Quattro consigli pensati per chiunque abbia paura di parlare in pubblico
“Quando si tratta di parlare in pubblico, le persone si dividono in due categorie: gli ansiosi, e quelli che mentono”
Mark Twain
L’altro giorno, chiacchierando con un’amica, ho scoperto che ogni volta che mi vede in diretta su Facebook resta colpita dalla mia apparente sicurezza. Quando le ho risposto che, in realtà, prima di andare online sono sempre un po’ agitata, è rimasta di sasso. Eppure, lo giuro, anche se mi sto abituando, prima di ogni diretta sento sempre il cuore che accelera un po’. Una volta, mi sentivo la bocca così secca che, per paura di non riuscire a parlare, mi sono messa accanto un bicchiere di limonata, prontamente rovesciata sul tappeto nuovo con grande gioia della Signora Mirella, che gestisce la tintoria sotto casa. Peraltro, mi sono accorta che, specialmente quando faccio le dirette brevi, per i primi momenti non riesco a stare ferma e, spesso, mi ritrovo a massaggiarmi la gamba o un braccio quasi a rassicurarmi: Tranquilla Carolina, è tutto a posto, ce la puoi fare!
Insomma, sul public speaking ho margini di miglioramento ma quello che vorrei dirti è che, se hai paura di parlare in pubblico, non solo sei in compagnia di centinaia di migliaia di persone ma, tutto sommato, se abbandoni l’idea di dovere essere perfetto, qualche rimedio c’è.
Inizia a meditare
Forse hai già sentito parlare di “Vivere + sereni”, il libro di Dan Harris, il conduttore di Good Morning America che, dopo un attacco di panico in diretta televisiva, ha ritrovato la calma attraverso la meditazione.
Te ne sarai già accorto: pensiamo tantissimo alle cose che ci innervosiscono, a quelle che vorremmo tanto avere e a quelle che pagheremmo per evitare. Come se non bastasse, ci tocca pure fare i conti con i pensieri che insistono per dirci come dovremmo essere: più magri o più grassi, più alti o più bassi, più brillanti o più calmi, e chissà se si vede che oggi ho le occhiaie e cosa penserà di me tizia dopo che ho fatto quella stupida battuta.
Con la meditazione, invece che farti sedurre da tutte le vocine insidiose che ti passano per la testa, puoi riconoscere i pensieri quando arrivano e imparare a lasciarli andare. Nel tempo, non solo perderanno la pesantezza delle convinzioni assolute, ma ti risulterà più facile contattare la tua parte intuitiva, libera e creativa. Vuoi mettere il sollievo di non farti portare via da storie come: Cosa penserà il mio capo della mia proposta? Oddio che ne sarà di me se faccio brutta figura? Perché il tizio in quarta fila mi guarda in quel modo, sarà che non sono abbastanza brillante? Sapevo che non dovevo vestirmi così! Noo, c’è un refuso sulla slide numero 4, ora se ne accorgeranno tutti, che vergogna…
Ribalta la prospettiva
Spesso ci preoccupiamo di parlare in pubblico perché siamo troppo concentrati su noi stessi: Farò bella figura oppure sarà pessima? Mi ameranno o mi odieranno? Gli sarò completamente indifferente o riuscirò a far presa su di loro? Avrò un milione di visualizzazioni su YouTube? Eppure, anche se potrà sembrarti strano, le persone che ti ascoltano non pensano così tanto a te come credi. Per loro conta il fatto che ti stanno dando tempo e attenzione. E vogliono ricevere qualcosa in cambio che tu gli puoi dare.
La prossima volta che devi fare una presentazione, invece che ossessionare su te stesso, fai un bel respiro. Se il suggerimento sopra ti piace, medita qualche minuto per calmare la mente e coltivare una visione più chiara della situazione. Poi, domandati: cosa posso donare a chi mi ascolta?
Prenditi il tempo necessario per riflettere sul perché sei stato chiamato a parlare e sul come puoi offrire ciò che hai. Che cosa ti appassiona della tua materia? Esprimilo. Hai un episodio personale da condividere che potrebbe essere di sostegno agli altri? Fatti coraggio e raccontalo. Pensi di avere una prospettiva unica sul tema che tratterai? Chiederti come puoi comunicarla ti permetterà di essere d’ispirazione anche ad altri. Soprattutto, ricordati che le nozioni si possono leggere ovunque, ma sono l’apertura e l’autenticità a creare connessione fra le persone. Sii te stesso e, se hai sense of humour, non avere paura di usarlo. Infine, se sei preoccupato di mostrarti vulnerabile, guardati il TED talk di Brené Brown e scoprirai una prospettiva completamente diversa sulle tue paure.
La reazione del tuo corpo è un segno positivo
Come esseri umani siamo sopravvissuti ai predatori grazie alla nostra capacità di cooperare in un gruppo. Non stupisce, allora, che parlare in pubblico ci spaventi così tanto: non è solo una questione legata al giudizio degli altri ma è un po’ come se nella nostra memoria cellulare ci fosse ancora la paura che, se il gruppo ci respingesse, saremmo di nuovo isolati in balia delle tigri! La prossima volta che, al solo pensiero di dover parlare di fronte a un gruppo di persone, senti il fiato corto, le mani che sudano, il cuore che accelera e qualsiasi altra sensazione che ti agita, ricordati che non è in gioco la tua sopravvivenza.
Non solo: le sensazioni che attraversano il tuo corpo, anche se ti spaventano, sono positive perché ti segnalano che sei pronto a dare il meglio di te. Se senti comunque il bisogno di calmarti, fai pure. Medita, passeggia, fai respiri profondi (contare sino a tre quando inspiri, e sino a sei quando espiri, può esserti di grande aiuto), ripassa il tuo discorso, visualizzati di fronte a una standing ovation. E ricordati che, dopo poco che avrai iniziato a parlare, l’ansia diminuirà.
Sii gentile con te stesso e ricomincia da capo
Magari non farai il discorso del secolo, ma non per questo avrai fallito. Ad alcuni potresti essere piaciuto molto, ad altri un po’ meno. Non è, ricordatelo, la fine del mondo. Parlare in pubblico è raramente un dono che si ha sin dalla nascita ma è, piuttosto, un’abilità che si coltiva. Invece di criticarti per le sviste che potresti avere avuto, puoi complimentarti con te stesso per il tuo coraggio. Vedrai: metterti in gioco ti aiuterà a sentirti, ogni volta, un po’ più a tuo agio. Arriverà un momento in cui, prima di parlare, il batticuore ti farà sentire galvanizzato e, a conclusione della tua presentazione, andrai via stanco e soddisfatto. In bocca al lupo!