Pianifichiamo i buoni propositi per il nuovo anno ma ricordiamoci che… il tempo non esiste!
Alzi la mano chi ha iniziato l’anno con una lista di buoni propositi e non ne ha ancora realizzato uno. Tranquillo. Non sei solo.
Io per evitare di sentirmi in colpa e di perdere l’entusiasmo ancor prima di aver terminato l’ultima fetta di pandoro, sono corsa ai ripari e:
- non ho fatto nessuna lista di improbabili cose da fare nei prossimi mesi
- mi sono iscritta a un workshop per imparare a pianificare i miei obiettivi e la mia vita
Del corso “Sognare/osare/fare” di Accademia della Felicità mi ha colpita subito una parte della presentazione in cui si diceva: qualunque tipo di cambiamento sostanziale ha bisogno di un “action plan” perché il mettere tutto nero su bianco non riguarda solo progetti aziendali/commerciali ma anche la nostra vita.
Questa frase mi ha fatto riflettere, perché siamo tutti abituati a progettare ogni singolo aspetto del nostro lavoro, ma non utilizziamo mai gli stessi o simili strumenti di pianificazione anche per la nostra vita personale. E con questo non dico che sia necessario un diagramma di Gantt ogni volta che dobbiamo pianificare la spesa al supermercato, ma adottare qualche piccolo trucco per imparare a dare valore al nostro tempo e non sprecarlo inutilmente, può rivelarsi fondamentale per fare molte più cose di quelle che immaginiamo di poter fare. Ci sono alcune tecniche che spero mi accompagneranno per tutto il 2016 permettendomi di raggiungere gli obiettivi che mi sono prefissata.
Il tempo non esiste. Come spiega Francesca Zampone «Il tempo è una convenzione e in realtà siamo noi a costruirlo. Esiste in base al valore e all’importanza che gli diamo. La sua “costruzione” è influenzata dagli altri, dai nostri impegni oggettivi e da noi stessi». Ed essendo quest’ultima l’unica variabile che possiamo dominare, è importante imparare a farlo, per smettere di dire in continuazione “mi piacerebbe, ma non ho tempo”. Il primo passo da fare è capire se sul serio ti piacerebbe fare una determinata cosa o no. E se la risposta è sì, costruire la strategia per riuscire a raggiungere il tuo obiettivo. Quindi…
Scrivi i tuoi obiettivi
Scrivere nero su bianco quello che vogliamo fare è molto più efficace che pensarlo e basta. Scrivere un obiettivo ci permette di osservarlo con onestà e di capire se è adatto a noi oppure no. Scrivetelo e domandatevi: è qualcosa che davvero desidero raggiungere? Mi fa sentire bene? Mi fa provare paura, ma una paura “buona” che non mi porta ad abbandonarlo ma semplicemente a chiedermi come posso fare per raggiungerlo? Se avete risposto di sì a queste domande il vostro obiettivo è reale, non lo avete scritto solo per convenzione o perché “è giusto” desiderare di mettersi a dieta dopo le abbuffate natalizie. Una tecnica ancora più efficace è scrivere una lettera a noi stessi, invece di un semplice elenco di compiti e cose da fare. Pensate che sia la fine di dicembre del 2016, e scrivete a voi stessi una lettera in cui raccontate cosa vi è successo durante l’anno, le cose che avete fatto, i traguardi che avete raggiunto. Bene. Io l’ho fatto al workshop, e nella mia lettera della dieta non c’era neanche l’ombra. Così l’ho eliminata dal mio potenziale elenco di cose da fare. Rileggendo la mia lettera ho potuto chiaramente identificare 5 marco-obiettivi. Li ho guardati, mi facevano sentire bene, ho pensato che erano assolutamente alla mia portata e che avrei potuto raggiungerli. E sono andata oltre.
Dal macro al micro, e passa la paura
Secondo passo: “spacchettare” gli obiettivi. Se sappiamo tutti, ormai, che per correre un’intera maratona dobbiamo iniziare ad allenarci per gradi, perché con altri obiettivi partiamo in quarta, e li “bruciamo” dopo qualche giorno? La primissima cosa da fare, se volete correre la maratona, è andare al più vicino negozio di articoli sportivi e comprarvi un ottimo paio di scarpe. Più precisi sarete a “spacchettare” i vostri obiettivi in micro-obiettivi, meglio sarà. Inutile scrivere in agenda “lunedì inizio a lavorare sul mio sito di ricette”. Molto meglio pianificare per lunedì l’acquisto del dominio e dello spazio hosting, per martedì l’installazione del CMS e così via. Siate precisi e lo specialista del procrastinare che è dentro di voi non potrà opporre resistenza.
Scrivetevi anche gli obiettivi che considerate più stupidi
Ho imparato che una buona pianificazione non si basa solo sugli obiettivi più “alti” o sui progetti più complicati. Pensiamo che le piccole cose, da quelle meno piacevoli come prenotare la pulizia dei denti, a quelle che invece ci divertono e ci fanno bene come un’uscita con gli amici, non vadano programmate.
E poi incontriamo un amico a giugno e ci diciamo “Eh sì, a Natale avevamo detto che avremmo organizzato a breve una cena…”. Già. Quindi provate a pensare a tutti quei piccoli obiettivi che potete inserire nella vostra pianificazione. E provate a inserirli in agenda insieme ai vostri quattro o cinque macro-obiettivi “spacchettati”. In questo caso l’importante è ricordarvi che un anno è fatto di 12 mesi. Sicuramente vi sarà semplice riempire gennaio e febbraio di cose da fare, ma siete proprio sicuri che sia il caso di iniziare adesso a leggere La Recherche di Proust? Non è che potete farlo ad agosto, quando sarete in vacanza?
E per finire, raccontate i vostri obiettivi a qualcuno
Trovate una o più persone a cui, con un po’ di incoscienza, vorrai raccontare i tuoi obiettivi, e che quindi sanno perfettamente che l’iscrizione al corso di inglese tu l’hai schedulata per la fine di febbraio. Sappi che così sei sulla buona strada per raggiungere tutti gli obiettivi che ti sei prefissato. Perché ora c’è qualcuno al varco, pronto a chiederti “Come va il corso di inglese?!”.