Droni, il boom non c’è ancora stato, ma ci sarà
Ancora ci incuriosiscono parecchio anche se abbiamo imparato a riconoscerli dal ronzio, i droni infatti continuano a evocare scenari futuristici e quando qualche pilota alza in volo il suo quadricottero si crea spesso un capannello di curiosi. Oggi però i droni hanno raggiunto addirittura dimensioni tascabili e vengono largamente utilizzati in molti contesti. Secondo le stime degli analisti di Fortune Business Insight, il solo mercato degli Unmanned aerial vehicles (UAV) commerciali arriverà a valere 47,38 miliardi di dollari entro il 2029, nel 2021 questo comparto cubava solo 6,51 miliardi.
Sono già centinaia di migliaia gli appassionati in tutto il mondo che utilizzano i droni per realizzare foto e video spettacolari. Una virtù che il cinema conosce molto bene visto che ormai questi dispositivi hanno quasi del tutto soppiantato l’uso degli elicotteri. Non solo con i droni si risparmia parecchio, ma si riescono anche a realizzare sequenze di grande impatto visivo altrimenti impossibili.
Ma quando parliamo di droni ci riferiamo a strumenti molto flessibili e adatti a svolgere diversi compiti professionali. Ad esempio vengono ampiamente utilizzati per la mappatura di grandi superfici, quando è necessario realizzare delle nuove cartografie, ma anche per il monitoraggio di specifiche aree geografiche magari in caso di frame. Si usano anche per ispezionare gli impianti industriali o infrastrutture come i tralicci dell’alta tensione e gli oleodotti.
Droni: dove vengono usati
Con lo stesso principio si utilizzano i droni per fare una stima dei danni a seguito di terremoti o catastrofi naturali, ma ora vengono impiegati anche per cercare persone disperse. Alcuni modelli sono infatti equipaggiati con telecamere termiche che riescono a percepire il calore umano anche sotto una fitta vegetazione. In alcuni posti come in Australia si usano per verificare l’eventuale presenza di squali in mare, dando prontamente l’allarme ai bagnati. Interessante anche il caso del drone tutto italiano FireHound Zero, sviluppato con l’obiettivo di scovare in tempi rapidissimi i piccoli focolai di incendi che rischiano di trasformarsi in eventi di grandi e pesanti proporzioni.
Uno dei settori dove gli UAV vengono già largamente utilizzati e che rappresenta uno degli ambiti di maggior sviluppo riguarda l’agricoltura di precisione. I droni sono infatti impiegati non solo per controllare le coltivazioni, ma anche come strumenti per svolgere operazioni selettive come la semina, la diffusione di fertilizzanti, agrofarmaci, persino insetti per il biocontrollo, il tutto in zone definite in modo quasi chirurgico. Proprio i velivoli senza pilota rappresentano un asset rilevante dell’Agricoltura 4.0 che l’Unione Europea intende spingere sempre di più come dimostrano gli obiettivi delineati nel Geen Deal e nella strategia From Farm to Fork.
Grazie alla loro versatilità e ai costi di esercizio ridotti, i droni vengono impiegati per la consegna dei medicinali, una pratica già ampiamente utilizzata in alcuni paesi africani e che vorrebbe adottare anche il comune di Venezia. E proprio la consegna dei pacchi potrebbe diventare un campo applicativo molto popolare nei prossimi anni anche se l’ambizioso progetto di Amazon Air è stato temporaneamente sospeso. Uno stand-by che però non ha fermato i progetti che vedono i droni come strumenti ideali per le consegne dell’ultimo miglio. Solo il settore dei “droni merci” potrebbe valere, secondo le stime del rapporto Facts and Factors, oltre 6 milioni di dollari entro il 2026. Sperimentazioni attive ci sono anche in Italia come dimostra il progetto di FlyingBasket, Leonardo e Poste Italiane avviato nella città di Torino.
Infine uno dei campi applicativi più suggestivi riguarda l’impiego dei velivoli senza pilota per il trasporto delle persone. I tempi per questa nuova frontiera sono infatti maturi visto che dopo anni di sperimentazione a Dubai, proprio la città degli Emirati Arabi Uniti, attiverà un servizio permanente entro la fine dell’anno. Sono molte le aziende che si stanno muovendo per fornire servizi di trasporto con droni come la start-up britannica Urban-Air Port (UAP), ma anche Uber Elevate e la società tedesca Volocopter che dovrebbe ricevere dall’Enac l’autorizzazione a usare in Italia i suoi droni taxi già entro il 2024. L’obiettivo è riuscire a vederli volare entro il Giubileo romano del 2025 e i Giochi olimpici di Milano-Cortina del 2026.