Per raggiungere i tuoi obiettivi fatti aiutare dalla paura
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La paura è una sensazione sgradevole, scatenata dalla percezione di un pericolo reale o immaginario. Fa parte delle emozioni primarie, ed è comune sia agli essere umani che agli animali. Un’emozione di difesa: percepisco un pericolo e tutto il mio corpo si prepara ad affrontarlo, solitamente con un atteggiamenti di lotta o di fuga. La paura non riguarda solo la salute del nostro corpo e non innesca solo meccanismi di difesa finalizzati a preservarci da ferite più o meno gravi. Molto spesso le ferite da cui vogliamo difenderci sono quelle dell’anima. La paura, come tutte le emozioni, non è positiva o negativa, ma siamo noi a renderla tale. Può infatti essere la causa dei nostri fallimenti come dei nostri successi, tenerci lontani dalla realizzazione dei nostri obiettivi oppure aiutarci a raggiungerli. Tutto dipende dall’uso che ne facciamo.
Nel suo libro “Playing Big” Tara Mohr parla delle due traduzioni della parola “paura” che si trovano nella Bibbia ebraica. Pachad è la paura delle cose immaginate: è irrazionale e generata dal timore di quello che potrebbe accadere. In pratica è quello che proviamo quando pensiamo al worst-case scenario (non ce la farò mai, non riuscirò mai a raggiungere quel traguardo, non sono abbastanza bravo per riuscirci ecc…). Questo è il tipo di paura che ci assale quando pensiamo di non essere abbastanza bravi o preparati, quando siamo convinti che non ce la faremo mai ad avere successo. Ma esiste un altro tipo di paura: yirah, che ha addirittura 3 significati. È la sensazione che ci assale quando ci troviamo in uno spazio più ampio di quello a cui siamo abituati; quella che proviamo quando improvvisamente entriamo in possesso di molta più energia di quella che avevamo prima; è ciò che sentiamo in presenza del divino. Questo tipo di paura ci assale quando stiamo facendo qualcosa di importante, quando stiamo esprimendo la nostra creatività e quando ci mostriamo al mondo. È un tipo di paura utile perché ci ricorda che queste cose sono importanti per noi. Quando la accogliamo siamo in grado di smetterla di nasconderci e possiamo finalmente “giocarcela alla grande”.
La paura può essere la nostra più grande alleata quando abbiamo un progetto importante da portare avanti, o quando vogliamo esprimere la nostra creatività e le nostre capacità, mostrarle al mondo invece che tenerle solo per noi.
Quando diventa il motore che ci spinge e ci motiva ad andare avanti, è una vera e propria forza propulsiva che ci consente di fare tutto quello che desideriamo e di raggiungere tutti i nostri obiettivi, anche se ci spaventano. Coraggioso non è chi non ha paura, ma chi – nonostante abbia paura – fa quello che deve per esprimere se stesso. Non c’è garanzia di successo quando esprimiamo la nostra creatività, ci ricorda Elizabeth Gilbert nel suo “Big Magic”, ma quello che dobbiamo chiederci, quando vogliamo raggiungere un obiettivo o realizzare un progetto è – sono pronto a portare avanti comunque, anche se non so se avrà successo, anche se dovessi fallire? La differenza tra chi realizza i suoi sogni e chi invece si tira continuamente indietro, sta tutta qui. Il risultato non ha importanza. Quello che conta, e di cui dobbiamo convincerci se vogliamo realizzarci pienamente, è che valiamo, al di là dei risultati che verranno (o non verranno). La domanda da farsi quindi è: che cosa ami fare a tal punto che le parole “fallimento” e “succeso” diventano essenzialmente irrilevanti. La motivazione che ci può spingere a raggiungere i nostri obiettivi la troviamo qui, nel perseguire solo quelli che ci interessano davvero, per cui vincere o perdere non ha alcun significato perché l’importante è intraprendere il viaggio.
Oltre a questo, c’è un modo “pratico” per allenarsi a superare la paura, quando stiamo facendo qualcosa che per noi conta davvero? Il modo più semplice e affornarla, e cioè imparare a scrivere, ogni volta che ci assale, quali sono i timori che ci bloccano. Metterli nero su bianco li rende reali, e ci aiuta a eliminare quelli che sono solo frutto della nostra fantasia. Con quelli che rimangono dobbiamo chiederci che cosa possiamo fare: ci servono maggiori informazioni per poter affrontare una situazione potenzialmente “pericolosa”? Raccogliamole! Ci serve l’aiuto di qualcuno? Chiediamolo! Si tratta qualcosa che non vogliamo fare? Deleghiamo! Questo è un modo estremamente pratico per entrare in azione e “smontare” uno a uno tutti i nostri timori. Perché è facendo qualcosa che possiamo vincere la paura, non certo stando fermi.
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