Black Friday: come renderlo più smart e meno inquinante
Siamo arrivati al Venerdì Nero, ma forse la cosa ci è sfuggita di mano. Secondo il sito Black Friday Death Count – un portale online che, con riferimento ai soli Stati Uniti, tiene il conto delle vittime causate dalla giornata nera dello shopping globale – si sono registrate 17 decessi e 125 feriti in quindici anni. E il conteggio è fermo al 2021. “Solo in America le persone saltano una sopra l’altra per accaparrarsi un prodotto, il giorno dopo aver ringraziato per ciò che hanno” afferma un pensatore di Twitter. Ma non è solo vero: ormai è di più. Perché il Black Friday, che cade appunto dopo il Giorno del Ringraziamento, importato qui da noi, è diventato un giorno lungo un anno, con offerte, volantini e sottocosti che si succedono incessantemente. Illudendoci di farci fare sempre un affare. Peccato solo che ci costi denaro.
Il Black Friday sempre più nero
Poi, per carità, non è sempre così. Ma forse è arrivata l’ora di trovare il giusto mezzo tra l’esigenza di far girare l’economia e la necessità di farla in casa propria. E non solo. Nel 2020, secondo una ricerca del sito finanziario money.co.uk, in Gran Bretagna la corsa agli acquisti nel solo giorno più scontato dell’anno ha prodotto l’emissione di 386.243 tonnellate di Co2. Mentre l’anno scorso, in Italia, nelle 24 ore di shopping compulsivo del Black Friday sono stati spesi 1,8 miliardi di euro, chissà quanti davvero necessari. Business is business: ma l’ambiente?
Il fenomeno del ricondizionato
Siamo insomma tutti green, ma con il portafoglio degli altri. Ma quest’anno qualcosa si sta muovendo verso un pianeta migliore, una presa di coscienza sul fatto che va bene togliersi uno sfizio, ma l’importante è farlo nel modo giusto. Da qui, ad esempio, il fiorire di occasioni d’acquisto intelligenti dell’oggetto più desiderato.
Sarà insomma il Black Friday degli smartphone ricondizionati, offerti da piattaforme – Amazon compresa – che sembra abbiano capito che di rifiuti elettronici in giro ce ne siano troppi. Soprattutto di dispositivi ancora perfettamente funzionanti.
La risposta al Black Friday dei brand sostenibili
Poi c’è anche la presa di coscienza di alcuni brand, non più disposti a produrre l’eccesso di consumismo di massa a scapito dell’ambiente. Ci sono casi come il marchio di scarpe da ginnastica sostenibili Komrads che metterà offline il proprio negozio durante il Black Friday, proponendo contenuti come blog, documentari e podcast sostenibili.
Oppure Patagonia che già l’anno scorso ha donato i profitti del venerdì nero in beneficenza, o ancora IKEA che cambia la giornata in “Buy Back Friday” nella quale i clienti possono consegnare vecchi pezzi al “centro circolare” in cambio di un voucher. Esempi virtuosi verso appunto un Friday molto più Green.
Il Black Friday di Millennial e Gen Z
In tutto questo la tecnologia aiuta, anche a far di conto. Considerato che, secondo una ricerca Klarna, ormai 6 italiani su 10 compreranno online esistono in rete anche servizi dove comparare i prezzi per non farsi fregare da finti sconti (sempre dietro l’angolo). Cosa che sembra, secondo i dati di questo studio, già faccia la totalità di Millennials e Gen Z, più scafati di noi “dinosauri digitali”.
Poi, per tutto il resto, basta seguire gli ancora oggi molto innovativi consigli della nonna: “Più oggetti hai in giro, più rischi di sprecarli”. Applicato al Black Friday vuol dire: comprate smart e pensate al futuro. Di sicuro lo shopping sarà sempre divertente, ma – sconti vantaggiosi o meno – avrete speso bene i vostri soldi.