La trasgressione intelligente è il motore della sostenibilità
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L’altro giorno mi sono imbattuto in una affermazione attribuita a Umberto Veronesi. Il grande oncologo scomparso qualche anno fa affermava: “l’innovazione si fonda sulla capacità di trasgredire”. Un pensiero che mi è parso illuminante ora che i giorni difficili del lockdown sono alle spalle ed è tempo di progettare il futuro. La più importante trasgressione che dobbiamo compiere rispetto al passato credo consista nell’imparare a pensare il modo nuovo lo “stare nel mondo” affinché ogni nostra azione risulti sostenibile nel lungo periodo. Sostenibilità ambientale ed economica: ovvero come soddisfare le proprie necessità senza compromettere la possibilità alle generazioni future di realizzare le proprie. “Pensare sostenibile” significa quindi essere consapevoli che ogni risorsa di cui disponiamo ci è data in prestito che è nostro dovere restituire a chi verrà dopo noi.
L’innovazione, la trasgressione intelligente, è il motore della sostenibilità. Siamo circondati dalle innovazioni: quelle attuate e quelle potenziali. A molte di esse non diamo importanza per pigrizia, conservatorismo o per via dell’inerzia tipica delle istituzioni che invece di governare il cambiamento lo temono. Proviamo ad individuare 5 innovazioni sostenibili, idee realizzate o potenziali. Tutte e cinque si basano sul digitale, straordinaria opportunità concettuale e tecnologica che molte persone temono o considerano un ripiego da cui sbarazzarsi il più in fretta possibile.
Innovazione n°1 È la più immediata e anche la più semplice: è solo un problema di volontà politica. Consiste nella digitalizzazione del paese. Oggi l’Italia occupa un misero 17° posto nella classifica europea della connettività; questo fa sì che le famiglie che hanno accesso alla banda ultralarga sono solo 13%. Penalizzato lo smart working e le lezioni on-line dei ragazzi a casa da scuola.
Innovazione n°2 In gergo si chiamano “Smart city”. Le città intelligenti nelle quali grazie alla cablatura e all’intelligenza artificiale… gli edifici regolano automaticamente la temperatura interna evitando sprechi di energia (raffrescamento/riscaldamento)… i flussi semaforici sono regolati in base al volume di traffico… la frequenza dei mezzi di trasporto urbano è in funzione del numero di utenti in attesa… gli automobilisti ricevono informazioni sulla disponibilità dei parcheggi di scambio prima di entrare in città… il territorio è costantemente monitorato riguardo ai rischi idro-geologici… (gli esempi potrebbero continuare)
Innovazione n° 3 Una cosa di cui abbiamo avuto tutti contezza nel corso della quarantena è il valore del cibo. Di quanto siano importante le risorse quando non sono facilmente disponibili. Le società moderne ne sprecano una quantità incredibile: si stima che nel mondo circa un terzo vada perduto. Anche questo problema può essere risolto attraverso la gestione digitale delle scorte nei più importanti snodi distributivi. In tal modo il cibo in eccesso continuerebbe ad essere una risorsa e non un rifiuto da smaltire.
Innovazione n°4 Malori causati dall’età, dal caso o da incidenti: situazioni che richiedono l’intervento dei medici. In molti casi la tempestività fa la differenza. Quale sarà il pronto soccorso meno gravato da richieste? Una app collegata con gli ospedali della città potrà indicare in tempo reale l’opzione più funzionale.
Innovazione n° 5 Termino questa riflessione sull’innovazione con una nota ludica. Come si trasforma uno spettacolo (concerto o una manifestazione sportiva) a cui siamo costretti a partecipare in modalità live-streaming in “evento memorabile”? Ci è riuscita una start-up americana. Si chiama Kiswe. Grazie a questa tecnologia lo spettatore può in ogni momento scegliere cosa o chi inquadrare, quale giocatore in campo o quale membro della band musicale e quale amico con cui condividere re commentare l’evento.
L’innovazione è un’attitudine. Potrà sembrare difficile e faticosa: distrugge le abitudini mentali. Ma è il motore del progresso. Facciamo in modo che diventi uno stile di vita e di pensiero.
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