Sembra incredibile ma la vulnerabilità è la nostra unica forza
[et_pb_section fb_built=”1″ admin_label=”section” _builder_version=”3.22″][et_pb_row admin_label=”row” _builder_version=”3.25″ background_size=”initial” background_position=”top_left” background_repeat=”repeat”][et_pb_column type=”4_4″ _builder_version=”3.25″ custom_padding=”|||” custom_padding__hover=”|||”][et_pb_text _builder_version=”4.3.1″]
Essere il primo a dire ti amo, investire emotivamente in una relazione che potrebbe non funzionare, imbarcarsi in un progetto senza garanzie di successo, esporsi con chi può potenzialmente farci del male o deriderci, chiedere il tanto meritato aumento o scegliere di cambiare lavoro per inseguire il proprio sogno: serve coraggio. Un coraggio che spesso non riusciamo a trovare. Perché?
Questa è la domanda che Brené Brown, ricercatrice americana, si è posta per più di una decade. La risposta l’ha rivelata in una conferenza Ted che nel giro di pochissimo ha raggiunto quaranta milioni di visualizzazioni ed è stata inserita tra le cinque più viste di sempre. La conferenza, del 2010, si intitola Il potere della vulnerabilità. Ne è seguita una seconda, Ascoltare la vergogna, nel 2012, che ha ottenuto più di tredici milioni di visualizzazioni. Cinque libri al primo posto della classifica del New York Times. Nel 2019, un documentario su Netflix acclamato dal pubblico e dalla critica, Trovare il coraggio.
Da docente e ricercatrice dell’università di Houston, Brené Brown è diventata una figura pubblica molto nota. È stata definita storyteller oltre che accademica per le sue spiccate abilità di comunicare. Dice di sé che pensava di avere una nome francese finché non è stata in Francia, dove ha scoperto che nessuno aveva mai sentito il nome Brené. Si definisce una persona che ha sempre avuto problemi di autostima e mancanza di coraggio e che il solo fatto di dire di essere una ricercatrice sul tema della vergogna facesse spegnere qualsiasi tentativo di conversazione con i vicini di posto in aereo. Ammette di avere avuto un esaurimento che però chiama, su consiglio della sua psicologa, “risveglio spirituale”. Il modo in cui si esprime Brené, autentico, alla mano, le permette di trasmettere a un pubblico molto più ampio del previsto quelli che sono risultati accademici, frutto di ricerche scientifiche. E le ha permesso di dare inizio a una conversazione mondiale sulla vulnerabilità e sulla vergogna, argomenti che, fino a poco tempo prima, rimanevano veri e propri tabù.
Cosa ci impedisce di trovare il coraggio per vivere in modo autentico e appagante? Durante le ultime due decadi Brené Brown ha fatto ricerca su centinaia di migliaia di casi e ha scoperto questo: le persone che vivono una vita piena e soddisfacente, pensano di meritarselo. Chi, al contrario, lamenta solitudine e insuccesso, non si ritiene degno di ottenere di meglio. L’unica cosa che ci tiene lontani dall’amore, dal senso di appartenenza, in altre parole, è la convinzione di non meritarcelo, non esserne all’altezza.
Le persone che vivono pienamente, ha osservato la ricercatrice, hanno il coraggio di essere imperfette, non cercano l’ideale di loro stesse. La vulnerabilità non è confortante per loro, né straziante, ma semplicemente necessaria, parte del processo di evoluzione. Questo li rende compassionevoli nei confronti di sé stessi e degli altri. E di avere rapporti autentici con le persone intorno a loro.
La risposta è smettere di voler controllare e prevedere, ma accettare i nostri difetti e le nostre debolezze. Solo sentirci a proprio agio con le nostre imperfezioni ci può dare il coraggio di osare. E osare è l’unico modo di vivere.
Sì, perché la vulnerabilità spaventa, ci fa sentire fragili, ma è anche l’unica fonte di vera gioia, creatività, senso di appartenenza, affetto. Tutto questo non può esistere se non accettiamo che gli altri ci vedano per quello che siamo, a volte manchevoli, inadeguati, ma sempre degni di essere amati. La cosa più importante per avere un’esistenza appagante, è credere di essere abbastanza così come siamo.
«Lasciatevi osservare, profondamente, e in maniera vulnerabile» dice Brown, «amate con tutto il cuore anche se non esiste garanzia».
Dobbiamo essere grati della nostra vulnerabilità, in fondo. Sentirsi così vulnerabili significa essere umani.
Vale la pena di prendersi del tempo per ascoltare le parole di Brené Brown. Ci dimostra che in ciò che può sembrare scontato si nasconde una grande saggezza. Sarà grazie alla sua ironia, o al suo modo unico di trasmettere i messaggi, ma basta cominciare e non si può più fare a meno di lei.
[/et_pb_text][/et_pb_column][/et_pb_row][/et_pb_section]