Troppa informazione uguale, nessuna informazione. 4 consigli per gestire al meglio tutto quello che sappiamo
Una volta sapevamo poco del mondo intorno a noi. Oggi chiedete a un ragazzino di 15 anni quali sono le regioni principali della Mongolia, qual è il punto di fusione del tungsteno e come si possa costruire un elicottero, e in pochi minuti vi darà tutte le risposte che cercate: è sufficiente una connessione internet. Siamo in un periodo di infobesità: tutti, ma proprio tutti, hanno il sapere a portata di click.
Non è raro vedere consulenti e aziende leader di settore condividere gratuitamente le loro strategie nel mondo, perché oggi la condivisione della conoscenza è spesso vista come calamita di opportunità e non come rischio. Conoscere, infatti, ora non è più abbastanza, anzi: una delle competenze più utili dell’uomo moderno è disimparare. Pensiamoci: possiamo imparare in un attimo, su internet, come costruire un business plan, lanciare un’azienda di successo, fare pubblicità online, conquistare una nicchia di mercato. Tuttavia ancora oggi più della metà delle startup fallisce dopo soli tre anni.
È il paradosso della scelta evidenziato da alcuni studi sulla psicologia umana: quando siamo bombardati da troppi stimoli, la nostra capacità decisionale diminuisce. Le competenze più preziose oggi sono quelle che ci permettono di districarci dalla complessità, definire strategie semplici ed efficaci e concentrarsi su azioni incisive.
Pensate a un’azienda oggi che decida di scoprire come fare marketing online: su Internet, ogni tre giorni nasce un nuovo metodo, nuove strategie, che confutano l’efficacia delle altre presenti sul mercato. I video e le risorse gratuite non sono d’aiuto: i professionisti offrono solo un assaggio che non permette di vedere le vere funzionalità (e difetti) di un prodotto. Il sapere sarà anche ovunque, ma spesso è superficiale e per chi sceglie questa è una fonte di grande incertezza. Il rischio è quello di provare mille strade, per non arrivare da nessuna parte.
Dobbiamo imparare a disimparare:
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Iniziamo a non ascoltare il mondo ma noi stessi
Il mondo, oltre al sapere, ci impone anche obiettivi e identità. Definiamo invece con cura e focus una Visione ben chiara di chi vogliamo essere come persone, professionisti e aziende, senza ascoltare il mondo esterno. -
Definiamo con semplicità la strategia da seguire, concentrandoci sui passaggi fondamentali
Quando ci sentiamo investiti da troppe informazioni, chiediamoci: questo mi aiuterà a fare un passo avanti adesso? Se la risposta è no, chiudiamo quel canale di informazione. -
Definiamo le abitudini fondamentali per vincere
I campioni diventano tali perché ripetono all’infinito gli stessi movimenti, migliorandoli costantemente. In qualsiasi tempo nella storia, una cosa rimane vera: sono le abitudini che determinano il successo o l’insuccesso di un’impresa e queste sono definite con semplici comportamenti che, ripetuti nel tempo, creano un effetto valanga. Se mangi un gelato una sera, non accade nulla. Se mangi un gelato tutte le sere, avrai problemi fisici, così come se vai a correre tutti i giorni avrai grandi benefici. Le routine sono semplici, sotto il nostro controllo ed estremamente efficaci. -
Quando agiamo, andiamo fino in fondo
Uno dei problemi di questo costante bombardamento di informazioni è che proviamo troppe cose, compriamo troppi prodotti, ci lasciamo affabulare da troppe strategie. Una volta definito il nostro obiettivo e il piano, agiamo con incisività e convinzione, fino in fondo. Se l’azione non è efficace, almeno sappiamo la ragione, perché abbiamo dato tutto, e questa sì che è un’informazione preziosa per crescere.