“Non siamo curvy, siamo persone”: parla Ashley Graham, la modella attivista
Scoperta a 12 anni, è stata la prima taglia 16 delle passerelle. Ha mostrato le sue smagliature su Instagram durante la gravidanza e lotta per la bellezza normale: “Il grasso? Solo qualche cellula in più nel corpo”
La vedi ed è bellissima, eppure ci ha messo un bel po’ di tempo a scoprirlo. Ha cominciato dentro di sé, ha lavorato contro se stessa e contro gli altri, si è guardata allo specchio chiedendosi chi fosse quella donna davanti ai suoi occhi. Poi ha deciso: “Sono coraggiosa, sono brillante, sono bella”. Se lo ripeteva tutti i giorni, tutte le volte che si metteva lì, pettinando quei capelli affascinanti. E alla fine ha vinto: Ashley Graham non è solo una modella. È un simbolo.
L’Attivista: così compare sul Calendario Pirelli 2023, e in realtà così è nella vita. Ashley Graham è una attivista tutti i giorni, lei che a 12 anni fu notata in un supermercato del Nebraska ed è stata la prima taglia 16 delle passerelle mondiali. Per la cronaca: corrisponde alla 52, che non nasconde, ora che è anche qualcosa in più. Porta invece i suoi chili di troppo con sensualità e qualche mese fa – durante la sua seconda gravidanza – si è mostrata con tutte le sue imperfezioni su Instagram, per dare un segnale: “Ero una modella, sono diventata una macchina sforna bambini piena di smagliature”, ha scritto. Bellissima e pure spiritosa.
Ashley Graham: “La moda dimentica le donne normali”
Rinchiusa nel suo vestito da sera, quello che noti di Ashley Graham in realtà è l’insieme: tutto si muove sinuosamente alla perfezione. “E devo dire che mi trovo in un momento e in un luogo davvero interessanti: parlare di un Calendario che sta al passo con i tempi, che descrive perfettamente cosa interessa alle donne. Sono qui come l’Attivista. E come attivista”.
È la sua prima volta su The Cal?
“Sì, ed è la cosa più bella che ti può capitare. Puoi fare decine di copertine, ma questo è il punto di svolta di una carriera. Sono una Musa”.
Da quando è cominciata la sua battaglia per la “body positivity”?
“Da sempre, da quando ancora non lo sapevo. Lotto da 23 anni, da quando ho cominciato a vivere in questo ambiente. È stato ed è un compito monumental, e ho visto l’industria della moda cambiare i punti di vista su chi eravamo e su come dovevamo essere. Però c’è ancora molto da fare”.
Per esempio?
“Avere più rappresentatività sulle passerelle, sulle TV e sui media. Perché ci chiamano curvy, dicono cosa dobbiamo essere e cosa dobbiamo fare con il nostro corpo. Ma cosa significhi e quanto sia importante vivere il proprio corpo, nella moda non l’hanno ancora capito. Siamo persone”.
Eppure qualcosa è cambiato, dicono.
“Sì è vero, in passerella c’è ogni tanto qualcuna di noi. Però…”
Dica.
“Però poi sarti e designer, vestiti per le donne normali, non li fanno. Io mi sento ancora parte di un ciclo di problematiche irrisolte: ci vuole uno sforzo corale, tutti devono fare qualcosa, non è che dire “sono sexy e sono curvy” risolve il problema”.
Ashley Graham a questo punto sorride, il suo sguardo vale più di qualsiasi parola. È sexy.
La voce dei social media
“Come ho cominciato a battermi per il corpo delle donne? Merito dei social media. Ho cominciato a postare immagini senza ritocchi o manipolazioni, così è diventato normale essere una voce per quelle donne che la voce non ce l’avevano e che non si rendevano conto”.
Di che cosa?
“Che il grasso è solo qualche cellula in più nel tuo corpo, e non ci si può farsi sopraffare dal fatto che la gente ti dica che non sei bella”.
Lei però è una modella.
“Appunto. Il fatto di essere una modella vuol dire che, indipendentemente dalla taglia, diventi un corpo, manipolabile e controllabile da una certa industria che non è certo attenta quello che sei veramente”.
E come ha fatto a resistere?
“Dio benedica i miei genitori: mi hanno instillato fiducia su chi io fossi e hanno fatto sì che non mi lasciassi dire dagli altri chi dovevo essere”.
Come spiegarlo a chi soffre?
“La forza del proprio corpo deve venire da se stessi. Io oggi rido in faccia a tutti quelli che giudicano, vivo con responsabilità il mio essere. Ma certamente non vuol dire prendere una pillola per far sparire tutti i problemi”.
Come fare, allora?
“È una fatica: attraverso le parole, le azioni e le persone che ti circondano. Poi però questa fiducia diventa sempre più concreta”.
Se Ashley Graham si trovasse davanti una bambina che vive problemi per il suo corpo?
“Le direi: guarda che io sono stata te. E quindi come te ci sono tante donne che ti somigliano. Devi essere fiera della bellezza e della ricchezza del tuo corpo”.
Troppo facile?
“No, per niente. Quella bambina passerà fasi della vita a farsi un sacco di domande, ma alla fine arriverà ad amare il suo corpo. È come un mantra mentale: sono coraggiosa, sono brillante, sono bella. Ripetetelo sempre: vincerete”.