Come sprecare meno acqua
L’Italia ha iniziato l’estate 2022 in emergenza idrica: quest’anno è piovuto pochissimo (35 miliardi di metri cubi di anomalia negativa, il 44% in meno della media), le riserve d’acqua sono ai minimi storici e le temperature altissime, alimentate dalla crisi climatica, stanno peggiorando la situazione. Il Po, il principale fiume italiano, è ormai un piccolo rivolo in mezzo a una distesa di sabbia arida, 3 metri sotto il livello medio e con l’acqua salata che alla foce è già risalita per 30 chilometri lungo il corso del fiume (il fenomeno del cuneo salino). Tutto questo ha conseguenze nefaste sull’agricoltura, sulla produzione di energia idroelettrica, sul turismo e, cosa ancor più grave, sull’approvvigionamento di acqua potabile. Diversi comuni hanno già dovuto adottare delle misure per evitare gli sprechi. A questo, si aggiunge una dispersione idrica del 45 per cento nel settore civile e del 15 per cento in quello irriguo in Italia.
È chiaramente un’emergenza nazionale e planetaria, e bisogna innanzitutto intervenire sulle cause della siccità (la crisi climatica). Sono le istituzioni e le grandi aziende le prime a dover agire per invertire la rotta; quindi, è sbagliato porre eccessivo peso sulle azioni individuali. Però, soprattutto in questo momento di crisi idrica, tutti possiamo fare la nostra piccola parte per cercare di ridurre gli sprechi di acqua, una risorsa preziosa e sempre più a rischio. Ecco alcuni consigli per sprecare meno acqua.
I gesti quotidiani per consumare meno acqua
Le indicazioni di base sono sempre le solite, a cominciare dalla più elementare: chiudere il rubinetto mentre ci si lava i denti o ci si rade, una cosa che già in molti fortunatamente fanno. Sembra un’inezia, ma secondo il sito nonsprecare.it con questo semplice gesto si evita di sprecare tra i 20 e i 30 litri di acqua al giorno. L’altro grande classico è preferire la doccia alla vasca (quest’ultima richiede circa il 75 per cento dell’acqua in più), e possibilmente fare docce brevi, o chiudere il flusso mentre ci si insapona. In media, ogni minuto passato in doccia consuma tra i 6 e i 10 litri d’acqua. Altre piccole azioni quotidiane importanti sono usare la lavatrice e la lavastoviglie solo a pieno carico, lavare i piatti, la frutta e la verdura in una bacinella, usando l’acqua corrente solo per il risciacquo e lavare l’auto o gli oggetti del giardino con un secchio e non con la pompa (si risparmiano addirittura 100 litri d’acqua a lavaggio, in questo caso).
Rivedere alcune nostre abitudini
Non si tratta però solo del nostro diretto consumo d’acqua, perché ci sono delle nostre abitudini che hanno molto più impatto rispetto a chiudere l’acqua mentre ci si lava i denti, primo fra tutte quelle alimentari. Per produrre un chilo di carne bovina servono circa 15mila litri d’acqua: per un chilo di verdura ne bastano in media 300, per la frutta 900, per i cereali 1.600. Mangiando un burger di soia invece che uno di manzo si risparmiano circa 750 litri d’acqua, mentre seguendo una dieta vegetariana invece che ricca di carne salviamo circa 3.400 litri di acqua in un giorno. Anche i vestiti che compriamo influiscono sulle risorse idriche: per produrre un paio di jeans servono tra i 7 e i 10mila litri d’acqua, per una t-shirt oltre 2mila. Una soluzione? Comprare vestiti di seconda mano ed evitare i capi fast fashion. In generale, è importante essere consapevoli delle nostre scelte e dei nostri acquisti, cercando di prestare maggiore attenzione.
Come riutilizzare l’acqua per darle una seconda vita
Oltre a non sprecarla a monte, possiamo provare a utilizzare quella già usata per altre cose. Per esempio, l’acqua piovana e quella dei climatizzatori possono essere usate per usi non potabili, come il lavaggio dell’auto, ma anche l’innaffiamento del giardino. Per dare da bere alle piante possiamo usare altrimenti l’acqua adoperata per lavare le verdure, o ancora, e questa è una chicca, quella tolta dalla vasca dei pesci, perché è ricca di sostanze fertilizzanti. È una buona idea innaffiare le piante la sera, perché l’acqua evapora più lentamente, e quindi ne serve di meno.
L’acqua del deumidificatore o del condizionatore può essere usata anche per il ferro da stiro, e in generale ci sono tantissime soluzioni per allungare il ciclo di vita dell’acqua corrente: nel Regno Unito, per esempio, è stata inventata una lavatrice portatile che permette di riutilizzare l’acqua della doccia per lavare i vestiti.
Chiaramente tutti questi accorgimenti fanno bene prima di tutto al pianeta ma, in secondo luogo, anche al portafogli, perché usare meno acqua significa risparmiare in bolletta.
Una casa più efficiente
Un altro modo per non consumare l’acqua è investire in sistemi ed elettrodomestici più efficienti e meno spreconi. Prendiamo gli sciacquoni del water: quelli tradizionali hanno una capacità di 12 litri, ma ci sono sul mercato tantissimi modelli che permettono di scegliere, con due pulsanti, tra un getto da 6 e uno da 12, in base alle necessità. Quest’ultima soluzione consente un risparmio idrico di circa 25mila litri di acqua in un anno. Applicando dei riduttori di flusso ai rubinetti, invece, l’acqua si miscela con l’aria, consentendo un risparmio fino al 30 per cento.
Anche acquistare degli elettrodomestici di classe A+ è un buon investimento, perché sono progettati per consumare meno acqua (ed energia). Fondamentali sono anche altre due cose: chiudere il rubinetto centrale quando si parte per alcuni giorni (anche per evitare brutte sorprese) e la manutenzione. Un rubinetto che perde una goccia al secondo, alla fine dell’anno disperde circa 5mila litri. Sistemandolo, sprecheremo meno acqua, ed eviteremo il fastidioso gocciolare ritmico tipico dei rubinetti che perdono!