Tutte le donne della Formula 1
Donne e motori, un binomio che ha sempre richiamato un’accezione maschilista. Siamo abituati a pensare ed agire secondo schemi mentali dettati dal retaggio culturale. Poco tempo fa il cantante Biagio Antonacci si è fatto ritrarre mentre lavorava a maglia. Non dovrebbe fare scalpore se pensassimo alla nostra società eliminando le differenze di genere. Oggi il “make knitting” non è più una rarità, sono sempre di più gli uomini che lavorano a maglia ed allo stesso modo non è così raro vedere donne ricoprire ruoli importanti nel mondo dei motori. Fina a qualche anno fa la Formula 1 era considerato un ambiente esclusivamente maschile a tutti i livelli. Oggi non è più così.
Stephanie Travers, fluid engineer Mercedes Formula 1
L’anno scorso la Mercedes Petronas F1 ha lanciato la campagna Accelerate 25 con l’obiettivo di incrementare la diversità all’interno del team. Stephanie Travers, 27 anni, è l’unica persona di colore donna a ricoprire un ruolo importantissimo all’interno del team Mercedes Petronas. “Svolgo il ruolo di fluid engigneer per Petronas. Lavoro in pista e mi occupo di analizzare il tasso di usura del motore e del cambio delle nostre vetture per capire come il carburante, l’olio motore e gli altri fluidi, possono avere un impatto più performante sulle prestazioni”. Stephanie è nata e vissuta in Zimbabwe fino all’età di dieci anni per poi trasferirsi con la famiglia nel Regno Unito insieme ai genitori ed i fratelli. Si è laureata in ingegneria chimica presso l’Università di Bradford ed ha svolto successivamente un master in ingegneria avanzata all’Imperial College di Londra. La Formula 1 è diventato un ambiente più inclusivo nel corso degli anni e Stephanie non ha mai vissuto episodi discriminanti, anzi. “Sono stata accolta come in una famiglia in Mercedes. Adoro il mio lavoro perché mi consente di viaggiare per il mondo e di conoscere altre culture”.
Carine Cridelich, stratega del team Alphatauri
Carine Cridelich lavora anche lei in Formula 1, nella scuderia Alphatauri di Faenza. “Sono stratega di gara. Il mio lavoro si divide in due parti. Prima dell’inizio della stagione di Formula 1, mi occupo di studiare i nuovi regolamenti, le auto, le piste, sviluppare gli strumenti ed i software da usare in pista. Durante la stagione invece, sviluppo la strategia di gara, quali gomme da montare sulle macchine, valutare l’usura, scegliere il momento giusto per far rientrare l’auto al box”. Il lavoro di Carine è fondamentale perché anche un solo secondo perso in una delle operazioni di gara, può significare perdere punti e quindi introiti monetari per il team.
Dopo la laurea in matematica e fisica, Carine ha studiato ingegneria meccanica ma la sua passione era la F1. Fin da bambina si alzava prestissimo per guardare le gare disputate in paesi lontani insieme alla madre, anche lei appassionata. “Il mio idolo era il pilota Juan Pablo Montoya, mi piaceva i suo stile di guida, mi faceva divertire” ricorda la Cridelich. Quando ha iniziato a frequentare il corso di studio in ingegneria, le donne erano molto poche. Il mondo dei motori viene considerato un ambiente prettamente maschile proprio perché chi decide di intraprendere quel determinato percorso di studi, raramente sono donne. “Ora le cose stanno cambiando anche in F1, gli uomini si stanno abituando a confrontarsi tutti i giorni con noi donne. Alla fine della giornata per rimanere in questo ambiente competitivo, contano solo le competenze e le capacità, niente altro.”
I successi
Nonostante Stephanie e Carine svolgano lavori molto stressanti nel dietro le quinte del paddock, non sono mancate le soddisfazioni. “Non dimenticherò mai il Gp di Stiria del 2020 quando sono stata chiamata sul podio per celebrare la vittoria Mercedes insieme al mio mito Lewis Hamilton” ricorda Stephanie Travers.
Anche Carine ha un momento particolare che si porterà sempre nel cuore. “Senza dubbio non dimenticherò mai la vittoria a Monza del 2020. Non ci aspettavamo quel risultato, è stato inaspettato, una gioia immensa”.
Le storie di Stephanie Travers e Carine Cridelich dimostrano come la determinazione, l’impegno e la passione, possano portare a realizzare i propri sogni, e questo a prescindere dalla condizione di genere.