5 cose da sapere su Corbevax, il vaccino anti-Covid low cost
In molti, forse un po’ troppo entusiasticamente, l’hanno già ribattezzato come “il vaccino anti Covid-19 per il mondo”. E in effetti, se le premesse fossero corroborate dai dati in via di pubblicazione, ci sarebbe da sperare che il prodotto di cui parliamo possa finalmente democratizzare l’accesso alla protezione più di quanto iniziative come Covax abbiano fatto finora. Il nuovo vaccino autorizzato in India e presto anche in altri paesi a basso o medio reddito si chiama Corbevax. A svilupparlo sono state due istituzioni scientifiche texane che, questa la novità, hanno rinunciato all’imposizione di brevetti e royalties sulla produzione e sul seguente sfruttamento economico. Ce ne sono già 150 milioni di dosi pronte e se ne potrebbero produrre, solo attraverso un partner indiano, 150 al mese. Ecco cosa c’è da sapere su Corbevax.
Chi ha sviluppato Corbevax
Il vaccino è stato sviluppato al Children’s Hospital Center for Vaccine Development del Texas, a Houston, insieme al Baylor College of Medicine sempre di Houston. Per prototipizzarlo ci sono voluti appena 7 milioni di dollari, in gran parte donati da privati. Nulla a che vedere con le cifre roboanti stanziate dai governi, ad esempio quelli statunitense e tedesco, per i vaccini a mRna di Pfizer-Biontech e Moderna. I due principali scienziati alle spalle della scoperta sono la microbiologa italo-onduregna Maria Elena Bottazzi, co-direttrice del Centro per lo Sviluppo di Vaccini del Texas Children’s Hospital nata 56 anni fa a Genova e cresciuta in Honduras e il collega Peter J. Hotez, virologo e condirettore dell’istituto texano, che da anni lavorano a questo tipo di prodotti.
Come funziona Corbevax
Il prodotto si basa su tecnologie note da decenni: Corbevax è infatti realizzato attraverso la fermentazione microbica nel lievito, simile al processo utilizzato per produrre il vaccino ricombinante per l’epatite B che molti paesi poveri di risorse producono e impiegano con successo. Si tratta insomma di un vaccino tecnicamente definito a “sottounità proteica ricombinante”, simile al Novavax da poco autorizzato dall’Agenzia europea per i medicinali: veicola, grazie a un adiuvante, una porzione della proteina “spike”, quella che permette al coronavirus di agganciarsi alle cellule umane, stimolando la produzione di anticorpi neutralizzanti. Si produce in modo relativamente semplice e soprattutto si stocca, conserva e distribuisce con facilità, senza la necessità di approntare catene del freddo piuttosto complesse come quelle dei preparati a Rna messaggero.
Quanto costa Corbevax
Una dose dovrebbe costare circa 1.5 euro rispetto ai circa 21 del siero di Moderna, 15 euro di quello di Pfizer e 3 euro di AstraZeneca. Ovviamente molto dipenderà però dalle aziende farmaceutiche che lo svilupperanno: se è vero che l’assenza di brevetti renderà basse alcuni costi, e che gli istituti texani che lo hanno ideato non avranno da guadagnarci, chi lo produrrà concretamente (come l’indiana BioE) vorranno comunque ricavare delle marginalità. E dunque il prezzo effettivo per i governi che vorranno acquistarlo – quello indiano ne ha già ordinate 300 milioni di dosi – potrà essere differente da quello stimato in questo momento.
Quali sono i dati di efficacia
Non abbiamo ancora dati pubblicati su una rivista scientifica specializzata e peer reviewed, cioè controllata fra pari. Le informazioni di cui disponiamo provengono dall’istituto texano e spiegano che il prodotto sfoggerebbe un eccellente profilo di sicurezza, proprio come il vaccino contro l’epatite B, con effetti collaterali blandi. Il confronto con AstraZeneca ne uscirebbe fortemente a favore di Corbevax. Secondo due studi clinici di fase III su oltre 3mila soggetti condotti in India il vaccino avrebbe un’efficacia superiore al 90% rispetto al coronavirus originario di Wuhan e superiore all’80% per la mutazione Delta. “Ora stiamo confermando l’adeguatezza in relazione alla variante Omicron, ma crediamo che manterrà una buona protezione” ha spiegato Bottazzi al quotidiano El País. Molti esperti si dicono fortemente scettici e invitano ad aspettare la pubblicazione dei dati dei trial clinici.
Dove si potrà usare Corbevax
Al momento è autorizzato in emergenza solo in India. Presto, dicono gli sviluppatori, potrebbero seguire altri paesi come Indonesia, Bangladesh e Botswana sia in termini di produzione che somministrazione. Nulla risulta al momento per le agenzie regolatorie statunitensi ed europea, Fda ed Ema.