Ambiente: non risolveremo i nuovi problemi con vecchie soluzioni
quando ognuno di noi decide di migliorare se stesso.
(Mahatma Gandhi)
Il benessere delle persone dovrebbe essere il fondamento della nostra società. È importante perciò non soltanto ascoltare le istanze ma anche prestare attenzione ai segnali non espliciti di disagio che nella nostra società si stanno delineando molto chiaramente e molto spesso con una durezza inaudita e lavorare su quelle aree che possono fare la differenza, che possono permettere il miglioramento per il singolo, per il gruppo e per tutto l’organismo organizzativo, sociale. Le aziende possono essere degli esprimenti importanti da traslare nella comunità. Per esempio la questione tempo è divenuta centrale sia nell’ambiente lavorativo che per quello sociale. Portare avanti iniziative che concedano maggior tempo libero ai dipendenti, offrendo servizi che li disimpegnino da attività ordinarie a volte ripetitive svolte fuori dall’ufficio, che permettano un accrescimento culturale e creativo, sono la chiave di volta. Così come potrebbe essere la chiave di volta sfruttare il tempo per accrescere e aggiornare la propria capacità di leggere il mondo in cui viviamo. Sono le pratiche virtuose che raccontano l’impegno nei confronti delle persone. Ambienti di lavoro stimolanti attenti a migliorare il clima aziendale, per vivere in un ambiente di lavoro più familiare, a misura d’essere umano, sono all’origine del successo per ogni azienda, come potrebbero esserlo anche per la comunità.
È ormai scientificamente provato che i geni influenzano profondamente la costituzione fisica e comportamentale di un individuo. Tuttavia, una serie di considerazioni mette in evidenza come anche l’ambiente e le esperienze siano fondamentali. Negli ultimi trent’anni il quoziente intellettivo sta crescendo, generazione dopo generazione, molto rapidamente nella popolazione dei paesi maggiormente sviluppati. Le cause di questo rapido cambiamento sono essenzialmente ambientali. Le nuove generazioni vivono in ambienti sempre più stimolanti e vengono nutrite sempre meglio. Questo permette un maggiore sviluppo delle capacità e del quoziente intellettivi. Tutto ciò dimostra come le esperienze educative, alimentari, sociali, emotive – influenzino profondamente i tratti comportamentali.
È altrettanto importante comprendere che il processo non avviene in maniera automatica, è conseguente a pratiche quotidiane, processi educativi, formativi, esperienziali, di condivisione e diffusione che stanno aumentando le nostre possibilità di apprendimento. In una parola: allenamento. Ci siamo un po’ tutti abituati a credere che l’età della formazione fosse quella scolare e universitaria mentre il tema centrale è quello dell’aggiornamento continuo e costante del nostro modo di vedere, pensare, operare ed è la cosa più difficile da fare semplicemente perché una volta che abbiamo stabilito le nostre conoscenze e comportamenti tendiamo a ripeterli nel tempo senza renderci conto che troppo spesso non sono più adeguati all’ambiente moderno in cui siamo immersi e viviamo.
L’aggiornamento del nostro modo di vedere non può avvenire attraverso l’ascolto del telegiornale o la lettura delle notizie che passano sul nostro blog preferito o ascoltando una trasmissione radio; l’aggiornamento passa dalla formazione e dallo studio, richiede tempo, energia, costanza che troppo spesso non siamo più abituati ad avere. Dovremmo renderci conto che è l’ambiente stesso in cui viviamo a richiederci un adeguamento di comportamenti che sono la diretta conseguenza delle nostre conoscenze. Facciamo un esempio pratico: per decenni non abbiamo avuto bisogno di pensare all’inquinamento del pianeta e delle nostre città, alle temperature della nostra casa in inverno, ai prodotti che acquistavamo al supermercato, semplicemente consumavamo senza considerare una serie di fattori. Da una decina d’anni invece riceviamo una pressione continua e stressante da parte dell’opinione pubblica e attraverso i social e i media rispetto al nostro modo di vivere e consumare sul pianeta, ormai considerato scorretto, insostenibile.
Cosa sta accadendo?
