione mobile è possibile personalizzare nei colori la propria Vespa, guidare con un test drive, scoprire gli store in prossimità e condividere la propria esperienza sui social media.
KINECT
La tecnologia Kinect è un accessorio originariamente pensato per Xbox 360 sensibile al movimento del corpo umano che consente al giocatore il controllo del sistema senza la necessità di indossare o impugnare alcunché.
TopShop è uno dei primi brand ad aver impiegato Kinect in campo fashion. All’interno di uno store è stata installata una mirror machine capace di mostrare un abito sul proprio corpo solo in modo virtuale, senza doverlo indossare. L’abito virtuale viene proiettato sul corpo del cliente in tutte le sue prospettive in modo da avere una percezione davvero realistica del risultato.
Nike installa all’interno di uno store la possibilità di allenarsi utilizzando le gestualità del proprio corpo con un personal training virtuale. Per il lancio è stato invitato a provare l’esperienza l’atleta olimpico Mohamed Farah.
Se i manichini nelle vetrine si potessero muovere? Questa la domanda che si sono fatti i creativi di United Arrows, un brand di abbigliamento giapponese. Per un’intera giornata i manichini all’interno delle vetrine potevano essere comandati dai passanti grazie alla tecnologia Kinect. I movimenti dei passanti controllavano i manichini generando in questo modo una grande attenzione e curiosità.