Buon primo settembre e felice anno nuovo – 5 punti per ripartire
A settembre iniziano tutte le cose interessanti. Non ricordo con precisione dove io l’abbia letto, benché lo ripeta puntualmente tutti i 31 agosto. Il primo settembre del 1994 esce nelle sale il Postino di Massimo Troisi, nel 1922 nasce Vittorio Gassman, nel 1902 è pubblicato il primo film di fantascienza della storia, ovvero Viaggio sulla Luna di George Méliès, nel 1990 il Napoli vince la Supercoppa Italiana. Insomma, il 1° gennaio si stappa a un nuovo anno e ai nuovi chili presi dopo i bagordi natalizi; ma, confessiamolo, l’emozione non è la stessa.
Chiusi gli ombrelloni e messi nei cassetti i costumi, inerte sul letto rimane solo la voglia di ricominciare. Settembre sancisce un nuovo inizio. Un po’ come un valico, un mid point direbbe Christopher Vogler, attraversato il quale abbiamo lasciato alle nostre spalle un modo ordinario e quotidiano, saturato dal caldo delle ferie e ci apprestiamo a conoscere uno extra-ordinario, che, almeno in potenza, ci potrà regalare nuove esperienze.
Forse è un lascito dell’inizio dell’anno scolastico. La frenesia di comprare quaderni intonsi, matite e temperini, diari colorati è una sensazione archetipica che ci portiamo anche nell’età adulta. A prepararsi ognuno fa da sé, con i propri riti e piccole nevrosi; eppure delle semplici regole di base si possono tirare fuori.
1.Creare distanza dal vecchio
Le modalità di “ripartenza” sono le medesime applicate in psicologia dopo una vera e propria crisi. Ognuno di questi momenti di falla accade per un vuoto di significazione. Lo psicoterapeuta V. E. Frankl afferma, infatti, che: l’equilibrio psichico è organizzato e dipende in larga parte dalla percezione significativa di sé e del proprio vissuto personale.
Arrivati a luglio ciò che succede è che il mare o la montagna abbiano un’attrattiva di significato maggiore. Risultato? Burnout.
Per questo, proprio come suggeriva Frankl, è meglio prendere distanza dai problemi.
Fortunatamente lo si può fare senza conseguenze lavorative disastrose: le tanto agognate ferie.2. L’esame di realtà
Giorni utilissimi per staccare la spina, ricaricarsi, bere, ballare, ma anche per attuare – magari zitti, zitti, sotto l’ombrellone – ciò che Freud chiamava “esame di realtà”.
Ecco qui la chiave per avere un capodanno a settembre che sia perfetto: senza imbucati, senza ritardi e con un programma preciso su cosa fare – che è poi il dramma di qualsiasi tipo di capodanno, diciamocelo.
Esaminare la realtà per ciò che è crea una distanza dalla spossatezza lavorativa. Risulta utile, inoltre, nel non ingigantire problematiche lavorative che riguardano in modi differenti la vita lavorativa di tutti. Così, in questo forzato “mal comune mezzo gaudio” è possibile prendere un respiro. L’esame è stato fatto, bene. Nella pellicola contro il sole sono spuntate fuori tutte le problematiche. Ora bisogna procedere a riequilibrare ciò che in psicologia si chiama “centratura”. Si intendono quella serie di valori, obiettivi e ambizioni che conserviamo con la naftalina nei nostri cassetti.3. Pensare a cosa si vuole imparare di nuovo
Parafrasando: fissare dei nuovi obiettivi. Che siano lavorativi o personali, è necessario metterli nero su bianco per capire il percorso da fare. Perché magari può capitare di voler cambiare lavoro, ad esempio, per apprendere qualcosa di nuovo e affrontare nuove esperienze.
Non a caso dall’ultimo rapporto relativo al 2019 condotto da Randstad Employer Brand Research, su un campione di oltre 185mila persone provenienti da 33 paesi del mondo, è emerso che ad esempio in Italia il 28% dei lavoratori vorrebbe cambiare lavoro a settembre. Nel resto del mondo la percentuale scende al 25% Non importa la motivazione, benché la ricerca indichi come causa maggiore la ricerca di un posto di lavoro con più attenzione verso la propria worklife balance.
I dati parlano chiaro: settembre è un buon momento per cambiare.4. Rinnovare il proprio equipaggiamento
Come dicevo: agende, quaderni, penne, zaini e qualunque cosa abbia bisogno di essere rottamata. Ma due fidi compagni per la nuova avventura sono la musica e i libri. Sfogliare con più attenzione Spotify e Youtube non è una cattiva idea, anzi, aiuta ad avere una soundtrack nel proprio “viaggio”.
Ma i libri sono sicuramente lo “strumento” più utile e necessario per il nuovo equipaggiamento. Sono l’utile ovatta da usare per tamponare i momenti morti delle giornate lavorative, rendendoli prezioso tempo di crescita. Dalla metro, ai viaggi in treno, alle pause caffè o le pausa pranzo. Secondo l’Istat nel 2019 in Italia solo l 40,6% della popolazione legge almeno un libro all’anno, dato tristemente stabile nell’ultimo triennio. La quota più alta continua a essere tra i giovani dai 15 ai 17 anni, probabilmente per l’asfissiante mole di tempo dedicata al lavoro. Ma niente è perduto. Le edizioni tascabili ed economiche fanno risparmiare non solo denaro, ma soprattutto spazio. Piccoline e complete entrano facilmente in tasca, o nei cappotti. Anche se la metro è piena basta uno spazietto e il gioco è fatto.5. Cercare nuovi posti da vedere
Può sembrare paradossale di questi tempi così complessi, eppure ai soliti vacanzieri d’agosto mancava un buon 30% di compagnia. Questo perché la pandemia non ha dato la possibilità di andare in ferie bene o male a tutti nello stesso periodo. Non c’è da disperare, però. Secondo Swg, in una ricerca condotta per Confesercenti, quest’anno sono in aumento gli italiani che vanno in vacanza a settembre. Nel 2020 saranno ben 6,6 milioni: 400mila in più rispetto all’anno scorso. Insomma, cercare nuove mete, che sia per ferie o per un breve weekend, dà un po’ di respiro all’idea di un nuovo impegno.
Seguiti questi passi, allora, che si stappino gli astucci, che si facciano esplodere i vecchi evidenziatori e infine si brindi con ciò che rimane dell’alcool estivo: settembre è arrivato.