È ARRIVATO AGOSTO: E TU SEI PRONTO A CAMBIARE?
Per molti agosto è un mese di sana follia, ma può anche essere un incredibile e perfetto punto di partenza per grandi progetti. In un mese come questo, infatti, trova ottimo spazio di applicazione il concetto di “ozio creativo” elaborato dal sociologo Domenico De Masi e illustrato in un libro del 1995. Il termine ozio usato da De Masi non deve trarre in inganno: per i romani l’otium non era qualcosa di paragonabile al nostro “starsene in panciolle”, ma un tempo di qualità in cui era possibile, non avendo altri impegni, dedicarsi alle proprie passioni e alla propria creatività.
In un contesto come quello attuale, esaltato dalla parentesi pandemica, in cui lavoro, gioco e creatività si intrecciano sempre più tra loro (così come la sfera pubblica con quella privata), l’ozio creativo diventa la strada maestra verso la riscoperta di se stessi, delle proprie passioni e competenze e della ricerca di nuove opportunità da costruire, tra un castello di sabbia, una partita a carte e un giro in canoa. Per farlo serve cambiare prospettiva, rompere gli schemi di progetti e business plan (che arriveranno dopo) e lasciarsi trasportare dalla corrente di un pensiero finalmente libero, che giocando tra le onde riesca a vedere molto più in profondità e in modo molto più limpido.
Non è una questione di dimensioni
Ciò che ci tiene chiusi in gabbia nel quotidiano dei nostri impegni è infatti l’ingranaggio perverso della routine, quella predeterminata successione di eventi, troppo spesso identici tra loro, che appiattisce la nostra creatività e la nostra capacità di ragionare “out of the box”, sprigionando nuove idee e guardandole nella “sfera di cristallo” della nostra capacità di visione, che purtroppo non alleniamo mai abbastanza. Sentiamo spesso dire che, ai nostri giorni, un genio come quello di Leonardo sarebbe del tutto impossibile, ma poi ci guardiamo intorno e ci accorgiamo che non è così. Ci basta pensare a ciò che fece Steve Jobs, appena qualche decina d’anni fa, o a quello che sta facendo oggi Elon Musk per capire che non esiste un’epoca in cui sia impossibile sprigionare il proprio talento e andare oltre il recinto dello stipendio sicuro e di un’esistenza predeterminata, per dar vita a qualcosa di nuovo e di diverso.
Occhio però a non cadere nella micidiale trappola delle dimensioni. Ciò che i geni del passato e del presente hanno lasciato e lasciano all’umanità è qualcosa di enorme, clamoroso e quasi sempre irraggiungibile, ma non dobbiamo pensare che il mondo abbia bisogno soltanto di questo. Al contrario, cambiare è un processo che parte da noi stessi e che va verso l’esterno, senza il bisogno stringente che altri abbraccino quel cambiamento e lo facciano proprio. Ogni piccolo cambiamento, anche quando è individuale o non replicabile, ha la sua dignità e la sua ragione d’essere e non importa quanto esso potrà incidere sulla storia del mondo e dell’umanità; queste due dimensioni sono fatte di persone, oltre che di fatti e questi ultimi non sarebbero che la narrazione di un lento e lunghissimo processo evolutivo a livello chimico e biologico, senza gli esseri umani e la loro personale sfida all’eternità e all’infinito.
Siete pronti a cambiare?
Soltanto qualche mese fa sembravamo davvero alle soglie di un cambiamento epocale. Poi il lockdown è finito e il lavoro ci ha di nuovo scagliati nella ruota del criceto, a correre, a produrre e a progettare il nostro futuro. Un’occasione persa? Chi ha rischiato di restare senza lavoro oggi benedice quella ruota e si sente fortunato, cosa che ovviamente è, ma se guardiamo indietro non possiamo che renderci conto di come cambiare sia sempre più inevitabile.
Non necessariamente lavoro, ma sguardo sul mondo. Chi avrebbe mai detto che ciò che abbiamo vissuto fosse possibile? Eppure oggi preferiamo non pensare a quei giorni, sperando che non tornino più, mentre dovremmo investire questa benedetta estate per rivedere tutto da fuori, dall’esterno e senza più paura, lasciandoci andare a quell’otium capace di ispirarci e di illuminare il nostro cammino verso un mondo nuovo che è già qui, ma che non si limita alla tecnologia, alla rete internet e ai dispositivi con cui abbiamo già cambiato le nostre vite, ma scava molto più in profondità. Dentro di noi, nei nostri desideri, nella vita che vorremmo e in quegli ostacoli ridicoli che sono ottimi alibi per restare immobili e per aspettare il momento giusto, che non arriverà. Ad arrivare invece è stato agosto e, siatene certi, questo è il mese migliore per lasciarsi andare, per creare, per cambiare e per vincere le inutili paure.