Nuovi modelli di lavoro: dalla settimana lavorativa di 4 giorni alla 9-day fortnight
4 giorni a settimana o 9 ogni 15 giorni? I nuovi modelli di lavoro e i loro vantaggi.
Hai sentito parlare della 4dayweek?
La settimana lavorativa di quattro giorni non è un bizzarro sogno, ma una sperimentazione fatta dal Regno Unito, per verificarne i benefici. Questo modello prevedere che i dipendenti lavorino solo quattro dei cinque giorni lavorativi tradizionali, ma con la stessa retribuzione.
I risultati della sperimentazione, che ha riscosso grande successo, sono consultabili sul sito dell’iniziativa. Le aziende coinvolte hanno riscontrato un aumento della produttività e un maggiore interesse da parte dei dipendenti, mentre i lavoratori affermano di aver migliorato la loro qualità di vita.
Tuttavia le preoccupazioni riguardo a questo modello permangono: ci si domanda se ci saranno ripercussioni sul profitto a lungo termine e se i lavoratori saranno sottoposti a una maggiore pressione a causa del maggior carico di lavoro giornaliero.
E mentre si analizzano i dati di questa sperimentazione, un’altra tendenza si sta facendo rapidamente largo: la 9-day fortnight (o, in italiano, “la quindicina di 9 giorni”, o meglio ancora “9 giorni di lavoro su 15″).
Che cos’è la 9-day fortnight?
Questo modello di lavoro prevede che su due settimane (14 giorni di calendario), 9 giorni siano di lavoro e 5 di riposo. In pratica ogni due settimane i dipendenti hanno un giorno libero in più.
Durante questi nove giorni i dipendenti lavorano più a lungo: di solito da 30 minuti a un’ora in più al giorno, in modo da accumulare il tempo extra necessario per avere poi più tempo libero per sé (di solito un venerdì). Anche in questo caso le opinioni sono divise: c’è chi punta sul carico di lavoro giornaliero maggiore, con il dubbio che questo alla lunga pesi sul benessere generale dei lavoratori, e chi invece afferma che non sia necessario, purché si raggiungano gli obiettivi aziendali.
Un modello di lavoro di 9 giorni su due settimane è diverso da quello di una settimana lavorativa di quattro giorni: nel secondo caso, infatti, l’azienda accorcia il tempo di lavoro di ogni dipendente in termini di numero di giorni e di ore (un dipendente che lavora 40 ore in cinque giorni lavorerebbe solo 32 ore a settimana su quattro giorni). Nel primo caso invece le ore di lavoro vengono compresse in 9 giorni invece che in 10.
In realtà il timore di implementare una settimana lavorativa di quattro giorni alla settimana è che le ore effettive di lavoro non vengano ridotte e che quindi il personale finisca per lavorare molto più a lungo nei giorni lavorativi per raggiungere gli obiettivi aziendali. Questo non succederebbe invece con la 9-day fortnight, perché le ore lavorative rimarrebbero le stesse, ma sarebbero distribuite in un periodo di tempo più lungo.
Sam Franklin, Amministratore Delegato della piattaforma di ricerca di lavoro Otta, sta sperimentando la quindicina di giorni come mezzo per premiare i suoi dipendenti.
“Abbiamo chiesto al nostro team quale fosse la cosa che desideravano di più” – ha dichiarato a diverse testate – “e la risposta è stata: flessibilità. L’idea della quindicina di nove giorni era un modo per dare a tutti un vantaggio senza dover investire di più in stipendi. Da quando abbiamo adottato il nuovo modello abbiamo registrato un aumento delle domande di assunzione tra i nostri dipendenti. C’è stato un grande entusiasmo”.
Questo modello non è una novità assoluta: già nel 1970 la Hewlett Packard l’aveva sperimentata per far fronte alla grave recessione che stava vivendo l’intero settore dell’elettronica. In questo caso i lavoratori ricevettero una riduzione del 10% della retribuzione abbinata a una riduzione del 10% del carico di lavoro. Mentre oggi questo modello non prevede in realtà né riduzione delle ore di lavoro né tantomeno dello stipendio, ma una diversa distribuzione durante la settimana. Anche se in realtà le aziende che la stanno sperimentando stanno implementando le loro regole personali. C’è infatti chi prevede anche una riduzione dell’orario complessivo di lavoro, in favore di un maggiore benessere dei dipendenti, che spesso si traduce in maggiore produttività, non andando quindi a compromettere gli obiettivi di performance dell’impresa.
I vantaggi della 9-day fortnight
I vantaggi dell’implementazione di questo modello di lavoro sono diversi:
- I dipendenti hanno un giorno libero ogni due settimane: nell’arco di un anno guadagneranno 26 giorni liberi in più oltre alle ferie;
- La maggior parte delle aziende che hanno implementato la 9-day fortnight ha dichiarato di aver registrato un aumento generale della produttività;
- La soddisfazione di avere un giorno in più per viaggiare, fare la spesa o passare il tempo con la propria famiglia si traduce in maggiore salute mentale e benessere;
- L’azienda può offrire un benefit in grado di attrarre talenti.
Prima di buttarsi a capofitto e sperimentare questo nuovo modello di lavoro è bene però prepararsi. L’Università di Aberdeen a questo proposito ha creato una guida per i propri manager che vogliono introdurre la 9-day fortnight, che può tornare utile anche per chi sta pensando di sperimentarla nella propria azienda.
Nelle note rilasciate dall’Università si fa riferimento, ad esempio, al fatto che:
- il benessere del personale è importante, pertanto i dipendenti devono assicurarsi di fare pause adeguate e di non perdere ore di lavoro;
- le ore di lavoro giornaliere non devono pregiudicare il benessere dei dipendenti. Il personale non deve essere incoraggiato a lavorare più di 9 ore al giorno;
- gli accordi di copertura per le assenze non devono aumentare il carico di lavoro degli altri dipendenti;
- il personale che lavora con il regime dei 9 giorni deve assicurarsi di mantenere una flessibilità sufficiente per partecipare a riunioni/eventi importanti o a corsi di formazione nel giorno non lavorativo, con un adeguato preavviso.
C’è quindi un modello migliore di un altro? Le aziende sono ancora in una fase di sperimentazione, ma tutte le iniziative in questo senso hanno dimostrato risultati comuni: la riduzione delle ore di lavoro non ha conseguenze sulla produttività, anzi si assiste a un suo incremento, accompagnato anche da una crescita della motivazione. Sicuramente prima di adottare qualsiasi modello è necessario analizzare la propria azienda e coinvolgere il personale nella scelta, per trovare la soluzione migliore.
Come ha sintetizzato perfettamente in questo post di Instagram Liz Fosslien, autrice ed esperta di emozioni, “ci sono molti modi per misurare il successo e ciò che conta di più per qualcun altro potrebbe non essere importante per voi. Create una vita che sia sana e personalmente significativa e non dimenticate di festeggiarla!”. Passare un giorno in più a casa invece che al lavoro, potrebbe essere il modo per farlo.