Jarno Zaffelli, designer di autodromi
Nel campo del design, il Made in Italy è leader indiscusso a livello mondiale. Esiste una nicchia meno conosciuta che è quella che riguarda il design di autodromi. Disegnare e progettare piste per i bolidi di Formula 1 o del Motomondiale è stato quasi sempre appannaggio di designer internazionali come Hermann Tilke o Alan Wilson. Il nome di Jarno Zaffelli è arrivato alla ribalta delle cronache internazionali del motorsport grazie al restyling effettuato sul celebre autodromo di Zandvoort. A differenza di molti suoi colleghi, Jarno non è un ex pilota ma ne porta il nome e in qualche modo questo lo ha reso un predestinato.
Chi è Jarno Zaffelli
Appassionato di materie tecniche, inizia a studiare ingegneria industriale ma non finisce il percorso di studi. Era già un tecnico Apple non completamente realizzato. “Un giorno ero al bar con due amici motociclisti che sognavano di avere un autodromo a Reggio Emilia. Mi piacevano le moto, porto il nome di Jarno Saarinen, pilota scomparso nel 1973 ma a 21 anni ero già vecchio per diventare pilota professionista ed allora pensai, perché non disegnare circuiti?”. Così Jarno iniziò a documentarsi e scoprì con meraviglia che era un terreno inesplorato nel senso che non esistevano manuali da studiare su come costruire un autodromo. Iniziò a seguire i Gran Premi a sue spese per cercare di capire come funzionavano. Nel 2007 si arenò il progetto di costruzione dell’autodromo di Reggio Emilia nel quale aveva creduto molto. Deluso, decise di abbandonare il suo sogno per dedicarsi alla fotografia. “Mi sentivo un progettista di autodromi perché avevo studiato molto ma non avevo clienti”. Nel 2008 Jarno partecipò in qualità di giornalista ad una conferenza stampa dove erano presenti i progettisti più famosi come Tilke, Wilson ed ebbi l’occasione di porgere domande molto tecniche e puntuali. “Questa cosa fu notata subito da Paolo Paoli, AD del Circuito del Mugello e Maurizio Damerini, ex direttore di Misano” ricorda sorridendo Jarno Zaffelli.
Dopo qualche mese Damerini contattò Jarno in qualità di perito perché aveva necessità di rendere più sicuro il circuito di Misano dove si verificavano troppi incidenti. Fu l’inizio della svolta per la carriera di Jarno e della Dromo Design da lui fondata. Nel 2011 arrivò il lavoro all’Autodromo del Mugello per rivedere i drenaggi e le asfaltature, poi arrivò Imola. “Il mio lavoro consiste nel trovare le tecnologie e tecniche di progettazione che consentono di esaltare le performance delle auto e delle moto e di aiutare i gestori degli autodromi”. Jarno è intervenuto nel 2019 sul circuito di Silverstone che ogni tre mesi doveva investire somme ingenti per la riasfaltatura. “Oggi non hanno più quel problema e possono allocare meglio le proprie risorse” afferma soddisfatto Zaffelli.
A 45 anni suonati Jarno Zaffelli ha lavorato su più di 300 progetti negli ultimi ventun anni portando il suo tocco italiano sulle piste più importanti della Formula 1, da Imola, Singapore, Silverstone, Portimao, Paul Ricard
L’ultimo Gran Premio del Campionato del Mondo di Formula 1 della stagione 2021 è stato disputato sul circuito di Abu Dhabi, rifatto per l’occasione dalla Dromo Design. “Ci è stato chiesto di realizzare le modifiche progettate per renderla più veloce ma soprattutto più divertente da guidare. Questo è un aspetto spesso trascurato, se il pilota si diverte anche lo spettacolo aumenta”.
Quando è stato chiamato ad intervenire sul restyling dello storico Circuito di Zandvoort in Olanda, Jarno ha introdotto la celebre curva 3, una curva inclinata del doppio rispetto al noto circuito di Indianapolis. Quando i piloti di F1 hanno provato per la prima volta il circuito, non potevano crederci. Fernando Alonso, campione del mondo di F1, l’ha definita una delle curve più belle mai realizzate.
Come si disegna un autodromo
“Ho la sindrome del foglio bianco, non parto mai da un foglio bianco. Non ho un approccio legato alla forma, sono più legato alla funzione”. Quando si progetta un circuito devono prima essere considerati i limiti, il terreno, come far defluire gli spettatori, il vento, le abitazioni nelle vicinanze. Una volta definiti i limiti la bravura consiste nel sapersi muovere all’interno delle restrizioni. “Tutti possono prendere un foglio bianco e disegnare un circuito, progettarlo ma realizzarlo è un’altra cosa, tanto è che spesso succede di avere autodromi bellissimi sulla carta ma deludenti al simulatore”
In pratica Jarno deve tradurre quello che un pilota vorrebbe in un progetto realizzabile senza però essere un pilota. I suoi competitor designer di autodromi sono spesso ex piloti, a questa provocazione Zaffelli risponde così, “Stradivari è stato il miglior liutaio senza essere stato il miglior violinista”.
A Jarno sta molto a cuore la sicurezza, un tema fondamentale quando si progettano autodromi. Chi segue il motorsport avrà notato che quando le condizioni meteo diventano impegnative, i circuiti sono spesso impraticabili, si alzano nuvole d’acqua che limitano altamente la visibilità. Come è possibile che in tutti questi anni non si siano trovate tecnologie come asfalti drenanti capaci di eliminare il problema?
“Un drenante è un asfalto che invece di essere compatto ha dei buchi dove scende l’acqua. Il problema è che le auto da corsa usano pneumatici lisci che perdono gomma e che quindi vanno a tappare questi buchi perdendo d’efficacia”. Per i circuiti si lavora di solito più sulle pendenze ma che dire invece degli asfalti drenanti che si trovano in autostrada?
“Gli asfalti drenanti in autostrada non sono realizzati per aumentare la sicurezza ma per consentire di andar forte anche quando piove. Vi dirò di più. Pochi sanno che le auto che montano l’ABS frenano peggio su un asfalto drenante perché il pneumatico ha meno impronta a terra in fase di frenata”.
Oggi Dromo Design sta lavorando su più di 20 progetti contemporaneamente. Stanno realizzando il proving ground di Piaggio a Pontedera così come al circuito test di Balocco, pista prova di Stellantis e Ferrari ed hanno appena finito l’autodromo Porsche Franciacorta.
L’ascesa di Jarno Zaffelli è appena iniziata, sentiremo parlare di lui ancora a lungo.