Oksana Lyniv, la prima donna direttrice di una fondazione lirico sinfonica in Italia
Incontro la direttrice d’orchestra Lyniv un pomeriggio di fine aprile davanti al Teatro Comunale di Bologna in un bar all’aperto. Mentre parliamo diverse persone si fermano per chiederle autografi e selfie. Non è una rockstar ma è come se lo fosse. Oksana è la donna dei primati.
Chi è Oksana Lyniv
Nata a Brody, in Ucraina non lontano da Leopoli, cresce in una famiglia di musicisti. Suo papà direttore di un coro, sua madre insegnante di musica in una scuola. Anche suo fratello aveva un particolare talento per la musica ma agli inizi degli anni novanta, l’Ucraina attraversava un periodo economico difficile che toccò anche la sua famiglia. Essendo un uomo, suo padre decise che solo Oksana avrebbe proseguito gli studi musicali. Inizia a studiare pianoforte a cinque anni, “all’epoca non avevo come obiettivo diventare direttrice d’orchestra, m’interessava solo la musica ed il canto”. Il debutto alla conduzione di un’orchestra avviene a sedici anni. Le donne direttrici d’orchestra sono ancora poche, in Italia su seicento uomini direttori, solo venti sono donne.
“E’ solo una questione di tempo, fra dieci anni saranno oltre il trenta percento”. Oksana mi spiega che la professione di direttore d’orchestra è nata piuttosto tardi. Nel XVII secolo non esisteva quella figura, le orchestre erano piccole, ogni componente aveva la sua parte. Poi la musica diventa più complessa, aumentano i componenti dell’orchestra ed allora si afferma la figura del direttore d’orchestra. “Era comunque un periodo dove le donne non avevano accesso pubblico alla musica nonostante vi fossero donne di grande talento” racconta la Lyniv. La sorella di Mozart era una grande pianista ed esercitò la professione di pianista insegnando musica in casa fino a settant’anni. La sorella di Mendelssohn, Fanny, scrisse diverse opere per il noto fratello.
La carriera di Oksana è stata un crescendo di conquiste professionali. Nel 2005 è diventata assistente del direttore d’orchestra inglese Jonathan Nott. Dal 2008 al 2013 è stata direttrice associata del Teatro Nazionale di Odessa e nel 2017 è stata nominata direttrice dell’Opera e Orchestra Filarmonica di Graz.
Musica classica e tecnologia
Se chiediamo alla Lyniv il segreto del successo per arrivare ai suoi livelli, non vi risponderà con parole standard come dedizione, studio e lavoro bensì la curiosità. È stata proprio la curiosità verso la musica in generale e quella predisposizione ad ascoltare qualsiasi input esterno come una risorsa, a portarla ad essere un’innovatrice nel settore musicale. A partire dal mese di giugno, sarà on line disponibile su tutte le piattaforme di streaming musicale, un progetto a lei molto caro. Si tratta della prima registrazione di un’opera, la nona sinfonia di Dvorak “dal nuovo mondo”, attraverso il sistema Dolby Atmos una tecnologia che fino ad oggi era stata usata solo nel mondo del cinema. In pratica si tratta di un sistema audio che supporta fino a centoventotto oggetti sonori distinti, ognuno con le proprie caratteristiche che possono avere una posizione tridimensionale nello spazio. La parte tecnica è gestita dalla Fonoprint di Bologna nota per aver lavorato con Vasco Rossi, Eros Ramazzotti e Lucio Dalla. “L’obiettivo di questo progetto” spiega Oksana “è trasformare l’ascolto in un’esperienza immersiva. L’ascoltatore vivrà la stessa esperienza che vivo io sul palco. Il direttore d’orchestra, grazie alla sua posizione, è completamente avvolto dai suoni dell’orchestra. Ecco, questa esperienza unica sarà condivisa con tutto il mondo”. Oksana è una persona molto dinamica, adora le sfide e le piace l’idea di avvicinare anche le nuove generazioni al mondo della musica classica utilizzando la tecnologia. Mentre mi racconta con entusiasmo del progetto, una nota di tristezza pervade il suo volto.
L’Ucraina nel cuore
“Abbiamo iniziato la registrazione di Dvorak il 21 febbraio, lo stesso giorno che è scoppiata la guerra in Ucraina. Ero appena arrivata a Bologna per una nuova sfida e vivevo un vortice di emozioni. Mi sono trovata sul palco a piangere e tutti i membri dell’orchestra si sono avvicinati chiedendomi come potevano aiutarmi e se preferivo interrompere la registrazione. Ho risposto che il modo migliore per aiutarmi era suonare”.
La sua famiglia è ancora in Ucraina. Oksana sta ospitando due famiglie di rifugiati da Kharkiv nel suo appartamento di Leopoli. “Qualche giorno fa una delle donne che sto ospitando ha dato alla luce un bambino, sono molto felice di poter dare una mano in qualche modo”.
La Lyniv è entusiasta di poter lavorare in Italia nonostante il suo compagno viva in Germania dove lavora come violinista in una nota orchestra. “Adoro l’Italia e Bologna in modo particolare, una città ricca di cultura che mi ha dimostrato subito la propria vicinanza”.
A marzo di quest’anno la Lyniv ha diretto la produzione lirica di Ai Weiwei, la Turandot di Puccini, al Teatro dell’Opera di Roma con la soprano ucraina Oksana Dyka. Ritroveremo Oksana Lyniv sul palco con la sua orchestra a Bologna nel mese di ottobre quando dirigerà l’opera Andrea Chenier di Umberto Giordano.