Chi è Satoshi Nakamoto? Elon Musk dice di saperlo…
Sono almeno 10 anni che il mondo si chiede: “Chi è Satoshi Nakamoto?”. L’inventore del Bitcoin è un mistero che aleggia su di noi al pari di quello del graffitaro Banksy e della scrittrice Elena Ferrante. Forse anche di più, visto che il genio di Satoshi ha generato più profitti di qualsiasi murale e qualsiasi best seller.
Chi è Satoshi? L’ipotesi di Elon Musk
È un giallo, quello di Satoshi, degno della migliore Agatha Christie, ricco com’è di indizi e sospettati. Tre uomini in barca di cui uno, Hal Finney, passato a miglior vita, un altro, Craig Steven Wright, troppo mitomane per essere credibile e un terzo, Nick Szabo, che se ne sta silenzioso come un tappeto e già questo basterebbe a far cadere tutti i sospetti su di lui. Se poi a puntargli il dito contro è Elon Musk, ecco che anche gli ultimi dubbi svaniscono. In un’intervista al podcast AI di Lex Friedman, il fondatore di Tesla ha sposato la teoria secondo cui dietro il Bitcoin ci sarebbe proprio il terzo della lista, Szabo, noto esperto di criptovalute. “Sembra che Nick Szabo sia probabilmente, più di chiunque altro, responsabile dell’evoluzione di quelle idee”, ha detto Musk a Friedman. “Afferma di non essere Nakamoto, ma a me sembra responsabile delle idee dietro bitcoin più di chiunque altro”. Sebbene ammette di non saperlo per certo, Musk alla domanda Chi è Satoshi? accende senza esitare la risposta “Szabo”. “Basta guardare l’evoluzione delle idee prima del lancio di bitcoin e vedere chi le ha partorite”, chiosa malizioso.
Nick Szabo è Satoshi Nakamoto?
L’idea che Szabo possa essere the real Satoshi circola da anni per via di un suo progetto del 1998 di una valuta digitale decentralizzata chiamata Bitgold e presentato in diversi contesti accademici. Inoltre, un esame sullo stile di scrittura ha trovato molte affinità tra i testi pubblicati dia Szabo e l’autore del libro bianco del Bitcoin, compresa l’abitudine peculiare di pubblicare due spazi all’inizio di una frase. E sempre Szabo prima del lancio del bitcoin aveva chiesto in un forum aiuto ad alcuni programmatori per il lancio di una “nuova idea” salvo poi sparire per mesi dopo il lancio del Bitcoin. Un po’ strano, ammettiamolo.
Il mistero e i soldi
Da quando il Bitcoin è apparso sulla scena mondiale ed è esploso in popolarità, Szabo ha mantenuto un basso profilo come scienziato informatico ed ha evitato l’attenzione dei media. E ci sarebbe anche riuscito se, qualche anno fa, il documentario di Netflix Banking on Bitcoin non gli avesse puntato addosso i riflettori. La teoria degli autori è che Szabo sia quel che resta di Satoshi dopo la scomparsa di Finney: i due sarebbero stati a capo di un gruppo di crittografi che nel 2009 decisero che era tempo di dare una spallata al sistema finanziario, inventandosi la moneta del popolo. E qui casca l’asino: scoprire chi è Satoshi, infatti, non vorrebbe dire solo rivelare il mistero su cui poggiano le fondamenta della criptovaluta più potente e diffusa, ma anche avvicinarsi al suo portafogli, che si favoleggia contenga migliaia di bitcoin. Una quantità tale che, immessa sul mercato, potrebbe dare un bello scossone al settore delle criptovalute. Ma questa è tutta un’altra storia (o un altro mistero).