Siamo cresciuti in un ambiente diverso, con abitudini differenti, se avevamo freddo si teneva il riscaldamento a 23-24 gradi, al supermercato o dal panettiere ci si andava con automobile anche se eravamo distanti sono qualche centinaio di metri e potrei continuare con altri esempi. Oggi tutto questo non è più pensabile.
Quel che è necessario è cambiare i nostri consolidati comportamenti. La prima grande difficoltà sta nel fatto che non siamo preparati, non ne sappiamo quasi nulla di tutto ciò che sta accadendo al nostro pianeta, potrebbe essere tutta una macchinazione commerciale, potrebbe essere invece che siamo prossimi al collasso ma non non ne sappiamo realmente molto, semplicemente ci siamo informati da qualche notizia superficiale letta in rete o qualche trasmissione vista, ma di fatto non ci siamo mai dedicati a studiare il nostro ambiente per comprendere esattamente ciò che sta accadendo e questo ci impedisce di agire in maniera nuova; non abbiamo inserito nel nostro fare nuove modalità per vivere e operare ogni giorno, siamo aggiornati ad una decina forse ventina di anni fa e questo è oggi inadeguato. Pensate ai vostri cellulari, quanti aggiornamenti ricevono ogni settimana, mese, anno e vi renderete conto che il mondo cambia di continuo e noi invece siamo sempre gli stessi con le conoscenze acquisite nel passato provando a dare le medesime risposte a problemi differenti nel presente.
Cambiare nel mondo che cambia diventa un magnifico e divertente esercizio pratico che ci permette di vivere meglio e di generare un ambiente favorevole anche intorno a noi, siamo i primi fattori di cambiamento e di influenza del nostro ambiente che sia lavorativo professionale, sociale comunitario o intimo e famigliare. Da qualche anno si tiene in buon conto di della psicologia ambientale che grazie a ricerche e studi ha cominciato a dare risposte scientificamente considerevoli: “L’influsso che l’ambiente può avere sulla nostra vita quotidiana e sulla percezione della felicità è notevole ed è ormai da anni oggetto di studio della psicologia ambientale che si occupa proprio di studiare il comportamento umano e il benessere delle persone in relazione alle caratteristiche fisiche e sociali dei luoghi della vita quotidiana” spiega Mirilia Bonnes, direttore del Centro Interuniversitario di Ricerca in Psicologia Ambientale (CIRPA), presso l’Università di Roma la Sapienza. “Il nesso ambiente-felicità è dovuto a vari processi psicologici che si instaurano nella nostra mente e che contribuiscono al benessere nella vita quotidiana anche in relazione ai luoghi dell’abitare”. Queste ricerche e considerazioni ci inducono a credere che la nostra felicità dipenda molto anche dalla qualità dell’ambiente in cui viviamo ed operiamo ma mi permetto una considerazione personale, quasi tutto dipende dal luogo interiore in cui abitiamo in primis. Il miglior ambiente che riusciamo a generare in noi stessi ci permette di scegliere ciò che ci farà bene, il luogo della fioritura. L’ambiente in cui viviamo può essere modificato, possiamo davvero cambiare senza troppo dolore e lo possiamo fare solo quando avremo cominciato ad aggiornare noi stessi e a comprendere meglio il mondo in cui viviamo. Torniamo a studiare, torniamo a scegliere quelle letture che ci propongono dati scientificamente riconosciuti e provati e sulle nuove basi esercitiamo nuovi comportamenti quotidiani. L’essere umano è uno straordinario vettore di cambiamento ma i cambiamenti non avvengono dall’alto, sono sempre il prodotto di individui che si sono spinti aldilà dei loro limiti e lo hanno fatto studiando, imparando, sacrificando qualche ora di sonno e qualche serata con gli amici.
Il risultato pratico che siamo sulla strada buona è sempre quello del benessere personale, meglio stiamo noi meglio staranno le persone che ci circondano e le persone che ci circondano sono parte della nostra vita sia professionale che comunitaria. Ognuno di noi ha una grande responsabilità quella di innescare il cambiamento prima di tutto in se stesso per poi vederlo riflesso nella società. Il mio consiglio è: iniziare ora!