Nuovi eroi, nuove sfide, nuova epoca. A Roma è di scena il cambiamento con Oscar di Montigny
È stato un evento diverso dal solito quello dello scorso 31 marzo al Teatro Ghione di Roma, Centodieci si presenta nella sua versione riferita al cambiamento, e lo fa con Oscar di Montigny, direttore marketing, comunicazione e innovazione di Banca Mediolanum nonché fondatore della Mediolanum Corporate University.
Cambiare per innovare, cambiare per restare al passo coi tempi, cambiare per non rimanere tagliati fuori dal mondo globale che verrà.
O che forse già è.
Di Montigny parte da lontano nel suo viaggio insieme alla platea, col suo tono molto informale cerca di coinvolgere tutti, dall’imprenditore che ne ha passate molte nella vita arrivando all’eccellenza studentesca romana, senza dimenticare gli spettatori con disabilità: il teatro Ghione è il primo in Italia a fornire un servizio di assistenza e sussidio ai non vedenti e non udenti per permetter loro di poter fruire al meglio degli spettacoli .
Un viaggio che parte con una grande domanda:
«Viviamo un’epoca di cambiamenti o un cambiamento d’epoca?».
La risposta, che tanto scontata non sembrava, non arriva immediatamente; vengono messe a confronto le sinapsi delle varie generazioni, viene ripercorsa la storia dell’uomo, si cerca di capire perché il mondo sta cambiando ma soprattutto dove sta andando. «Da piccoli ci hanno insegnato a colorare entro i margini, a rimanere entro gli schemi – racconta Di Montigny – il nostro cervello viene programmato, la maggior parte delle persone è convinta di sapere già tutto. La realtà dei fatti però è che tutti i riferimenti di un tempo, quelle che erano certezze, non lo sono più, la gente ne cerca perennemente di nuovi».
La risposta alla domanda iniziale quindi non è più tanto difficile: la prima epoca fu scandita dalla scoperta del fuoco, quando piccoli gruppi di persone si riunivano per scaldarsi, difendersi e cacciare; la seconda fu scandita dalla scoperta della ruota, quando quegli stessi gruppi, chiaramente più evoluti, cominciarono a muoversi e a comunicare tra loro; la terza è oggi, con l’avvento del web, quando ormai tutto il mondo è in costante contatto e comunicazione.
Ambiente, tecnologia, disegno demografico ma anche i valori, sono questi i punti cardine intorno a cui ruota il cambiamento epocale, quando il mondo sarà interamente connesso cambierà tutto. O forse tutto è già cambiato. Non solo una presa di coscienza nel viaggio di Oscar di Montigny, il pubblico non pagante (ricordiamo che ogni evento Centodieci è gratuito) ha avuto anche una bella lezione di marketing con consigli per le aziende: «Guarda al tuo business, se fra 5 anni starai facendo la stessa cosa nella stessa maniera sarai tagliato fuori» racconta «Molte aziende sono come morti viventi, e non lo sanno».
E allora qual è la soluzione? «Il mondo ha bisogno di nuovi eroi – chiosa Oscar di Montigny – è importante far fare agli altri l’esperienza di te diventando tu stesso l’esperienza».
Si torna su temi più difficili, ma non manca la parte pratica con l’ingresso sul palco di Shade, giovane rapper torinese con un grandissimo successo di pubblico sia live che online, e dell’incontro tra due mondi diversi avuto su un treno che vedeva un manager di una banca di fronte a un ragazzo che viveva una vita forse tanto lontana, ma forse tanto vicina, alla sua.
Di Montigny racconta loro di Patch Adams, della bellezza del messaggio, dell’esperienza avuta con Centodieci, il rapper ascolta, fa suo il tutto, crea. Ne nasce una canzone dai grandi valori e dallo splendido testo che sta scalando le classifiche nazionali, Shade si presenta sul palco con l’amico Jack, suonano in versione unplagged, acustica, dal vivo. La voce non trema come nelle prove pomeridiane, il tema è profondo, la platea applaude compiaciuta. Qualcosa è cambiato anche qui.