Perché sorridere a un estraneo è importante e dovresti farlo
Se cerchi “micro-interazioni” su Google ti appariranno una serie di risultati legati alla user experience design, materia che si occupa di disegnare i sistemi digitali che usiamo (App, siti web, giochi ecc.). Lo UX designer nel suo lavoro si occupa proprio di capire e progettare tutte quelle piccole interazioni tra l’utente e l’App in questione al fine di guidare la persona a cliccare sul pulsante giusto. Una micro-interazione è esattamente ciò che suggerisce il nome: una minuscola interazione tra l’utente e l’interfaccia.
In questo articolo prendiamo il termine micro-interazione per portarlo dall’ambito del design digitale a quello sociologico e psicologico. Come nel design anche nella vita, ciò che accade a livello microscopico influenza un livello più macro. Quindi esploriamo in che modo i piccoli scambi sociali che abbiamo nella nostra giornata impattano sulla nostra qualità di vita.
Avere relazioni interpersonali appaganti e solide è importante, per esempio con un partner, i figli, i genitori ecc. Però poi pensiamo anche a tutti quei brevi momenti nell’arco della quotidianità in cui interagiamo con persone che non conosciamo particolarmente: chi ci serve alla cassa del supermercato, la persona vicino a noi in treno o un passante che ci chiede indicazioni. Ecco è proprio su queste interazioni che ci concentriamo oggi e ti propongo un esercizio da testare da domani proprio per migliorare il proprio umore partendo dalle micro-interazioni. Vediamo insieme i passaggi che ti propongo di affrontare:
- Individua quante e quali micro-interazioni hai avuto nella tua giornata. Inizia da stasera, prendendoti qualche minuto per riflettere sui brevi momenti in cui hai scambiato uno sguardo o due parole con qualcuno.
- Individua come ti ha fatto sentire quel piccolo scambio partendo da due semplici domande:
- È stata un’interazione positiva o negativa per te?
- È stata un’interazione che ti ha lasciato indifferente o ha influenzato come ti sentivi dopo?
Una volta fatti questi passaggi di auto-osservazione per qualche giorno, proprio per allenarsi a prendere nota di questo livello sociale nella quotidianità, passiamo al prossimo esercizio.
- All’inizio della giornata chiediti: come potresti influenzare, in modo per te positivo, una micro-interazione nella tua giornata? Nessuno ha la bacchetta magica, ma avere un’intenzione chiara è la metà dell’opera.
- Una volta ragionato su cosa potresti fare, prova a compiere un’azione che ti è venuta in mente al punto precedente. Potrebbe essere chiedere “come stai?” al portinaio del tuo condominio oppure fare un sorriso al barista dove bevi spesso il caffè.
Esercitarsi a prestare attenzione a questi piccoli, ma significativi momenti nella propria giornata ha svariati benefici. Il primo è un aumento della consapevolezza di ciò che ci accade e di come ci influenza. Può sembrare banale, ma spesso nella frenesia delle giornate che incedono non ci rendiamo conto di ciò che facciamo. Dunque, questo breve esercizio porta alla nostra attenzione le esperienze più sottili, ma significative della giornata. Il secondo beneficio è un potenziale miglioramento del proprio umore. Questo è dato da svariati motivi, in primis dall’aumento della consapevolezza che qualche micro-interazione positiva ce l’abbiamo nella nostra vita, è solo che non ci facciamo caso e le lasciamo scorrere dimenticandocene subito. Inoltre, provare a influenzare in modo positivo le proprie micro-interazioni dona una sensazione di empowerment nel senso che ci si sente in potere di influenzare ciò che ci accade.
Quindi buone micro-interazioni a tutti e tutte!