Centodieci è Arte presenta Salvador Dalì e le magie del Surrealismo
Date dell'evento
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16/11/2019 • 11:00
Piacenza
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L’Arte, simbolo di connessione e cultura tra gli esseri umani di ogni tempo, di ponte tra passato, presente e futuro è il motto di “Centodieci è Arte”, il ciclo di incontri sul territorio nati per diffondere la cultura dell’arte in tutte le sue espressioni. Il prossimo appuntamento è a Piacenza con la Mostra “Salvador Dalì e le magie del Surrealismo”, la cui inaugurazione si terrà sabato 16 novembre dalle ore 11.00 negli uffici di Banca Mediolanum, in Via Camillo Benso Cavour, 9. Il Surrealismo è il nome dato al movimento culturale, che influenzò le arti visive e la letteratura, fiorito in Europa nel periodo compreso tra le due guerre mondiali.
Il movimento rappresentava la reazione dei suoi membri alla distruzione provocata dal razionalismo che aveva plasmato la storia, l’arte e la politica; la filosofia di base del movimento era caratterizzata dalla giustapposizione inaspettata di oggetti, in scenari normali che mettevano alla prova l’immaginario dello spettatore. I surrealisti, come Dalì, erano interessati a quello che avrebbero potuto scoprire grazie ai sogni. “Salvador Dalì e le magie del Surrealismo” vuole intercettare il mondo di Dalì ricco di simboli ed immagini ricorrenti, per lo più tratti dalla vita quotidiana; elaborati dall’esperienza infantile, fino alla successiva infatuazione per le teorie di Freud.
Attraverso la sua arte Dalì elabora le sue paure, la sessualità e i suoi oggetti preferiti che a loro volta sono diventati simboli eterni dell’essenza stessa del suo pensiero surrealista. Un’opera in mostra, in particolare, divenne l’icona più riconoscibile di Dalì; l’orologio molle icona ricorrente della sua parabola artistica: questo orologio che si scioglie, diventa il suo marchio di fabbrica; nel mondo di Dalì il tempo non è rigido; è un tutt’uno con lo spazio.
Fluido e senza limiti l’inaspettata malleabilità dell’orologio implica che l’orologio stesso non può più funzionare, e, di conseguenza perde ogni significato. Con l’uso di questo simbolo Dalì tentava di comunicare che la percezione umana del tempo cambia a seconda dell’umore e delle azioni. A completare il percorso espositivo oltre ad un nucleo unico di sculture del maestro del surrealismo, un nucleo di opere su carta provenienti dalla collezione del più grande collezionista europeo di Salvador Dalì: Beniamino Levi.
Le prestigiose edizioni ci aiutano ad entrare dalla porta principale del sogno di Salvador Dalì, dove le teorie di Sigmund Freud divengono gioco grafico e pigmento inaspettato, dove il soggetto prevarica l’oggetto e la capacità tecnica del Maestro surrealista diventa una delle modalità espressive più immediate e emotive.
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