Pensa positivo. 10 motivi per cui essere ottimisti (sul lavoro e nella vita)
Esiste un’ampia differenza tra la realtà, i fatti, gli eventi che la caratterizzano e l’interpretazione che attribuiamo a essa. I fatti sono oggettivi. Il modo di interpretare la realtà, invece, è peculiare di ciascuno di noi, dipende dagli schemi mentali, dal contesto sociale, culturale, educativo, economico, politico in cui viviamo, in parte resta stabile, in parte cambia, anche se magari non ce ne accorgiamo.
Essere consapevoli del modo in cui interpretiamo la realtà ci investe di un grande, prezioso potere: quello, volendo, di cambiarlo. Interpretando la realtà in modo positivo, costruttivo, ottimistico ci mettiamo nelle condizioni ideali di cogliere le opportunità che sono insiste in essa nel presente, di sciogliere in nodi del passato, di riappacificarci con noi stessi e le persone che ci stanno intorno, di avere una visione aperta, ampia, fiduciosa del futuro.
Comprendere il senso della nostra esistenza, di quello che ci è accaduto e che abbiamo vissuto sia nella vita privata, sia in quella professionale ci aiuta imparare le preziose lezioni esistenziali che ci consentono di progredire, migliorare, e costruirci una vita più piena, soddisfacente, realizzata a casa e al lavoro.
L’ottimismo è uno stile di pensiero che in parte si ha per predisposizione naturale, in parte lo si può coltivare. Le persone che hanno uno stile di pensiero ottimistico pensano che il futuro sarà positivo, per questo si dispongono ad agire in modo positivo e costruttivo proprio in questa direzione arrivando a realizzare i loro propositi. Anche laddove questo non si dovesse verificare interpretano tale fallimento come passeggero, incidentale, non dovuto a se stesse e si impegnano con più zelo nel successivo tentativo.
Numerosi sono i benefici dello stile di pensiero e di azione basato sull’ottimismo, questi sono i 10 principali:
- L’ottimismo rende più in salute: numerose ricerche nel campo della Psicologia Positiva hanno messo in luce che le persone ottimiste hanno un sistema immunitario più efficiente, si ammalano meno, sono meno assenti dal lavoro, sono meno soggette allo stress, se si ammalano guariscono più rapidamente facendo risparmiare all’azienda i costi di mancata produttività. Questo in molti casi accade perché sono loro i primi a curarsi maggiormente della loro salute in quanto credono al potere che hanno di cambiare le cose a cominciare da se stesse
- Le persone ottimiste si sentono più in salute: oltre al dato oggettivo di essere meno soggette alle malattie e di guarire più velocemente rispetto ai pessimisti, gli ottimisti riferiscono una migliore percezione della loro salute. Esiste una differenza, infatti, tra la salute definita in modo oggettivo e la sua percezione. A parità di patologia, ad esempio una influenza, ci può essere chi la vive con relativa serenità e si sente meno gravato dai sintomi fisici, che di fatto grazie ad una disposizione mentale più positiva creano meno dolore oggettivo, e chi, invece ne fa una tragedia. Scegliere come vivere una situazione è in nostro potere
- L’ottimismo fa vivere più a lungo: secondo una ricerca dell’Università di Pittsburgh su 100.000 donne per 8 anni non solo la salute è oggettivamente migliore e con essa anche la sua percezione, ma si è visto che anche la durata della vita è superiore rispetto ai pessimisti con maggiore probabilità di diventare centenari. Se si pensa di poter vivere a lungo aumentano le probabilità che questo accada veramente
- L’ottimismo protegge dalle malattie cardiovascolari: una ricerca condotta dell’Harvard School of Public Health ha evidenziato che le persone ottimiste hanno meno problemi cardiaci, livelli inferiori di colesterolo e trigliceridi nel sangue e grazie a ciò sono meno a rischio di incorrere in malattie cardiache, spesso dall’esito fatale
- L’ottimismo rafforza contro lo stress: secondo uno studio della Quebec’s Concordia University di fronte agli imprevisti della vita e del lavoro gli ottimisti producono meno cortisolo, l’ormone principale responsabile dello stress, e riferiscono una più bassa percezione dello stress
- Gli ottimisti hanno relazioni di coppia più felici: gli stati d’animo e le emozioni sono contagiose. Le persone ottimiste tendono a provare emozioni positive che contagiano il partner e attirano persone altrettanto positive che rafforzano a vicenda i loro vissuti. Tutta questa positività conduce, secondo le ricerche dell’Oregon University, ad una maggiore felicità e armonia di coppia rispetto a quanto accade quando i partner hanno uno stile di pensiero pessimistico
- Le persone ottimiste sono più felici al lavoro: in base ad una ricerca condotta presso la Kuwait University le persone ottimiste sono più soddisfatte, realizzate, felici del loro lavoro rispetto ai pessimisti che invece tendono a lamentarsi costantemente. Contrariamente a quello che si potrebbe credere, la felicità precede il successo professionale che giunge di conseguenza ad una disposizione d’animo positiva che a sua volta viene rafforzata
- Gli ottimisti ricevono più benefit e promozioni al lavoro: nel corso di una ricerca condotta alla Duke University su un gruppo di persone che hanno conseguito un master in business administration è stato scoperto che coloro che pensavano che avrebbero avuto delle buone opportunità hanno trovato lavoro con più facilità, hanno fatto carriera e ottenuto salari più alti rispetto ai pessimisti
- Le persone ottimiste si riprendono più velocemente dalle sconfitte: quando si verifica una sconfitta, un fallimento, un insuccesso, quando si è costretti a compiere un passo indietro si è visto che gli ottimisti reagiscono in modo meno ansioso, stressato, incerto sapendo che i fallimenti possono accadere, sono temporanei, causati per lo più dal complesso delle circostanze e che sono un’occasione di apprendimento per fare meglio in futuro. Al contrario i pessimisti interpretano l’insuccesso come dovuto a loro mancanze personali, definitivo, senza altre possibilità
- Gli ottimisti riescono meglio nella pratica sportiva:gli ottimisti non necessariamente sono più prestanti fisicamente, atletici, muscolosi, ma secondo una ricerca condotta dal Professor Seligman essi si impegnano maggiormente se viene detto loro che le loro performance sono meno brillanti di quello che potrebbero. Al contrario, i pessimisti di fronte ad un feedback negativo tendono a demoralizzarsi a scadere ulteriormente nella loro prestazione sportiva.
Per concludere: i vantaggi che può comportare uno stile di pensiero ottimistico superano di gran lunga gli svantaggi che il pessimismo può arrecare sia nella vita privata, sia in quella professionale. Ottimisti si nasce, ma lo si può anche diventare. A questo proposito la Psicologia Positiva, dopo un ventennio di ricerche, ha elaborato una serie di esercizi che permettono di coltivare l’ottimismo e poter cogliere tutti i benefici che esso può comportare. A questo punto la scelta sta esclusivamente a noi: cambiare in meglio la propria vita e il proprio lavoro, volendo, si può.