#CentodieciTip: trasforma i tuoi rimorsi in crescita personale
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«Pensa positivo», è una di quelle lezioni che hanno provato a impartirci da quando eravamo piccoli. Che abbiamo provato ad assimilare pensando ci potesse far sentire meglio. E infatti, secondo una ricerca, continuare a rimuginare su un errore, su qualcosa che abbiamo fatto male o che non abbiamo fatto, potrebbe limitare la nostra capacità di reagire e di trasformare quei rimorsi in motivo di crescita personale.
Ma anche ignorarli è completamente sbagliato. «Dovremmo invece riconoscere i nostri errori come tali, così da poter imparare da loro ma senza autoinfliggerci punizioni esemplari come facciamo spesso», ha affermato Neal Roese, professore di Marketing presso la Kellogg School of managment della Northwestern University, specializzato nella psicologia del giudizio e del processo decisionale. «Avere un rimpianto è certo fonte di tristezza, ma uno dei vantaggi è che ci permette sempre di migliorare. Il trucco è evitare che questo diventi un’ossessione, provando invece ad analizzarlo con lucidità e tranquillità», ha spiegato.
Insomma. Hai mai pensato che la vita sarebbe stata migliore se avessi preso una strada diversa? Se tu e quella persona vi foste conosciuti in un altro momento o in un altro posto? Se solo tu ti fossi recato in quel luogo, se avessi accettato quel tipo di lavoro, terminato prima quella relazione o trasferito in una nuova città. Magari sarebbe stato tutto semplicemente perfetto. Magari no.
Si tratta «ovviamente di pensieri assurdi», ha continuato il docente, «ma la natura umana ama soffermarsi su simili sentimenti di rimpianto». Tendiamo a guardare indietro, e pensare a quante opportunità mancate (reali o immaginate) potremmo esserci persi. Torturandoci senza controllo e senza limiti però, non potremo mai sfruttare positivamente queste situazioni che diventeranno, invece, fonte di stress e di ansia. Non solo. I ricercatori hanno infatti scoperto che l’ossessione per le occasioni perse potrebbe avere un impatto molto negativo sul nostro modo di dormire, aumentando inoltre l’impulsività, l’aggressività, diventando infine un fattore di rischio per il consumo eccessivo di alcool. Dovremmo invece sempre «ricalibrare», ha concluso il docente, «trasformare quei “magari se avessi fatto” in “la prossima volta farò”».
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