Sette consigli per una presentazione da remoto efficace e stimolante
Teams, Zoom, Google Meet e chi più ne ha più ne metta. Questi canali resteranno anche dopo la fine della pandemia e ci dovremo convivere. Chi scrive ha imparato con difficoltà a destreggiarsi nell’uso di questi canali dopo aver passato decine di ore alla settimana di didattica a distanza come docente durante le varie ondate. E non è finita poiché al momento attuale le classi universitarie in Svizzera sono miste: un po’ a casa e un po’ in aula. Questa modalità mista d’insegnamento resterà anch’essa.
C’è chi durante la pandemia si è abbrutito partecipando a riunioni in pigiama, dalla cucina e con la luce di un lumicino. La pandemia di Covid-19 ha cambiato il mondo in innumerevoli modi. Tra le altre cose, tutti noi siamo ancora di più online. Immagino che se stai leggendo questo post, hai partecipato ad almeno una presentazione online nell’ultimo anno o giù di lì. Probabilmente più d’una. C’è molto da dire sulla realizzazione di presentazioni di grande impatto tramite Zoom o Teams o altre piattaforme online. Quando sono fatte male, possono essere un supplizio per chi parla e per chi ascolta. Ma quando sono fatte bene, l’esperienza può essere coinvolgente ed efficace per i partecipanti. Per ora, ecco sette suggerimenti per migliorare la qualità della tua prossima presentazione online.
Si possono tuttavia applicare alcuni consigli alle riunioni in azienda. Eccone sette. Dal più banale ad una buona prassi per la struttura della riunione su schermo:
- La connessione: ça va sans dire che per lavorare da remoto e condurre riunioni efficaci bisogna avere una connessione internet di alta qualità e stabile.
- L’audio: è meglio privilegiare gli auricolari con microfono connessi via cavo a quelli via Bluetooth. La qualità del suono è migliore via cavo. Come evitare l’eco? Se possibile aprite una finestra. Questo aiuta a ridurre il rimbombo da interni.
- Luce: è fondamentale. È così importante che varrebbe la pena investire in qualche piccolo proiettore da interni, ad esempio: Yonguo YN300 Air.
- Sfondo: ormai siamo abituati alla classica libreria. Possiamo osare un po’ di fantasia. Teams prevede sfondi di altri pianeti. Basta che lo sfondo sia ordinato, sobrio. Possiamo anche prendere esempio dalle conferenze stampa dei calciatori e mettere il logo della nostra azienda. Se stiamo trasmettendo da casa forse è un po’ esagerato. Basta che non si muova nulla. Niente cani, gatti o bimbi che arrivano volutamente all’improvviso per poi finire su YouTube nell’illusione che la nostra riunione diventi virale in tempi di pandemia.
- Abiti: si è visto di tutto durante il lock-down. C’era chi si collegava dalla cucina in pigiama e con la luce di una catacomba o dalla camera da letto della nonna con la spalliera del letto rosa e il bucato steso. Chi invece era in giacca e cravatta dalla vita in su.
- PPT Visiva e lavagna bianca. Le cosiddette slides o più volgarmente diapositive dovrebbero essere il più visuali possibile. Una o due fotografie per slide. Un grafico ben visibile. Evitare il testo stile bugiardino di un farmaco. In questo modo il pubblico non vi ascolta e non riesce neanche a leggere. Se non si usa una presentazione PowerPoint, si può sostituire con un foglio Word in formato orizzontale in cui chi parla scrive alcune parole chiave o alcuni dati cruciali in carattere ben grande.
- Schermo diviso in tre parti uguali. Si può dividere idealmente lo schermo del proprio computer in tre parti uguali in verticale. I primi due terzi da sinistra sono occupati grosso modo da una lavagna bianca, ovvero dal foglio Word appena descritto. Di certo vanno usati caratteri grandi e di facile lettura. Nell’ultimo terzo da sinistra dello schermo si può includere perfettamente la finestra con le caselle video dei vari partecipanti nonché del relatore. In questo modo tutti si sentono parte della riunione.