Il parkour a difesa dell’ambiente
Da sempre Parigi è soprannominata “la ville lumiere”, la città delle luci, e il senso di questo appellativo si comprende quando la sera scende sulla città, trasformandola in un vero e proprio spettacolo per gli occhi con le sue luci scintillanti tra lampioni, insegne dei negozi e vetrine illuminate. Ma se l’estetica viene sicuramente valorizzata, meno positivo è sicuramente il fattore legato alla sostenibilità ambientale, al consumo energetico e all’inquinamento luminoso che tutte queste luci provocano quotidianamente. E allora ecco scendere in campo – anche se in questo caso sarebbe più corretto dire “saltare in campo” – un collettivo di atleti che praticano la disciplina del parkour e che sono particolarmente sensibili al tema ambientale.
Il parkour è una disciplina sportiva nata in Francia a partire dalla metà degli anni ’80 e che solo negli ultimi anni ha preso piede in tutto il mondo in maniera significativa. Consiste nell’abilità di compiere un percorso partendo da un punto A e arrivando ad un punto B, superando qualsiasi genere di ostacolo in maniera veloce ed efficiente. Gli atleti di parkour si spostano generalmente in un ambiente urbano, adattando il proprio corpo al contesto circostante, senza apparecchiature di assistenza e nel modo più veloce ed efficiente possibile. Il parkour include corsa, arrampicata, oscillazione, volteggio, salto, pliometria, rotolamento, quadrupedi e altri movimenti ritenuti più adatti alla situazione. Lo scopo è la velocità, l’efficienza e la sicurezza. Il parkour è uno sport estremo che permette di spostarsi agilmente lungo un percorso, superando ostacoli di varia difficoltà. Non si tratta tuttavia solo di correre sui muri e saltare scale e ringhiere, ma anche di un approccio alla vita più libero, superando simbolicamente gli ostacoli imposti dalla società. Si tratta di atleti che sono dei veri funamboli e che sanno trasformare le acrobazie in una disciplina sportiva.
“Siamo stanchi di vedere queste luci sempre accese, sono inutili e danneggiano l’ambiente”, così hanno commentato gli atleti appartenenti al collettivo On The Spot Parkour. Per le strade di Parigi Kevin, Arnaud, Hugo e Lionel hanno deciso di spegnere quante più insegne possibile, lasciate accese dai commercianti durante la notte. “Anche dopo le 18:00, con il coprifuoco, non c’è quasi nessuno per le strade, è completamente inutile”, ha commentato indignato Hugo. Adattato alla città e ad un’ideologia ecologica, questo tipo di azione, che rientra nel più ampio e noto movimento “Lights Off”, è attualmente in corso in diverse città della Francia. In una sera, il collettivo On the Spot è riuscito a spegnere una ventina di cartelli per le strade della capitale. “Non è tanto il numero che conta”, racconta Kevin, “ma è importante inviare un messaggio forte sull’inquinamento luminoso e sul consumo energetico”.
Per questa prima uscita, il piccolo gruppo ha cercato di educare la popolazione, e principalmente i commercianti, sulla questione ambientale compiendo un’azione spettacolare sui famosi Champs-Elysée di Parigi. Ispirandosi alla “Wizzy Gang”, un gruppo che fa quotidianamente il “parkour ecologico”, il gruppo salta all’altezza degli interruttori posti in alto vicino alle insegne – generalmente a 3 metri dal suolo – per togliere la luce ad insegne e vetrine. Il giorno successivo, il commerciante potrà accendere la sua insegna senza incidenti, motivo per cui questa pratica resta non violenta, non degradante e a favore di un migliore rispetto delle leggi in vigore. Legalmente, infatti, i negozi sono tenuti a spegnere le insegne tra l’una e le sei del mattino e, per le attività che operano di notte, la legge indica che l’illuminazione può essere accesa un’ora prima dell’apertura con la possibilità di lasciarla accesa fino a un’ora dopo la chiusura.
Ma, come dimostrano i video del collettivo On The Spot Parkour, è una legge molto poco rispettata e allora hanno deciso di intervenire alla loro maniera per far rispettare la legge e sensibilizzare l’opinione pubblica. Nelle ultime settimane, da Parigi a Marsiglia passando per Rennes, le operazioni di Lights Off sono state guidate da giovani gruppi appassionati di parkour per identificare i segni e gli interni delle attività commerciali che rimangono illuminati tutta la notte e spegnerli nel tentativo di avviare un cambiamento nelle abitudini dei commercianti.
La dimensione ecologica, unita alla natura spettacolare del parkour, sta producendo un entusiasmo di cui solitamente gli attivisti non sempre godono. Questi giovani “traceurs” sono impegnati a modo loro. “È un approccio umanista di una generazione che non aspetta più che le cose vengano dall’alto” dichiarano gli appartenenti al collettivo. “Spegnere le luci è un messaggio simbolico sugli sforzi fondamentali che le aziende dovrebbero compiere. Non è l’efficienza dell’operazione che conta. Ovviamente non possiamo spegnere tutte le luci di Parigi, ma speriamo di dimostrare come anche le piccole azioni possano fare la differenza”.