C’è anche un’azienda italiana dietro la vittoria di Max Verstappen
A pochi giorni dall’inizio del Campionato del Mondo di Formula 1 2023, iniziamo a vedere le livree delle monoposto e i nuovi caschi dei piloti. Pochi sanno che dietro la vittoria di Max Verstappen, campione del mondo di Formula 1 2022, c’è la tecnologia italiana di Schuberth Performance che ha realizzato il suo casco. L’incontro con Alberto dall’Oglio, Amministratore Delegato della società.
Chi possiede uno scooter, una moto, oppure è un semplice appassionato di motori, conoscerà l’azienda tedesca Schuberth, produttrice di caschi dal 1922. Quello che forse pochi sanno è che lo sviluppo della divisione motorsport ha un’anima tutta italiana, la Schuberth Performance fondata a Schio da Alberto Dall’Oglio.
La scelta di Max Verstappen
La storia ha inizio nel 2006. All’epoca l’imprenditore vicentino con la sua azienda Teca25, specializzata nella realizzazione di interni di caschi e ricerca su materiali compositi, era un semplice fornitore dell’azienda tedesca. La stretta collaborazione durata per anni ha portato a trasformare il rapporto da partner strategici a partner di gruppo. Se oggi Max Verstappen, campione del Mondo di Formula 1, utilizza il casco Schuberth lo si deve proprio ad Alberto. “Eravamo ai test precampionato a Barcellona nel 2019. Verstappen era pronto per indossare il suo casco abituale del nostro competitor, ma si accorge che la sua taglia non era ancora stata omologata” ricorda Dall’Oglio. “Ho colto la palla al balzo, avevo in macchina un casco omologato della sua misura, lo consegno a Max, da quel giorno non si è tolto più il nostro casco”.
Sembra una storia da film e in parte lo è. Alberto nella sua vecchia vita, vendeva legumi e cereali ma aveva la passione per il motorsport. Nel tempo libero smontava e sezionava caschi, studiava il carbonio e i materiali. “Devo molto a Verstappen perché ha voluto fortemente il nostro casco”. Nel mondo della Formula 1 niente è lasciato al caso. Si lavora alla ricerca continua della performance, ogni dettaglio è studiato nella galleria del vento con la speranza di limare millesimi di secondo che possono fare la differenza. Il progettista della Red Bull, Adrian Newey, non era felice della scelta improvvisa di Max di cambiare casco perché tutte le specifiche della sua vettura erano state studiate con un casco diverso. Mesi più tardi, tutto lo staff Red Bull si è dovuto ricredere e ora Schuberth è un partner strategico del team di Formula 1.
Schuberth salvò la vita di Felipe Massa
Già nel 2009 il nome Schuberth fece il giro del mondo a seguito dell’incidente del ferrarista Felipe Massa durante il Gp di Ungheria. Una piccola molla si staccò dall’auto che precedeva il pilota Ferrari e, come una scheggia impazzita, colpì il suo casco facendogli perdere i sensi. Il casco dell’azienda tedesca salvò la vita al pilota. “Quell’incidente segnò una svolta nella futura omologazione dei caschi motorsport” racconta Alberto. “Oggi un casco è sottoposto a stress test impegnativi, ad esempio deve resistere ad un impatto con un corpo esterno dal peso di 250 gr lanciato a 250 km/h”. La difficoltà è proprio questa, aumentare la sicurezza senza però incrementare peso e dimensioni che sono fondamentali in Formula 1. Oggi vengono usate le fibre di carbonio più avanzate come il T1000 per la realizzazione di un casco. La visiera deve resistere ad un proiettile lanciato a 750 km/h ed allo stesso tempo è importante che abbia comfort interno ed aerazione. Pensate ad un Gran Premio che si svolge durante la pioggia dove la visibilità è essenziale e non è possibile che un casco si appanni. “Anche su questo punto si lavora molto creando una doppia lente nella visiera, una sorta di intercapedine, un po’ come i doppi vetri delle finestre di casa”.
La produzione di un casco
Per quanto sia avanzata la ricerca tecnologia, la produzione di questo tipo di caschi è totalmente manuale e lunga. “La parte più bella del nostro lavoro è che non è una scienza esatta. A volte pensi di aver risolto un problema ed invece hai creato altri tre problemi collaterali, è una sfida tiratissima”.
Non mancano le soddisfazioni però. Con il casco Schuberth Kimi Raikkonen ha vinto il campionato del mondo di Formula 1 con la Ferrari. Alberto ha un ricordo personale più recente che lo rende molto orgoglioso. Siamo al Gp di Silverstone del 2021. Un contatto tra Lewis Hamilton e Max Verstappen porta l’olandese a sbattere violentemente contro le barriere, ben 52 G di pressione. Per avere un’idea, un astronauta pronto per essere lanciato nello spazio subisce un’accelerazione di 4 G. “La sera dell’incidente ricevo un messaggio dal manager di Verstappen che mi ringrazia, Max non aveva nemmeno un po’ di mal di testa dopo l’urto”.
Non è sempre semplice lavorare con i grandi campioni del motorsport. “A volte arrivano richieste particolari di design da realizzare all’ultimo minuto in vista di un Gran Premio e bisogna sempre correre”. Altri piloti invece pianificano la componente design con largo anticipo ad inizio anno e questo rende il lavoro di Alberto più semplice. “Alla fine di tutto quando i piloti mi dicono, ‘grazie al vostro prodotto posso pensare solo a guidare’, ripaga di ogni sforzo fatto”.