Soli, a volte, è meglio: 5 ragioni per cui fa bene stare con se stessi
L’uomo è animale sociale, fatto per interagire con i suoi simili e stare in gruppo. Tutto verissimo, ma questo non vuol dire che la solitudine sia un male da evitare a ogni costo. Per prima cosa il concetto di solitudine non deve essere generalizzato; la solitudine cronica è spesso espressione di altre malattie e disagi ma passare del tempo da soli, ricavarsi degli spazi per se stessi è in realtà più che positivo. Ecco perché.
1. Si impara a conoscersi
Stando soli con se stessi si impara a conoscersi, a capire chi si è e quello che si vuole. Proprio dalla conoscenza che abbiamo di noi stessi deriva anche la bontà dei rapporti con gli altri.
2. Aumenta la creatività
È spesso in solitudine che abbiamo le idee migliori o che troviamo le migliori soluzioni per realizzarle. Uno studio recente ha dimostrato che le persone che hanno bisogno di ritagliarsi dei momenti solo per se stesse sono le più creative.
3. Si pratica la cosiddetta pulizia emotiva
Spesso in solitudine impariamo a vivere e a esprimere le nostre emozioni. Soprattutto chi non ha ancora sviluppato appieno la propria intelligenza emotiva potrà trovare nello sfogo delle emozioni in solitaria un buon modo per confrontarsi con i propri stati d’animo.
4. Si lavora di più
Viviamo nell’epoca del team working, ma non è ancora stato trovato un antidoto per l’oziosità sociale, cioè l’idea che lavorando assieme si possa fare meno sforzo per raggiungere l’obiettivo. Se tutti lavorassimo in gruppo come quando lavoriamo da soli si raggiungerebbero risultati inaspettati.
5. Si evitano gli scontri
Spesso il compromesso può essere doloroso, e non sempre è augurabile. A volte è meglio decidere di fare le cose da soli piuttosto che costringersi a farle con gli altri. Così facendo si evitano cattivi umori e scontri.