Col nuovo Airbnb il turismo è flessibile e sostenibile
C’è da pensare che anche il turismo non sarà più come prima, dopo la pandemia (o nel lungo periodo in cui ci vivremo a bassa latenza, almeno in certi paesi occidentali). Un segnale importante lo ha dato di recente Airbnb, la piattaforma che quasi 15 anni fa rivoluzionò il modo di viaggiare aprendo le porte delle case private ai turisti. Non senza, vale la pena ricordarlo, qualche turbolenza di troppo visti i fenomeni innescati in certi posti, specialmente nei centri storici delle grandi città. La piattaforma co-fondata da Joe Gebbia, Nathan Blecharczyk e Brian Chesky e guidata da quest’ultimo ha appena svelato un profondo rinnovamento fatto di oltre cento piccoli-grandi aggiornamenti all’insegna del turismo sostenibile e flessibile che partono tuttavia dalla constatazione che Sars-CoV-2 e Covid-19 hanno cambiato le nostre esistenze, le nostre routine e le nostre aspettative rispetto alla quotidianità.
I dati del turismo rurale
I dati parlano chiaro: nonostante le restrizioni, le persone hanno rivisto, grazie allo smartworking, il proprio approccio alla vita. Lo scorso gennaio, ad esempio, Airbnb ha introdotto una funzionalità per espandere di uno, tre o sette giorni le date delle ricerche di soggiorni: è stata usata oltre 100 milioni di volte. I clienti cercano dunque alloggi in posti a bassa densità urbana (35%), dunque zone rurali o piccoli centri, e per periodi ben più estesi che in passato: il 24% delle prenotazioni del primo trimestre dell’anno riguarda infatti soggiorni di lungo periodo. Ci si sposta, si sta più a lungo a lavorare in borghi, località marittime o montane, in cerca di periodi di vacanza e ristoro dopo mesi difficili. Il turismo rurale e sostenibile ha per esempio registrato su Airbnb una crescita costante negli ultimi cinque anni: se nel 2015 pesava solo per il 10% delle notti totali prenotate, quest’anno è salito al 22%.
Vogliamo andare vivere in campagna? Quasi. In Italia, ad esempio, la modalità di viaggio più comune fino al 2019 era quella in coppia o solitaria verso le grandi destinazioni d’arte e cultura. Quest’anno, invece, si andrà in gruppo, specialmente in famiglia, fuori città: le prenotazioni di alloggi che possono ospitare dalle cinque persone in su sono infatti aumentate dal 35% nell’estate 2019 al 54% per quella 2021 su scala globale mentre in Italia la quota è passata rispettivamente dal 33% al 53%. Il turismo rurale, nel nostro paese, è invece salito dal 21% del 2019 al 37% di quest’anno.
Lo stile di viaggio flessibile
Numeri che ci restituiscono un quadro tutto da studiare: forse la ripresa si porterà dietro un ritorno al passato del turismo distruttivo per ecosistemi urbani e naturali. Ma forse no: Airbnb propende (e spinge) per la seconda strada e le modifiche che ha appena lanciato viaggiano in quella direzione. Puntano cioè su uno stile di vita sostenibile e soprattutto flessibile sia per i viaggiatori che per gli “host”, cioè le persone che mettono a disposizione strutture di ogni tipo, dalle capanne di mattoni alle case sugli alberi fino ad alloggi più canonici: case, ville, appartamenti, stanze. Il cuore di queste modifiche è la sezione “Sono flessibile” che funziona in tre modi.
“I’m flexible” propone infatti soluzioni di alloggio diverse in base alla flessibilità di date, di strutture e destinazioni. Nel primo caso, cioè se non si hanno problemi sui giorni, si può per esempio cercare una struttura per ogni weekend, settimana o mese in certi periodi specifici. Non sarà più il calendario a decidere ma ci ritroveremo un formato preciso di soggiorno disponibile in diversi momenti dell’anno. Nel secondo, l’elasticità rispetto alle strutture, i risultati di ricerca includeranno anche opzioni leggermente fuori dai parametri indicati in fase di prenotazione, ad esempio una soluzionje dal costo per notte di pochi euro in più ma magari corrispondente in pieno a quello che cerchiamo. Nel terzo caso invece la destinazione viene dopo: prima si inserisce il tipo di alloggio (e dunque di esperienza) che si sta cercando. Poi si decide dove sperimentarlo.
Gli altri aggiornamenti per i turisti
C’è poi un altro consistente pacchetto di aggiornamenti pensati per accompagnare il turista in un percorso sostenibile e consapevole: avrà una guida disponibile all’arrivo, potrà effettuare ricerche con filtri impostati automaticamente in base alla stagione o alla località, disporrà di più dettagli sulle strutture per scegliere quella si misura – e magari sprecare meno – e vedrà con più chiarezza le Esperienze di Airbnb, cioè le attività che da qualche anno la piattaforma ha affiancato all’offerta di strutture. Senza dimenticare ovviamente i filtri di accessibilità più completi e posti sempre in primo piano. Ci sono poi sconti per le famiglie, alcune nuove categorie di strutture (si potrà dormire anche in un carro) e l’indicazione delle località d’interesse più vicine ai luoghi in cui si dorme.
Le novità per chi affitta
Ci sono diverse novità anche per gli host. Quella fondamentale è il processo di pubblicazione di un annuncio, che si accorcia, riducendosi ad appena dieci passaggi. Ma adesso i proprietari (o gestori) possono stimare con più precisione gli introiti previsti, offrire esperienze organizzate agli ospiti, farsi aiutare dai SuperHost, cioè i proprietari di maggior successo, o dall’intelligenza artificiale per costruire gli annunci usando le foto e i dettagli giusti. Non solo: per entrambi, viaggiatori e host, si rafforza il centro assistenza – che conta ora il doppio degli addetti dedicati – disponibile in 42 lingue e con un tempo di risposta di trenta secondi. Sempre in termini di sostenibilità, stavolta non solo ambientale in senso stretto ma anche legislativa e urbana, la piattaforma statunitense ha lanciato il City Portal, una sezione dedicata ai funzionari comunali per approfondire politiche e normative sugli affitti e sulla tassazione. Per evitare le polemiche e l’ostruzionismo degli scorsi anni, quando i centri storici di tante città d’arte nel mondo si sono progressivamente svuotati di residenti per far spazio ad appartamenti turistici che hanno sottratto l’anima ai luoghi. È tempo di restituirgliela puntando altrove.