Vivere (più) slow: dalla medicina alle news, come star meglio senza stress
C’è una parte del mondo, in aumento, che sta riscoprendo la voglia di fermarsi, andare lentamente, farsi permeare dalle cose e non travolgere. Vivere in modalità “slow”: più lenti ma più sereni e appagati, anche grazie a teorie come quella dell’Economia della Felicità che mettono il benessere al centro di tutto. Dalla medicina al modo di viaggiare, dagli ebook al modo di fruire le notizie, vediamo insieme alcuni esempi di modalità slow.
Sapevate che esiste la Slow medicine? Si tratta di un movimento che nasce in collaborazione con Slow Food e punta sul rispetto dei tempi. Innanzitutto del rapporto medico paziente, e poi del decorso della malattia e della cura adeguata, rinunciando alla fretta in nome dell’accuratezza e della riflessione, cercando il giusto equilibrio tra l’uso di tecnologie e terapie di efficacia dimostrata.
Inoltre si dà grande spazio alla prevenzione e alla comunicazione, aspetti fondamentali della medicina spesso trascurati. Ecco perché chi sostiene il movimento organizza svariati incontri in giro per l’Italia (li trovate nel sito).
C’è chi dice che il viaggio sia una medicina dell’anima e anche qui, dovendo sempre più giocare a Tetris tra ferie e ponti festivi, le vacanze sono spesso mordi e fuggi. E invece lo Slow Travel Fest dal 9 all’11 ottobre a Monteriggioni, borgo medievale nel senese, con il suo antico tracciato della via Francigena, mette l’accento sull’importanza del viaggio lento, in bicicletta o a piedi, per spostarsi in simbiosi con il territorio e goderselo. Chi diceva che la cosa più importante è il percorso?
C’era una volta il real time, gli aggiornamenti in tempo reale, la notizia impacchettata e sviscerata poco dopo che un fatto era successo. C’era e ovviamente c’è ancora (il passato era ironico) e in alcuni casi, lo sappiamo, è utile per rispondere alla fame di dettagli che si ha quando “è successo qualcosa”. Solo che mentre c’è chi continua a voler sapere e non si ferma, in un continuo controllare post di Facebook, tweet, titoli di giornali e finendo con il diventare inutilmente bulimico, altri cercano (e offrono) un’informazione diversa. Slow News punta sullo slow journalism tramite una newsletter che arriva due volte alla settimana (per 2 euro al mese) e dà quella gradevole sensazione che alla fine della giornata di lavoro c’è qualcosa di bello che ti aspetta. Perché? Perché le news che trovi non sono breaking news ma approfondimenti anche multimediali che ti danno modo di scoprire cose che non sapevi.
Un esempio? Sapevate che in Italia esiste il progetto Fate il nostro gioco? L’idea è che il gioco d’azzardo possa essere vissuto in modo consapevole usando la matematica. Il progetto si snoda tra laboratori, format TV, corsi di formazione e un libro uscito nel 2016. Ah, il progetto è nato nel 2009. Vi sembra una notizia vecchia? Anche a questo serve la modalità slow: a non considerare passata una notizia che non risale al minuto prima o al massimo a qualche giorno prima. Perché se non la si sa, in fondo è sempre attuale.
Slow News e Informant – media company che pubblica ebook interessanti e tanti long form gratuiti – hanno dato vita a un ebook dal titolo Informarsi con lentezza. Sette lezioni di buon giornalismo contro l’infobesity. Sette autori raccontano perché è importante allontanarsi dal frastuono continuo che – pensateci – ci arriva anche mentre dormiamo, per riscoprire l’importanza di una informazione ragionata, consapevole. E forse più autentica.
P.S.: questo post non è un long form, ma se volete leggere con lentezza e soprattutto approfondire, basta cliccare sui link e vedere (davvero) dove vi portano.